I romanzi di Svevo: i tre volti dell’inetto

Gli obiettivi


La lezione considera, in sintesi, la figura e l’opera di Italo Svevo, con riferimento specifico alla sua attività di romanziere. Non propone dunque un taglio specialistico (o settoriale) su un aspetto e una componente della complessa personalità dello scrittore, bensì mira a chiarire il significato che a Svevo spetta nel quadro del romanzo italiano tra Ottocento e Novecento.

 

Si parlerà di:



  • «Una vita che non pare bella». Ettore Schmitz sceglie lo pseudonimo di Italo Svevo. Perché? Quale significato assume il rapporto tra la vita vissuta da Ettore Schmitz e la scrittura (autobiografica) di Italo Svevo?

  • Nascere a Trieste. Trieste fa parte dell’Impero asburgico fino al 1918. Cosa significa per uno scrittore italiano nascere a Trieste nel 1861? Quali sono i tratti dominanti della triestinità?

  • Una vita: le involontarie mistificazioni di Alfonso Nitti. Considerazioni sul primo romanzo, Una vita (1894): la narrazione è in terza persona e il narratore guarda con distacco i propri personaggi.

  • Senilità: i consolatori autoinganni di Emilio Brentani. Considerazioni sul secondo romanzo, Senilità (1898): la narrazione è ancora in terza persona e continua il rapporto critico tra narratore e personaggi.

  • La coscienza di Zeno: una duttile strategia di compromesso con il male di vivere. Considerazioni sul terzo romanzo, La coscienza di Zeno (1923): la narrazione questa volta è in prima persona, ovvero è il protagonista che parla di sé e degli altri personaggi, per cui è caduta ogni esplicita forma di distacco critico tra narratore e personaggio.

  • La (s)fortuna di Svevo. I romanzi di Svevo per lungo tempo sono stati ignorati. Il primo a parlarne con stima in Italia è Eugenio Montale nel 1925, ma anche dopo il saggio di Montale l’opera sveviana dura grande fatica per affermarsi senza riserve.



Relatore


Gino Tellini, professore emerito di Letteratura italiana dell’Università di Firenze, ha fondato il Dottorato internazionale di ricerca in Italianistica e il Centro di Studi «Aldo Palazzeschi» dell’Università di Firenze. Insegna dal 1994 alla Italian School del Middlebury College (Usa, Vermont e California). Ha tenuto corsi per vari anni all’Università di Bonn. Si è dedicato a ricerche sulla civiltà letteraria dal Trecento al Novecento. Per Le Monnier Università ha pubblicato: Metodi e protagonisti della critica letteraria (2010, 20192); Letteratura italiana. Un metodo di studio (2011, 20142); Natura e arte nella letteratura italiana. Tra giardini, orti e frutteti (2015); Storia del romanzo italiano (2017); Didattica della letteratura italiana (con Gino Ruozzi, 2020).

 

 

Dal nostro catalogo Università e saggistica

LETTERATURA ITALIANA

Gino Tellini
Esistono molti manuali d'avviamento allo studio letterario, non di rado oscuri e prolissi. Qui invece importano, con rigore, la chiarezza e l'essenzialità, in controtendenza rispetto all'attuale e invadente primato dei gerghi tecnicistici. Non è vero che le cose complesse esigono un linguaggio indecifrabile: "parlare al prossimo - dice Primo Levi - in una lingua che egli non può capire è un antico artificio repressivo". Il libro è soprattutto destinato agli studenti della laurea triennale nelle Facoltà umanistiche, e oggi una sintesi, che voglia essere in accordo con le esigenze dell'offerta formativa, deve presentare dati concreti e chiari, su aspetti istituzionali estesi all'intero arco della nostra letteratura. Più in generale, il libro si raccomanda a quanti hanno desiderio d'una guida aggiornata, ispirata a criteri di limpidezza e solidità informativa. L'opera propone un canone molto selettivo, da san Francesco a Italo Calvino: una galleria di scrittori altamente significativi non solo per la realtà storica della nostra identità nazionale, ma per il loro ruolo di autentici maestri nel panorama internazionale. Determinante è il fatto che il lettore deve ripensare l'intero disegno della civiltà letteraria italiana, dalle origini al Novecento. Ripensarlo di secolo in secolo, nella sua linearità e nelle sue svolte, nelle sue connessioni interne e nella sua polimorfa mutevolezza, sempre in dinamica attinenza con la situazione politica. "Ci sono cose - sostiene Calvino - che solo la letteratura può dare coi suoi mezzi specifici".Il libro a stampa si integra, attraverso uno stretto rapporto funzionale, con quattro parti in edizione digitale, consultabili on line e scaricabili dal sito dell'Editore (La fabbrica del testo; Strumenti; Due itinerari di lettura; Questioni).
Scopri di più

DIDATTICA DELLA LETTERATURA ITALIANA

di Gino Ruozzi, Gino Tellini
Argomento del libro è l'insegnamento della letteratura italiana nelle scuole superiori. Si rivolge a chi esercita quotidianamente questa professione e a chi desidera esercitarla, cioè agli studenti di Didattica della letteratura italiana nei corsi di Laurea Magistrale e, di riflesso, anche ai professori incaricati di questa disciplina. Per quanto il tema trattato implichi riflessioni e approfondimenti teorici, qui importa anzitutto offrire uno strumento utile, pratico e funzionale, che venga incontro alle esigenze di docenti impegnati nell'appassionante e difficile compito di trasmettere gli insostituibili valori della poesia a giovani distratti da mille curiosità, in una società che si è radicalmente trasformata nel corso degli ultimi anni. Le esigenze degli insegnanti sono tante e varie, perciò il volume raccoglie proposte e competenze di più autori. Nato all'interno dell'Adi (Associazione degli Italianisti) e dell'Adi-Sd (Adi-Sezione didattica), è frutto della collaborazione di un gruppo di colleghi uniti dal comune interesse per la didattica della propria disciplina. I diciotto capitoli affrontano questioni istituzionali (la periodizzazione, i generi, il canone, la lingua e la retorica, le biografie degli autori) e insieme considerano un'ampia gamma di convergenze (con le letterature straniere, la scienza, il diritto, le arti figurative, il cinema). Il lettore trova inoltre opportune indicazioni sui percorsi tematici e sulle tecnologie didattiche, sull'inclusione e sull'intercultura, sulla normativa scolastica e sul nuovo esame di Stato.
Scopri di più

METODI E PROTAGONISTI DELLA CRITICA LETTERARIA

di Gino Tellini
Il volume presenta un quadro articolato delle metodologie critiche più significative e più accreditate che hanno movimentato il dibattito sull'interpretazione dei testi letterari dal secondo Ottocento fino a oggi, con riferimento particolare, ma non esclusivo, alla situazione e alla letteratura italiana. Il che non significa che il riferimento sia ristretto ai confini nazionali, perché è fiorente un'italianistica anche oltralpe e oltreoceano, dall'Europa al Nordamerica. Il quadro è aggiornato, ma non schiacciato sul presente. Costante è stato il proposito di non restare prigionieri delle mode, con i loro relativi gerghi, che anche in questo campo s'inseguono con frenetico ritmo stagionale. Non per nulla la scelta è ampiamente retrospettiva e muove da De Sanctis, per giungere alle tendenze postfemministe e postcoloniali. Il passo della critica letteraria, per quanto in perenne rinnovamento, non va di corsa, anche se si vive in un'epoca ossessionata dal nuovo che incalza. Questa seconda edizione, oltre a offrire un sistematico aggiornamento bibliografico, con l'aggiunta di tre brani, brevi e magistrali (di Italo Calvino, Carlo Dionisotti, Natalia Ginzburg), si arricchisce di due nuovi capitoli: Biografia e poesia e Scrittori allo specchio. Autopresentazioni e interviste.
Scopri di più

STORIA DEL ROMANZO ITALIANO

di Gino Tellini
Questa Storia del romanzo italiano non offre soltanto un affollatissimo campionario di opere e di autori, bensì intende tracciare la carta d'identità e il diagramma (anche biografico) d'un genere umiliato e offeso, che è giunto a imporsi oggi come il prodotto più appetibile e seducente nel paesaggio letterario contemporaneo. Ma è stato un percorso accidentato: la storia della lenta e faticosa conquista d'un primato. Importa nondimeno avvertire che questo non è un repertorio da consultare, per misurare il valore delle presenze, né per lamentare il numero delle assenze. E neanche è un'enciclopedia, dove cercare ragguagli, notizie, informazioni su determinati autori. E neanche è una galleria di profili preconfezionati, come tante ce ne sono in giro. È bensì (lo dice il titolo) una storia che intende ricomporre linee, ragioni, connessioni, intrecci: propriamente un reticolato di rapporti e intersezioni. L'ideale destinatario del libro è un lettore desideroso di essere informato su come le cose si sono svolte, ma anche curioso di interrogarsi sul perché si sono svolte in quel modo, e non altrimenti.
Scopri di più

NATURA E ARTE NELLA LETTERATURA ITALIANA

di Gino Tellini
Ripercorrere le alterne vicende del giardino letterario in Italia significa tracciare il diagramma d'un mito che ha affascinato artisti e scrittori nel volgere dei secoli, ma al tempo stesso vuol dire riflettere sulla storia civile e culturale dei luoghi dove ha trovato attuazione quell'originale connubio di natura e arte che distingue lo speciale spazio del giardino. Il rapporto stretto tra la poesia e la natura che coinvolge l'interesse e le emozioni di tanti autori invita a riflettere sulla possibilità di leggere il paesaggio naturale al pari d'un componimento poetico. Il viaggio proposto in questo libro muove dal Trecento e giunge al Novecento, attraverso la lettura di brani classici, da Petrarca a Montale, attraverso l'Umanesimo fiorentino e il Rinascimento ferrarese, fino alla poesia contemporanea. Per ogni protagonista è dato risalto ai testi antologizzati, in modo da non perdere di vista la dinamica legata al tema del giardino, che come un filo rosso si dipana nel correre del tempo. I testi sono annotati e commentati, con selezionata proposta di pagine critiche, da sole sufficienti a suggerire un fondamentale catalogo bibliografico.
Scopri di più

La leggerezza delle Operette morali

Gli obiettivi


Le Operette morali sono uno dei grandi capolavori della prosa italiana: un libro ambiguo, difficile da intendere a fondo, ma anche perfettamente riuscito dal punto di vista estetico e stilistico. Un letterato assai critico come Tommaseo non esitava a definirlo «il libro meglio scritto del secolo». Nel corso della lezione si cercherà di illustrare alcune delle caratteristiche essenziali delle Operette, sul piano del progetto, dei contenuti, dello stile, per cogliere anche il loro valore nell’insieme del percorso di Leopardi. Infine, si tenterà di mettere in luce l’enorme influenza che l’opera ha esercitato sulla letteratura italiana successiva, in particolare su alcuni autori del Novecento.

 

Si parlerà di:



  • Un libro segreto. Le Operette nascono presto sullo scrittoio di Leopardi, ma vengono sempre mantenute in una zona d’ombra, in quanto «troppo liberali per parlarne apertamente» (così scriveva Leopardi a Giordani). Per questo può essere utile seguire tutte le mosse e le prudenze di Leopardi fino alla prima edizione del libro nel 1827, uscita nello stesso anno della Ventisettana dei Promessi sposi di Manzoni.

  • Come lavorava Leopardi. Alcuni appunti manoscritti, oggi conservati nella Biblioteca Nazionale di Napoli, consentono di vedere la maniera misteriosa e affascinante in cui Leopardi costruisce la scrittura delle Operette, progettandone i titoli o immaginando protagonisti e contenuti. Leggendo quelle carte si può cogliere anche l’ambizione con cui la raccolta viene costruita nel tempo.

  • Il ruolo del ridere. Le Operette morali sono da sempre state considerate come un manifesto del cosiddetto «pessimismo» leopardiano; in realtà, sia nei progetti espressi da Leopardi nell’epistolario, sia all’interno dell’opera, si coglie che un ruolo fondamentale viene assegnato al riso, che è un riso di consapevolezza e insieme di risarcimento, e che appare dunque come una lezione silenziosamente consegnata ai lettori.

  • La Natura dopo l’Islandese. Grande tema della riflessione leopardiana nello Zibaldone, la Natura compare come protagonista in due operette (Dialogo della Natura e di un’Anima; Dialogo della Natura e di un Islandese), ma in realtà gioca un ruolo fondamentale anche nell’ultima parte del libro, contribuendo alla ricchezza e alla complessità dell’opera nel suo insieme.

  • Il «libro senza eguali». Tra le grandi opere leopardiane, le Operette morali è forse quella più fortunata nella letteratura del Novecento: si contano riscritture, riprese, omaggi, da Calvino (cui si deve la citazione) a Manganelli, da Cesare Pavese a Michele Mari. Di qui la proposta di alcuni interrogativi sulle ragioni di questa fortissima presenza.



Relatore


Emilio Russo insegna Letteratura italiana alla Sapienza Università di Roma. Tra le sue pubblicazioni: l’edizione commentata dell’Adone di Giovan Battista Marino (BUR, 2013), Guida alla lettura della «Gerusalemme liberata» di Tasso (Laterza, 2014), Il Rinascimento (con G. Alfano, C. Gigante, Salerno Editrice, 2016); la monografia Ridere del mondo. La lezione di Leopardi (Bologna, il Mulino, 2017); è di prossima uscita un’edizione commentata dei Pensieri di Leopardi (Oscar Mondadori). Per Mondadori Università ha pubblicato (con Giancarlo Alfano, Paola Italia e Franco Tomasi) i manuali Letteratura italiana (in due volumi, 2018) e Profilo di letteratura italiana (2020).

 

 

Dal nostro catalogo Università e saggistica

LETTERATURA ITALIANA

di Giancarlo Alfano, Paola Italia, Emilio Russo, Franco Tomasi
I due volumi propongono un racconto della storia della letteratura italiana, dalle sue Origini fino alla fine dell'Ottocento, attraverso la selezione di autori e questioni fondamentali. Articolato in dieci epoche, il manuale si propone come uno strumento mirato agli studi universitari; offre dunque una trattazione avanzata dei momenti principali della tradizione letteraria, intrecciando in modo equilibrato la discussione storica con una lettura approfondita dei testi più rappresentativi. Uno spazio significativo è infine riservato ai classici maggiori, presentati e commentati in capitoli autonomi (10 nel primo volume, 10 nel secondo), e individuati come testi decisivi per il definirsi di un'identità culturale italiana.
Scopri di più

PROFILO DI LETTERATURA ITALIANA

di Giancarlo Alfano, Paola Italia, Emilio Russo, Franco Tomasi
Il manuale offre una sintesi della storia della letteratura italiana, dalle Origini fino alla fine dell'Ottocento, attraverso la selezione di autori e questioni fondamentali. Articolato in dieci epoche, si propone come uno strumento mirato agli studi universitari, in funzione della preparazione di un esame unico di letteratura italiana; presenta pertanto una trattazione essenziale dei momenti principali della tradizione letteraria, intrecciando la raccolta delle informazioni storiche con la proposta di alcuni tra i testi più rappresentativi. Uno spazio significativo è riservato agli autori maggiori, presentati e commentati in capitoli autonomi, e individuati come snodi decisivi per la costruzione di un'identità culturale italiana.
Scopri di più

«Predicare in piazza»: demagoghi e comizianti nel romanzo dell’Ottocento, fra Monti, Manzoni e D’Annunzio

Gli obiettivi


L’antico e illustre istituto letterario del «comizio» assume un nuovo e più significativo spessore quando la massa (neologismo che infastidiva Leopardi) diventa un «personaggio» inaggirabile della letteratura nell’età delle Rivoluzioni borghesi. L’arringatore della folla in rivolta si confonde così sempre più con il demagogo che appare disposto a imbrogliare il popolo con la parola. La lezione prenderà in considerazione alcuni casi sintomatici del tema, dai primi esempi che risalgono alla stagione napoleonica (Monti), alle straordinarie pagine delle «prediche» di Ferrer e di Renzo nei Promessi sposi, dalla letteratura verista fino ai romanzi di De Roberto e di D’Annunzio.

 

Si parlerà di:



  • Dopo la rivoluzione. Nel Caio Gracco di Vincenzo Monti (1801) il tribuno della plebe e l’ottimate Opimio si contendono con i loro comizi il favore del popolo.

  • «Ho imparato a non predicare in piazza». Nello straordinario affresco della rivolta di San Martino Fermo e poi Renzo prendono la parola in piazza, dopo l’arringa mendace di Ferrer. Il confronto tra le diverse redazioni del romanzo appare, anche sul punto, rivelatore.

  • La Zuppidda, Carlino e altri comizianti. Dai Malavoglia alle Confessioni di un italiano: il modello manzoniano del comizio di Renzo appare fecondo di nuove prospettive ideologiche.

  • I deputati «miagolavano». Finita – o forse solo esorcizzata – la paura della violenza della piazza, i modi del comizio si trasferiscono nelle aule parlamentari (e dunque nel romanzo parlamentare), dove una nuova ingenua populace è pronta ad essere soggiogata dal demagogo più abile e spregiudicato.

  • «Una smisurata chimera occhiuta»: la folla e il poeta. Il percorso si concluderà con il riferimento all’opera di D’Annunzio. Stelio Effrena, nel Fuoco, piega la «spaventosa» folla che lo ascolta con la forza della parola.



Relatore


Duccio Tongiorgi è docente all’Università di Genova, si è occupato della cultura italiana dell’Illuminismo e dell’età napoleonica (Nelle grinfie della storia, 2003). Ha studiato gli insegnamenti letterari nell’università del Settecento e contribuito a promuovere ricerche sui rapporti tra reti diplomatiche e comunicazione letteraria (Diplomazia e comunicazione letteraria nel secolo XVIII, 2017; La diplomatie des lettres au dix-huitième siècle, 2019). Si è occupato della letteratura del XIX secolo, con studi tra l’altro manzoniani (Il mondo sottosopra, 2012), rivolti alle antologie scolastiche (Solo scampo è ne’ classici, 2009) e al periodo risorgimentale (La vittoria macchiata, 2012; Disarmonie di una nazione, 2020). Di ambito novecentesco sono invece le indagini sul rapporto tra letteratura e industria, su Sinisgalli, Svevo e Bontempelli. Fa parte del Consiglio Scientifico della Società Italiana Studi sul Secolo XVIII. È tra i promotori del progetto META – Metastasio’s Epistolary Texts Archive.

 

 

Dal nostro catalogo Università e saggistica

DISARMONIE DI UNA NAZIONE

di Duccio Tongiorgi
Il discorso letterario - è noto - ricoprì un ruolo fondamentale per l'affermazione dei miti costituenti l'idea di nazione. Una funzione che non si esaurì affatto con l'approdo istituzionale delle lotte risorgimentali ma anzi ebbe una rilevanza (se è possibile) anche maggiore quando si cercò faticosamente di far coincidere i modelli identitari con la concreta esperienza del nuovo Stato. Questo libro ripercorre settanta anni di storia osservando alcuni episodi che paiono tanto più esemplari quanto più problematici rispetto a questo «ufficio» (per dirla con Foscolo) della letteratura. Dalle vicende di Monti in età napoleonica, sostenitore di una prospettiva nazionale prima e poi poeta (apparentemente omologato) del «Governo», alla figura di Rasori, grande letterato 'europeo', eppure isolato da Classici e Romantici; dall'istituto del comizio popolare, parodizzato in molte pagine romanzesche, alla rappresentazione polemica delle sconfitte militari del Risorgimento, i saggi di questo volume cercano quindi di porre lo sguardo soprattutto sugli accenti disarmonici, sulle memorie non condivise e forse, talvolta, un po' trascurate.
Scopri di più

Il Seicento segreto: ripensare il Barocco fra letteratura e arte

Gli obiettivi


Le ricostruzioni manualistiche dell’arte e della letterature seicentesche fanno spesso registrare due sostanziali errori di prospettiva: da un lato, tendono a schiacciare l’intero secolo esclusivamente sulla stagione barocca, ignorando o minimizzando il peso di altre correnti; dall’altro lato, semplificano eccessivamente le intenzioni artistiche del Barocco, riducendolo spesso a un gioco dell’intelligenza o a una ricerca di opulenza formale finalizzati a suscitare meraviglia. La lezione si propone dunque di offrire una visione più complessa e approfondita di questo secolo, sia fornendone una panoramica artistica e letteraria, sia ripercorrendo l’esperienza particolare di due protagonisti dell’epoca, Giambattista Marino e Gian Lorenzo Bernini. In questa maniera emergeranno gli aspetti meno evidenti del Seicento, spesso legati all’espressione di una crisi culturale ed epistemologica che aveva scosso l’Europa del tempo, inaugurando quella condizione di smarrimento esistenziale e conoscitivo che è tipico dell’epoca moderna.

 

Gli interventi


Barocco e Seicento: una questione aperta, di Emilio Russo

Da sempre il Seicento porta con sé, in ambito letterario, una connotazione negativa: la stagione del Barocco, secondo quasi tutti i manuali, è quella di una poesia capricciosa e cervellotica, di una letteratura costruita su metafore esagerate e invenzioni bizzarre, e che si assume come unico obiettivo quello della meraviglia del lettore. Si tratta di una visione semplificante: nella cultura del Seicento ci sono diversi aspetti, diversi protagonisti, e solo per alcuni sembra utile richiamare la categoria di Barocco. Nel corso della lezione si cercherà di presentare alcuni esempi concreti, e di offrire una visione più aperta e problematica di questa ricchissima stagione culturale.

Si parlerà di:

  • Quando nasce il barocco in letteratura? La prima parte della riflessione riguarderà la distinzione tra Barocco e Seicento, cercando di chiarire come è opportuno distinguere un movimento culturale preciso, con i suoi autori e i suoi capolavori, dagli altri autori del Seicento, che vivono negli stessi anni ma sono portatori di proposte del tutto diverse. E si ragionerà anche su quali sono i primi passi del Barocco italiano in letteratura.

  • Pro e contro Marino. Per chiarire alcune delle dinamiche della cultura italiana di primo Seicento, nella seconda parte della lezione si proverà a ragionare sulla posizione di Giovan Battista Marino: nel primo quarto di secolo si delineano abbastanza chiaramente due schieramenti, a favore e contro l’autore dell’Adone, che consentono di comprendere bene le diverse anime del Barocco nella sua prima stagione.

  • E dopo Marino? Infine si rivolgerà lo sguardo al pieno Seicento: dopo la morte di Marino (1625), dopo la condanna di Galileo (1633), già nel corso degli anni Trenta e Quaranta la cultura del Barocco prende alcune caratteristiche nuove, e dà vita agli ultimi capolavori, prima della crisi che si registra alla fine del secolo.


 

La sensualità delle vite disperate: arte in barocco, di Tomaso Montanari

Di cosa parliamo quando parliamo di Barocco? In che modo, ed entro quali limiti, questa discussa categoria storiografica può ancora essere usata per conoscere l’arte italiana ed europea del Seicento? Mettere in evidenza la varietà e la contraddittorietà che segnano ciò che chiamiamo arte barocca significa mettere ancor più in evidenza le tante ragioni che ci spingono a vedere proprio in quel periodo le radici della nostra modernità.

Si parlerà di:

  • Quando nasce il barocco in arte? Cronologia, periodizzazione, definizione di Barocco nell’arte figurativa.

  • Perché Bernini non fece la fine di Marino? Davvero Bernini fu in perfetta armonia con il potere? E, se non lo fu, perché non subì la stessa sorte di Marino?

  • E dopo Bernini? La crisi della fine del Seicento, gli sviluppi della prima metà del secolo successivo.



Relatori


Emilio Russo insegna Letteratura italiana alla Sapienza Università di Roma. Tra le sue pubblicazioni: l’edizione commentata dell’Adone di Giovan Battista Marino (BUR, 2013), Guida alla lettura della «Gerusalemme liberata» di Tasso (Laterza, 2014), Il Rinascimento (con G. Alfano, C. Gigante, Salerno Editrice, 2016); la monografia Ridere del mondo. La lezione di Leopardi (Bologna, il Mulino, 2017); è di prossima uscita un’edizione commentata dei Pensieri di Leopardi (Oscar Mondadori). Per Mondadori Università ha pubblicato (con Giancarlo Alfano, Paola Italia e Franco Tomasi) i manuali Letteratura italiana (in due volumi, 2018) e Profilo di letteratura italiana (2020).

Tomaso Montanari è professore ordinario presso l’Università per Stranieri di Siena, della quale è rettore. È membro del Comitato tecnico scientifico per le Belle Arti del Ministero per i Beni Culturali; del Comitato scientifico delle Gallerie degli Uffizi a Firenze; del Comitato scientifico del Monumento Nazionale dei Girolamini a Napoli. È socio corrispondente dell’Istituto Veneto di Scienze, lettere e arti. È presidente della Fondazione Archivio e Museo Richard Ginori della Manifattura di Doccia. È presidente onorario dell’Istituto di Studi Filosofici di Napoli.

 

 

Dal nostro catalogo Università e saggistica

LETTERATURA ITALIANA

di Giancarlo Alfano, Paola Italia, Emilio Russo, Franco Tomasi
I due volumi propongono un racconto della storia della letteratura italiana, dalle sue Origini fino alla fine dell'Ottocento, attraverso la selezione di autori e questioni fondamentali. Articolato in dieci epoche, il manuale si propone come uno strumento mirato agli studi universitari; offre dunque una trattazione avanzata dei momenti principali della tradizione letteraria, intrecciando in modo equilibrato la discussione storica con una lettura approfondita dei testi più rappresentativi. Uno spazio significativo è infine riservato ai classici maggiori, presentati e commentati in capitoli autonomi (10 nel primo volume, 10 nel secondo), e individuati come testi decisivi per il definirsi di un'identità culturale italiana.
Scopri di più

PROFILO DI LETTERATURA ITALIANA

di Giancarlo Alfano, Paola Italia, Emilio Russo, Franco Tomasi
Il manuale offre una sintesi della storia della letteratura italiana, dalle Origini fino alla fine dell'Ottocento, attraverso la selezione di autori e questioni fondamentali. Articolato in dieci epoche, si propone come uno strumento mirato agli studi universitari, in funzione della preparazione di un esame unico di letteratura italiana; presenta pertanto una trattazione essenziale dei momenti principali della tradizione letteraria, intrecciando la raccolta delle informazioni storiche con la proposta di alcuni tra i testi più rappresentativi. Uno spazio significativo è riservato agli autori maggiori, presentati e commentati in capitoli autonomi, e individuati come snodi decisivi per la costruzione di un'identità culturale italiana.
Scopri di più

ARTE. Una storia naturale e civile

di Salvatore Settis, Tomaso Montanari
Una storia dell'arte che è anche un manuale di cittadinanza consapevole
Scopri di più

Sentieri danteschi: parole, idee e motivi

Gli obiettivi


Comprendere e apprezzare l’attualità di un classico come Dante richiede senz’altro uno sforzo preliminare da parte del lettore: perché il messaggio dantesco arrivi con tutta la sua forza, ci sono non solo fratture linguistiche e culturali da rimarginare, ma anche risonanze profonde da cogliere e meditare. Lo scopo di questa lezione, tenuta da tre importanti dantisti italiani, è proprio quello di accompagnare all’interno del vasto e complesso universo della Commedia, adottando un approccio multiprospettico:

  • ricostruire, da un lato, la fortuna dell’opera nel corso della storia letteraria italiana, indagando le ragioni di una sorte alterna, fatta di apprezzamenti ma anche di incomprensioni;

  • analizzare alcuni aspetti della lingua e dell’ideologia dantesca;

  • approfondire uno dei motivi portanti dell’intera Commedia, ovvero il contrasto dantesco tra la ricerca dell’estremo e il rispetto dei limiti imposti da Dio all’uomo.


Gli interventi



  • Che Dante leggiamo oggi? - Mirko Volpi
    Nell’anno del settecentesimo anniversario della morte di Dante stiamo assistendo, tra le altre cose, a una eccezionale e inedita fioritura di edizioni critiche (e commentate) della Commedia, che, pur tra loro assai diverse, segneranno il nostro modo di affrontare il poema negli anni a venire. Ma qual è allora il Dante che leggiamo oggi? Quale l’effettiva realtà linguistica del suo capolavoro? L’intervento vuole provare a riflettere su questo e, di conseguenza, sulle modalità con cui affrontare in classe il tema dell’italiano antico e della lingua della letteratura tra Due e Trecento.



  • Rileggere Dante oggi: una lezione difficile - Gino Tellini
    Di Dante tutti parlano e tutti si dichiarano ammiratori e seguaci, ma nel corso della storia letteraria italiana non sempre la sua opera ha riscosso un consenso unanime: per secoli, a iniziare proprio dalla fine del Trecento, la sua figura è stata messa in ombra e relegata ai margini. Perché? Perché la sua lezione è difficile da seguire, sul piano civile e letterario.



  • Limite della rappresentazione e limite dell’umano nella Commedia - Giulio Ferroni
    La lezione toccherà due nodi essenziali dell’orizzonte morale e letterario della Commedia: da una parte la sfida dell’autore al dicibile, con l’impegno a superare i consueti limiti linguistici e retorici, dovuto alla necessità della rappresentazione dell’eccesso; dall’altra la verifica dell’impossibilità di arrivare al limite supremo (l’artista costretto a desistere di fronte all’ultimo suo).


I Relatori


Giulio Ferroni ha insegnato fino al 2013 Letteratura italiana all’Università di Roma La Sapienza, di cui è professore emerito. Ha rivolto i suoi studi ai più vari autori della letteratura italiana (da Dante a Tabucchi), alla teoria della letteratura e alla produzione letteraria contemporanea. È autore, tra l’altro, dell’ampia Storia della letteratura italiana in 4 volumi (Mondadori Università, ultima edizione 2021) e di molteplici saggi critici e teorici (tra cui Dopo la fine, 1996, nuova edizione 2010).Tra le sue più recenti pubblicazioni Ariosto (2008, Premio De Sanctis 2009), La passion predominante. Perché la letteratura (2009), Gli ultimi poeti: Giudici e Zanzotto (2013), La fedeltà della ragione (2014), La scuola impossibile (2015), La solitudine del critico (2019), L’Italia di Dante. Viaggio nel paese della “Commedia” (2019, premi Viareggio e Mondello 2020), Una scuola per il futuro, 2021.

Gino Tellini, professore emerito di Letteratura italiana dell’Università di Firenze, ha fondato il Dottorato internazionale di ricerca in Italianistica e il Centro di Studi «Aldo Palazzeschi» dell'Università di Firenze. Insegna dal 1994 alla Italian School del Middlebury College (Usa, Vermont e California). Ha tenuto corsi per vari anni all’Università di Bonn. Si è dedicato a ricerche sulla civiltà letteraria dal Trecento al Novecento. Per Le Monnier Università/Mondadori Education ha pubblicato: Metodi e protagonisti della critica letteraria (2010, 20192); Letteratura italiana. Un metodo di studio (2011, 20142); Natura e arte nella letteratura italiana. Tra giardini, orti e frutteti (2015); Storia del romanzo italiano (2017).

Mirko Volpi insegna Linguistica italiana all’Università di Pavia, e tra i suoi corsi uno è specificamente dedicato alla lingua di Dante e della Commedia. Tra i suoi interessi scientifici si segnalano in particolare Dante (è in uscita un volume sul canto V dell’Inferno) e i suoi antichi commentatori (ha curato, per la Salerno, l’edizione del commento alla Commedia di Iacomo della Lana), gli antichi volgari italiani e la lingua non letteraria (divulgazione, giornalismo, politica) tra Otto e Novecento.

 

Modera


Alessandro Mongatti, Responsabile editoriale del settore Università, Periodici e Varia di Mondadori Education.Alessandro Mongatti, Responsabile editoriale del settore Università, Periodici e Varia di Mondadori Education.

 
Download:
  • Presentazione riassuntiva 2485 Kb

Dal nostro catalogo Università e saggistica

STORIA DELLA LETTERATURA ITALIANA
(nuova edizione)

di Giulio Ferroni
Questa Storia della letteratura italiana attraversa la lunga vicenda della letteratura del nostro paese, fornendo tutti i necessari dati informativi e tenendo conto dei risultati degli studi degli ultimi decenni.
Scopri di più

LETTERATURA ITALIANA
Seconda edizione

di Gino Tellini
L'opera propone un canone molto selettivo, da San Francesco a Italo Calvino: una galleria di scrittori altamente significativi non solo per la realtà storica della nostra identità nazionale, ma per il loro ruolo di autentici maestri nel panorama internazionale.
Scopri di più

DIDATTICA DELLA LETTERATURA ITALIANA

di Gino Ruozzi, Gino Tellini
Argomento del libro è l'insegnamento della letteratura italiana nelle scuole superiori. Si rivolge a chi esercita quotidianamente questa professione e a chi desidera esercitarla, cioè agli studenti di Didattica della letteratura italiana nei corsi di Laurea Magistrale e, di riflesso, anche ai professori incaricati di questa disciplina.
Scopri di più

Machiavelli: utopia e ferocia. Il varco per la modernità

Gli obiettivi


La lezione si propone di affrontare alcuni nodi fondamentali del pensiero di Machiavelli così come è possibile rinvenirli soprattutto nel Principe: l’ansia del rinnovamento politico e l’utopia del ritorno al grande modello romano coesistono e confliggono con la consapevolezza della ferocia che è insita nell’uomo e che ne costituisce l’ineludibile doppio. È il tema che diverrà decisivo nel pensiero moderno, l'homo duplex, da Stevenson a Conrad a Freud a Primo Levi, fino ad arrivare ai nostri giorni, e di cui le origini dirompenti sono proprio nell’opera del grande Fiorentino. Verrà messa in luce anche l’originalità assoluta della caratura letteraria di Machiavelli, ovvero la sua straordinaria capacità di «scrivere la politica» per capire la realtà per come è davvero, per poterla modificare e riportare così in capo agli uomini la responsabilità ultima del proprio destino (Virtù vs Fortuna).

 

Si parlerà di:



  • L’esperienza delle cose moderne e la lezione delle antiche: è il nodo decisivo del pensiero di Machiavelli, che ‘pensa’ il passato come determinante per costruire il futuro e comprendere il presente. Diverrà un topos di tutta la storia del pensiero moderno. Qui sarà utile leggere la Dedica del Principe e passi dei Discorsi.

  • Uomo e bestia, la natura dell'uomo e la politica: analisi del capitolo forse più sconvolgente del Principe, il XVIII, dove in un incalzare di grande efficacia stilistica si espone proprio la necessità di partire dall’uomo per come è davvero e non dalle consolatorie immagini che ne sono state date dalla stessa tradizione cristiana e umanistica.

  • Agostiniano senza grazia: l’uomo non deve farsi vincere dal pessimismo, ma la dura realtà deve dargli la forza di operare sapendo che può contare solo sulle sue forze e che nessun «disegno provvidenziale» o grazia divina lo aiuterà.

  • I giovani spavaldi e vincenti: altro capitolo decisivo e rivoluzionario è il XXV del Principe, dove in un certo senso per la prima volta nella storia del pensiero occidentale si teorizza la necessità di un profondo «ricambio generazionale», unico in grado di rinnovare gli ordinamenti e vincere l’impeto dell’oggettivo e implacabile trascorrere del mondo e dei suoi destini (la Fortuna/donna che solo la Virtù/giovane guerriero e politico può sconfiggere).

  • Lo scrittore grande classico della letteratura: sarà necessario dare pieno conto delle caratteristiche della scrittura di altissimo livello di Machiavelli, con qualche esempio tratto anche dalle opere teatrali e dall’epistolario.



Relatore


Gian Mario Anselmi è professore dell’Alma Mater Università di Bologna, dove è stato a lungo ordinario di Letteratura italiana e di Letteratura italiana medievale. I suoi interessi riguardano soprattutto Dante, Machiavelli, Guicciardini, Tasso e in genere il Rinascimento, sui quali ha scritto molte monografie e saggi specialistici. Da tempo si è dedicato anche alla letteratura in relazione a molti ambiti contemporanei fra cui nuovi media, serie Tv, cinema e digital humanities. Fra i suoi ultimi volumi ricordiamo: L'immaginario e la ragione (Carocci, 2017); L’approdo della letteratura (Roma, 2018); Leggere i classici italiani, un'antologia (con Loredana Chines) (Bologna, 2019); I passaggi e la cronologia della letteratura italiana (con Francesca Tomasi) (Bologna, 2021). Per Le Monnier ha scritto con N. Bonazzi il volume Niccolò Machiavelli (Milano-Firenze, 2011).

 

 

Dal nostro catalogo Università e saggistica

NICCOLO' MACHIAVELLI

di Gian Mario Anselmi, Nicola Bonazzi
Machiavelli continua a parlare alla nostra modernità avendo per primo intuìto la radice anche ferina dell'uomo, l'atavica pulsione animale che ne guida azioni e comportamenti; ma avendo altresì compreso che tale pulsione può essere una risorsa di cui vanno sfruttati tutti gli aspetti positivi.
Scopri di più

Etica e morale nell’Orlando furioso

Gli obiettivi


L’intervento si propone di analizzare la dimensione etica dell’Orlando furioso, così come emerge dal rapporto tra il narratore e il suo mondo finzionale. La riflessione procederà secondo una logica progressiva, a partire dagli elementi esterni al testo (l’immagine posta a corredo del poema nel 1516), per poi mettere a fuoco il tema attraverso lo studio di alcune strategie narrative e delle relazioni intertestuali tra il poema e le Satire ariostesche.L’intervento si propone di analizzare la dimensione etica dell’Orlando furioso, così come emerge dal rapporto tra il narratore e il suo mondo finzionale. La riflessione procederà secondo una logica progressiva, a partire dagli elementi esterni al testo (l’immagine posta a corredo del poema nel 1516), per poi mettere a fuoco il tema attraverso lo studio di alcune strategie narrative e delle relazioni intertestuali tra il poema e le Satire ariostesche.

 

Si parlerà di:



  • L’impresa del Furioso 1516: l’impresa e il motto (Pro bono malum) costituiscono una via di accesso privilegiata al poema, tanto seducente quanto enigmatica, specie per comprendere il rapporto tra l’autore e la sua opera.

  • Gli esordi del poema, la figura del narratore e il lettore: la simulazione di oralità, che permette al narratore ariostesco di intervenire continuamente nel flusso narrativo, è anche un’occasione per esprimere una prismatica e continuamente variata lettura di tipo etico e morale.

  • Ariosto ‘satirico’ nel poema cavalleresco?: il narratore del poema mostra diversi punti di intersezione con l’io protagonista delle Satire: i due infatti, pur nel rispetto delle differenti convenzioni dei generi letterari, esprimono giudizi morali spesso convergenti.

  • Il punto di vista: Il frequente mutare del punto di vista nel racconto, alternato tra narratore e personaggi e tra i diversi personaggi, è una delle strategie narrative privilegiate per dare vita alla rappresentazione di una realtà finzionale (e morale) plurale e cangianteRelatore


Franco Tomasi è docente di letteratura italiana presso l’Università di Padova. Si occupa principalmente di letteratura rinascimentale, con particolare attenzione alla tradizione lirica (Studi sulla lirica rinascimentale, Roma-Padova, 2012), alle forme del poema epico cavalleresco (ha curato i due volumi della Lettura del «Furioso», Firenze, 2017-2019), e alla figura di Torquato Tasso (Gerusalemme liberata, Milano, 2009). Si occupa inoltre di narrativa novecentesca e contemporanea (Geografia del racconto. Sguardi interdisciplinari sul paesaggio urbano nella narrativa italiana contemporanea, Bruxelles, 2014). Per Mondadori Università ha pubblicato (con Giancarlo Alfano, Paola Italia e Emilio Russo) i manuali Letteratura italiana (in due volumi, 2018) e Profilo di letteratura italiana (2020).

 

Dal nostro catalogo Università e saggistica

PROFILO DI LETTERATURA ITALIANA

di Giancarlo Alfano, Paola Italia, Emilio Russo, Franco Tomasi
Il manuale offre una sintesi della storia della letteratura italiana, dalle Origini fino alla fine dell'Ottocento, attraverso la selezione di autori e questioni fondamentali. Articolato in dieci epoche, si propone come uno strumento mirato agli studi universitari, in funzione della preparazione di un esame unico di letteratura italiana.
Scopri di più

LETTERATURA ITALIANA

di Giancarlo Alfano, Paola Italia, Emilio Russo, Franco Tomasi
L'opera propone un canone molto selettivo, da San Francesco a Italo Calvino: una galleria di scrittori altamente significativi non solo per la realtà storica della nostra identità nazionale, ma per il loro ruolo di autentici maestri nel panorama internazionale.
Scopri di più

LUDOVICO ARIOSTO

di Giuseppe Sangirardi
Questa monografia cerca di interpretare contestualmente la vita e l'opera, e prova a mostrare che la 'distrazione' di Ludovico non è solo una maschera aneddotica, ma uno dei sintomi di una condizione nevrotica da cui nasce il bisogno riparatore della poesia.
Scopri di più

Letteratura e psicoanalisi

Gli obiettivi


La lezione attraversa i principali problemi che riguardano l'incontro dell'arte letteraria con la psicoanalisi. L’intervento si dividerà in tre parti:

  • Nella prima si presentano gli aspetti letterari presenti nella tradizione psicoanalitica.

  • Nella seconda si illustra la storia dei rapporti tra scrittori italiani e psicoanalisi, nonché le ricadute sulla letteratura dell'approccio freudiano.

  • La conclusione è dedicata a una riflessione generale a partire da un componimento del poeta italiano Giorgio Caproni.


Si parlerà di:


Dalla parte della psicoanalisi:

  • Narratività. Il racconto nella esperienza psicoanalitica (con l'analisi di un frammento da L'uomo dei Lupi di Freud)

  • La rimozione, il soggetto, la storicità della rimozione: «il progredire secolare della rimozione» da Edipo ad Amleto.


Dalla parte della letteratura:

  • Interpretare l'uomo, comprendere l'artista. Un caso emblematico dai Diari di Kafka

  • Psicoanalisi e storia della cultura: l'interesse (o l'ostilità) degli scrittori da Svevo e Saba a Gadda e Moravia, a Berto e Manganelli (con coda sugli autori di oggi)

  • Contenuto inconscio e organizzazione delle forme. Il caso del topo-topazio nel Pasticciaccio di Gadda.


Arte poetica e arte dell'interpretazione:

  • La lunga storia di un breve componimento di Caproni


Il Relatore


Giancarlo Alfano (1968) insegna Letteratura italiana all’Università di Napoli Federico II. Si occupa di cultura del Rinascimento, di tradizione narrativa europea, di storia della cultura. Ha collaborato ai commenti del Decameron (2013) e dei Promessi sposi (2014). Tra i suoi libri: Ciò che ritorna. Gli effetti della guerra nella letteratura italiana del Novecento (2014); L'umorismo letterario. Una lunga storia europea (2016). È appena apparso il suo ultimo libro: Teoria dell’impostore. Essere un altro nella letteratura della modernità (Roma, 2021). Per Mondadori Università ha pubblicato (con Paola Italia, Emilio Russo e Franco Tomasi) i manuali Letteratura italiana (in due volumi, 2018) e Profilo di letteratura italiana (2020).

 

Modera


Alessandro Mongatti, Responsabile editoriale del settore Università, Periodici e Varia di Mondadori Education.Alessandro Mongatti, Responsabile editoriale del settore Università, Periodici e Varia di Mondadori Education.

 

 
Download:
  • Presentazione riassuntiva 989 Kb

Dal nostro catalogo Università e saggistica

PROFILO DI LETTERATURA ITALIANA

di Giancarlo Alfano, Paola Italia, Emilio Russo, Franco Tomasi
Il manuale offre una sintesi della storia della letteratura italiana, dalle Origini fino alla fine dell'Ottocento, attraverso la selezione di autori e questioni fondamentali. Articolato in dieci epoche, si propone come uno strumento mirato agli studi universitari, in funzione della preparazione di un esame unico di letteratura italiana.
Scopri di più

LETTERATURA ITALIANA

di Giancarlo Alfano, Paola Italia, Emilio Russo, Franco Tomasi
L'opera propone un canone molto selettivo, da San Francesco a Italo Calvino: una galleria di scrittori altamente significativi non solo per la realtà storica della nostra identità nazionale, ma per il loro ruolo di autentici maestri nel panorama internazionale.
Scopri di più

Raccontare Dante ai ragazzi di oggi: ne parliamo con Luigi Garlando e Daniele Aristarco

Obiettivi


Chi è mai questo Dante, sommo poeta, padre della lingua italiana, per un ragazzo che frequenta la Scuola Secondaria di Primo Grado? Che cosa può dire a un giovanissimo lettore di oggi la Divina Commedia, l'opera più letta e amata di sempre, ma anche tanto lontana nel tempo? Sono queste le domande a cui cercheranno di dare risposta i relatori di questo incontro, Daniele Aristarco e Luigi Garlando, due testimonial del fatto che raccontare Dante ai ragazzi di oggi è possibile, e lo si può fare accendendo in loro la curiosità per un'avventura senza tempo e la passione per un autore davvero "contemporaneo".

Relatori


Daniele Aristarco ha insegnato Lettere nella Scuola Secondaria di Primo Grado. E’ autore di saggi e racconti divulgativi per ragazzi, oltre che di testi per la radio e il teatro. Si occupa anche di laboratori di scrittura e di teatro, con grande attenzione ai temi sociali. Ogni anno incontra migliaia di bambini, ragazzi, insegnanti e genitori in tutta Italia.
Luigi Garlando è un giornalista della «Gazzetta dello Sport» e un autore di libri per ragazzi. I temi a lui più cari, lo sport e l’attualità, hanno dato vita ai suoi romanzi più noti, come O Maé. Storia di judo e di camorra (Battello a vapore), Per questo mi chiamo Giovanni (Rizzoli), nato alla sua amicizia con Giovanni Falcone, L’estate che conobbi il Che (Rizzoli), che ha vinto il Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2017, la fortunata collana GOL!, diventata una delle serie di maggior successo del Battello a Vapore. Nel 2018 ha pubblicato per Mondadori Il mestiere più bello del mondo: faccio il giornalista.

Modera


Alice Bigli Esperta di educazione alla lettura e presidente di MARE DI LIBRI FESTIVAL DEI RAGAZZI CHE LEGGONO.




 




Download:
  • Scheda Bibliografica 185 Kb

In dialogo su Dante con Gian Luigi Beccaria, Giulio Ferroni, Tomaso Montanari e Stefano Prandi

 

I temi dell’incontro:


La presenza di Dante oggi
A 700 anni dalla morte del poeta, la Commedia ancora oggi strettamente appartiene, quasi frutto di un vicinissimo ieri, al nostro mondo linguistico e culturale: rappresenta quasi senza distanze una condivisione forte, unica nel panorama delle letterature del mondo, e un riconoscimento immediato e familiare di immagini, di personaggi e di storie.

Relatore: Gian Luigi Beccaria, linguista e critico letterario, è membro dell'Accademia della Crusca, dell'Accademia delle Scienze di Torino e dell'Accademia dei Lincei. Oltre a numerosi studi su lingua e scrittori della letteratura italiana, ha curato il Dizionario di linguistica, metrica e retorica (Einaudi 1994 e 2004) ed è autore di alcuni fondamentali studi, tra cui Italiano antico e nuovo (Garzanti 1988-1992), I nomi del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute (Einaudi 1995), Sicuterat. Il latino di chi non lo sa. Bibbia e liturgia nell’italiano e nei dialetti (Garzanti 1999), Tra le pieghe delle parole (Einaudi 2007), Il mare in un imbuto. Dove va la lingua italiana (Einaudi 2010), L’italiano che resta. Le parole e le storie (Einaudi 2016) e Il pozzo e l’ago. Intorno al mestiere di scrivere (Einaudi 2020). Per Mondadori Education ha scritto con Marinella Pregliasco i manuali di grammatica Italiano. Come si è formato, come funziona. come si usa, come cambia (Le Monnier Scuola 2014) e Parole per… Leggere, pensare, comunicare (Le Monnier Scuola 2019).

Dante poeta “popolare”?
La Commedia è certamente stata ed è un’opera “popolare”, come conferma la sua enorme fortuna, diffusa ben oltre la ristretta cerchia dei lettori colti. Ciò è avvenuto principalmente per due motivi. Innanzitutto perché essa fa continuamente riferimento a un immaginario collettivo ampiamente divulgato dalle leggende, dalla predicazione, dalla tradizione figurativa come la Biblia pauperum. In secondo luogo perché è la poesia stessa di Dante a possedere la capacità di rendere concreto e vivo tutto ciò che tocca, dimostrandosi intimamente “realistica” (come aveva intuito Auerbach) e riuscendo a rendere costantemente partecipe il lettore attraverso l'evocazione delle emozioni dei personaggi rappresentati nel poema.

Relatore: Stefano Prandi, studioso si è formato all’Università di Bologna con Ezio Raimondi, Luciano Anceschi, Umberto Eco, Carlo Ginzburg, Alfonso Traina. Titolare della cattedra di Letteratura italiana all’Università di Berna dal 2001 al 2017, dirige ora a Lugano l’Istituto di Studi Italiani dell’Università della Svizzera italiana. Ha insegnato alcuni anni nelle scuole secondarie superiori e ha collaborato con l’editoria scolastica. Il suo lavoro di ricerca spazia dal Medioevo all’Umanesimo e Rinascimento, dall’età moderna al Novecento. Per Mondadori Education ha scritto i manuali di letteratura italiana La vita immaginata (A. Mondadori Scuola 2019) e Il mondo nelle parole (A. Mondadori Scuola 2020).

Dante e le due lingue degli italiani
Una vecchia idea di Roberto Longhi era quella di separare l'insegnamento di italiano da quello del latino, per annetterlo a quello della storia dell'arte. Questo avrebbe permesso alla storia dell'arte di avere più ore, più importanza, più forza. E avrebbe reso chiaro che si trattava di insegnare contemporaneamente le due lingue degli italiani: quella delle parole e quella delle immagini, secondo un'idea di “bilinguismo culturale” che affiora alla nostra coscienza storica nell'XI canto del Purgatorio, dove Dante paragona i padri del volgare (Guinizzelli, Cavalcanti e lui stesso) a Giotto e Cimabue, padri della pittura italiana. La dignità delle immagini, questa lingua popolare e coltissima insieme, parte da Dante e a Dante incessantemente ritorna.

Relatore: Tomaso Montanari si è formato alla Scuola Normale di Pisa e insegna all’Università per Stranieri di Siena. Studia l’età barocca e il ruolo della storia dell’arte nell’Italia di oggi, con particolare attenzione ai temi dell’ambiente e della tutela del patrimonio e del paesaggio. Scrive per «Il Fatto quotidiano» e tiene la rubrica “Ora d’arte” nel Venerdì de «la Repubblica». Ha curato per Rai 5 le monografie a puntate su La libertà di Bernini, La vera natura di Caravaggio, I silenzi di Vermeer e Velázquez. L’ombra della vita. Per Mondadori Education ha diretto e scritto insieme a Salvatore Settis il manuale per i Licei Arte. Una storia naturale e civile (Einaudi Scuola 2018 e 2019)

La lunga vita dei personaggi danteschi
La popolarità di Dante è legata fin dall'inizio alla suggestione della sua opera e all'enigma della sua figura personale (vari aneddoti diffusi su di lui). La conoscenza a livello popolare del suo poema e dei suoi personaggi si è poi prolungata in infinite riprese nelle arti più varie, svolgimenti narrativi, deformazioni inventive. Da una parte un Dante severamente monumentale, dall'altra un'icona pop, fino ai più vari media contemporanei. Come esempio di fortuna popolare dei personaggi danteschi, particolare attenzione sarà riservata a Pia dei Tolomei.

Relatore: Giulio Ferroni, è professore emerito della Sapienza di Roma. Ha compiuto una fitta serie di studi su autori dei secoli più diversi, seguendo anche, come critico militante, la produzione letteraria contemporanea. Tra i suoi libri più recenti: Ariosto (2008), Prima lezione di letteratura italiana (2010), Il comico. Forme e situazioni (2012), Gli ultimi poeti. Giovanni Giudici e Andrea Zanzotto (2013), La fedeltà della ragione (2014), La scuola impossibile (2015), La solitudine del critico (2019), L’Italia di Dante. Viaggio nel paese della Commedia (2019).

Moderatore: Duccio Canestri, Docente e consulente editoriale, Mondadori Education.




 

 




Digita per effettuare una ricerca nel catalogo.
Per cercare tra i contenuti o tra gli eventi clicca sulla voce corrispondente.

Digita per effettuare una ricerca nel catalogo.
Per cercare tra i contenuti o tra gli eventi clicca sulla voce corrispondente.

Caricamento risultati ...