Per una letteratura democratica. Manzoni e il suo tempo

Gli obiettivi


Il mito romantico per cui i geni sono sempre fraintesi e le grandi opere faticano ad imporsi tra i contemporanei trova una clamorosa smentita nella fortuna dei Promessi sposi, opera che fin da subito si è imposta come modello estetico e morale della nascente borghesia urbana. La lezione si ripropone, dunque, di ricostruire la penetrazione della lezione manzoniana all’interno dell’opinione pubblica italiana, esponendo non solo la fortuna di alcune idee presenti nei Promessi sposi, ma chiarendo anche l’importanza che la riforma linguistica anticlassicista operata da Manzoni ha avuto sia per la letteratura italiana, sia per l’ideologia risorgimentale. Particolare risalto verrà dato al fenomeno della peste, che agisce non solo come tema portante, ma anche come logica compositiva dell’intero libro, ribadendo tra l’altro – considerata la recente pandemia – la straordinaria attualità del più importante romanzo della letteratura italiana.

 

Gli interventi


Manzoni e la costruzione di un pubblico nazionale, di Roberto Balzani

Nei decenni che precedono il 1848 prende corpo in Italia un pubblico, cioè un’opinione relativamente diffusa nei ceti medi e medio-alti urbani, in grado di apprezzare opere letterarie e melodrammi; di discutere di storia e di progresso; di aspirare ad una prospettiva occidentale, senza perciò ipotecare il futuro politico della penisola. Per questo ambiente, Alessandro Manzoni rappresenta un punto di riferimento ineludibile: un autore destinato, già da vivo, a entrare di diritto nel canone nazionale.

Si parlerà di:

  • Come censire l’opinione italiana. I centri di produzione editoriale, le opere circolanti, il successo dei generi sono indicatori di un pubblico nascente; ma anche la proliferazione dei teatri e il diffondersi della passione per il melodramma.

  • L’impatto col passato e col presente. La nazione ha bisogno di un passato nel quale specchiarsi e di un presente nel quale combattere per il comune futuro. Il ponte temporale è un dispositivo ideologico e narrativo decisivo; e Manzoni lo domina da maestro. 

  • La costruzione del ‘canone’ risorgimentale. Durante il Risorgimento si forma un vero e proprio canone, connotato da autori celebrati, letti, frequentati. Manzoni è uno di questi. Il suo successo è testimoniato dalla diffusione virale dei suoi personaggi, ai quali attinge persino la satira politica.


«I promessi sposi» in tempo di peste, di Daniela Brogi

I recenti eventi della pandemia hanno reso l’opera di Manzoni un testo ancora più eloquente e capace di interpellarci. Il tempo della peste, infatti, non è più soltanto quello del Seicento, ma anche quello del presente in cui leggiamo, studiamo, insegniamo I promessi sposi. Alla luce di questa sollecitazione, la peste vale come contenuto storico, come malattia, trauma e, nel medesimo tempo, la peste agisce anche come logica compositiva. È il dispositivo narrativo e visuale attraverso cui costruire il corpo della scrittura e dare sguardo al destino delle moltitudini.

Significato e attualità di Manzoni, di Gino Tellini

L’intervento intende chiarire per quali ragioni Manzoni sia da considerare autore fondamentale della letteratura italiana e per quali ragioni ancora oggi la sua lezione sia da ritenere essenziale per la cultura contemporanea. Dopo una premessa di carattere storico, dedicata alla svolta radicale introdotta da Manzoni nel nostro costume letterario, si considerano in particolare alcuni aspetti dei Promessi sposi.

Si parlerà di:

  • La svolta radicale compiuta da Manzoni. Manzoni segna una svolta decisiva rispetto alla tradizione classicistica (avviata nel secondo Trecento con Petrarca e canonizzata da Bembo nel 1525) basata su questi presupposti: lingua scritta trecentesca e monolinguismo; letteratura elitaria e aristocratica; primato dell’io, della poesia lirica e del tema dell’amore.

  • La battaglia manzoniana. Manzoni si batte per una lingua dell’uso; per una letteratura democratica; contro il primato dell’io e per una prospettiva corale; per il genere anticlassicistico del romanzo, finora considerato inferiore (benché Manzoni proceda su una linea di forte discontinuità rispetto all’Ortis di Foscolo, 1802); contro la mitologia e contro il primato del tema (petrarchesco) dell’amore.

  • Funzionamento dei Promessi sposi. Lo «sliricarsi» e l’uscita dal recinto dell’io, l’angolatura pluriprospettica e la nozione (aperta) di «provvidenza»; il romanzo come multiforme fenomenologia della violenza; il «guazzabuglio del cuore umano» e la denuncia della mistica irrazionale del «cuore»; la responsabilità e la coscienza della parola contro le sue «manomissioni» (la parola della persona onesta, la parola del prepotente, la parola dei medici durante la peste, la parola «patria»).


 

Relatori


Roberto Balzani è Professore ordinario di Storia contemporanea presso l’Università di Bologna, Dipartimento di Storia Culture Civiltà (DISCI). Fa parte del comitato di direzione della rivista del Risorgimento e di Storia contemporanea “Il Risorgimento” di Milano. Fa parte del comitato editoriale della rivista di storia e storiografia online “Storia e Futuro”. Collabora al supplemento letterario domenicale del “Sole 24 Ore”. Dal 2009 al 2014 è stato Sindaco del Comune di Forlì. Fa parte del Comitato Scientifico della Società “Dante Alighieri”. È presidente dell’Istituto per i Beni Ambientali, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna

Daniela Brogi insegna Letteratura moderna e contemporanea all’Università per Stranieri di Siena. Si occupa di forme narrative nella letteratura e nel cinema, di arti visive e di Visual Studies. Ha scritto con Romano Luperini un commento a I promessi sposi. Collabora con diverse riviste scientifiche e testate culturali. Scrive sulla rivista on line «doppiozero». I suoi lavori più importanti sono: Il genere proscritto. Manzoni e la scelta del romanzo (1998); Giovani. Vita e scrittura tra fascismo e dopoguerra (2012); Altri Orizzonti. Interventi sul cinema contemporaneo (2015); Un romanzo per gli occhi. Manzoni, Caravaggio e la fabbrica del realismo (2018); Lo spazio delle donne (2022).

Gino Tellini, professore emerito di Letteratura italiana dell’Università di Firenze, ha fondato il Dottorato internazionale di ricerca in Italianistica e il Centro di Studi «Aldo Palazzeschi» dell’Università di Firenze. Insegna dal 1994 alla Italian School del Middlebury College (Usa, Vermont e California). Ha tenuto corsi per vari anni all’Università di Bonn. Si è dedicato a ricerche sulla civiltà letteraria dal Trecento al Novecento. Per Le Monnier Università/Mondadori Education ha pubblicato: Metodi e protagonisti della critica letteraria (2010, 2019); Letteratura italiana. Un metodo di studio (2011, 2014); Natura e arte nella letteratura italiana. Tra giardini, orti e frutteti (2015); Storia del romanzo italiano (2017); con Gino Ruozzi, ha curato il volume Didattica della letteratura italiana (2020).

 

Moderatore


Matteo Tasca, Redazione Umanistica Secondaria di secondo grado Mondadori Education

 

 

Dal nostro Catalogo

LETTERATURA ITALIANA

di Gino Tellini


Esistono molti manuali d'avviamento allo studio letterario, non di rado oscuri e prolissi. Qui invece importano, con rigore, la chiarezza e l'essenzialità, in controtendenza rispetto all'attuale e invadente primato dei gerghi tecnicistici. Non è vero che le cose complesse esigono un linguaggio indecifrabile: "parlare al prossimo - dice Primo Levi - in una lingua che egli non può capire è un antico artificio repressivo". Il libro è soprattutto destinato agli studenti della laurea triennale nelle Facoltà umanistiche, e oggi una sintesi, che voglia essere in accordo con le esigenze dell'offerta formativa, deve presentare dati concreti e chiari, su aspetti istituzionali estesi all'intero arco della nostra letteratura. Più in generale, il libro si raccomanda a quanti hanno desiderio d'una guida aggiornata, ispirata a criteri di limpidezza e solidità informativa. L'opera propone un canone molto selettivo, da san Francesco a Italo Calvino: una galleria di scrittori altamente significativi non solo per la realtà storica della nostra identità nazionale, ma per il loro ruolo di autentici maestri nel panorama internazionale. Determinante è il fatto che il lettore deve ripensare l'intero disegno della civiltà letteraria italiana, dalle origini al Novecento. Ripensarlo di secolo in secolo, nella sua linearità e nelle sue svolte, nelle sue connessioni interne e nella sua polimorfa mutevolezza, sempre in dinamica attinenza con la situazione politica. "Ci sono cose - sostiene Calvino - che solo la letteratura può dare coi suoi mezzi specifici".Il libro a stampa si integra, attraverso uno stretto rapporto funzionale, con quattro parti in edizione digitale, consultabili on line e scaricabili dal sito dell'Editore (La fabbrica del testo; Strumenti; Due itinerari di lettura; Questioni).
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DIDATTICA DELLA LETTERATURA ITALIANA

di Gino Ruozzi, Gino Tellini


Argomento del libro è l'insegnamento della letteratura italiana nelle scuole superiori. Si rivolge a chi esercita quotidianamente questa professione e a chi desidera esercitarla, cioè agli studenti di Didattica della letteratura italiana nei corsi di Laurea Magistrale e, di riflesso, anche ai professori incaricati di questa disciplina. Per quanto il tema trattato implichi riflessioni e approfondimenti teorici, qui importa anzitutto offrire uno strumento utile, pratico e funzionale, che venga incontro alle esigenze di docenti impegnati nell'appassionante e difficile compito di trasmettere gli insostituibili valori della poesia a giovani distratti da mille curiosità, in una società che si è radicalmente trasformata nel corso degli ultimi anni. Le esigenze degli insegnanti sono tante e varie, perciò il volume raccoglie proposte e competenze di più autori. Nato all'interno dell'Adi (Associazione degli Italianisti) e dell'Adi-Sd (Adi-Sezione didattica), è frutto della collaborazione di un gruppo di colleghi uniti dal comune interesse per la didattica della propria disciplina. I diciotto capitoli affrontano questioni istituzionali (la periodizzazione, i generi, il canone, la lingua e la retorica, le biografie degli autori) e insieme considerano un'ampia gamma di convergenze (con le letterature straniere, la scienza, il diritto, le arti figurative, il cinema). Il lettore trova inoltre opportune indicazioni sui percorsi tematici e sulle tecnologie didattiche, sull'inclusione e sull'intercultura, sulla normativa scolastica e sul nuovo esame di Stato.
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METODI E PROTAGONISTI DELLA CRITICA LETTERARIA

di Gino Tellini


Il volume presenta un quadro articolato delle metodologie critiche più significative e più accreditate che hanno movimentato il dibattito sull'interpretazione dei testi letterari dal secondo Ottocento fino a oggi, con riferimento particolare, ma non esclusivo, alla situazione e alla letteratura italiana. Il che non significa che il riferimento sia ristretto ai confini nazionali, perché è fiorente un'italianistica anche oltralpe e oltreoceano, dall'Europa al Nordamerica. Il quadro è aggiornato, ma non schiacciato sul presente. Costante è stato il proposito di non restare prigionieri delle mode, con i loro relativi gerghi, che anche in questo campo s'inseguono con frenetico ritmo stagionale. Non per nulla la scelta è ampiamente retrospettiva e muove da De Sanctis, per giungere alle tendenze postfemministe e postcoloniali. Il passo della critica letteraria, per quanto in perenne rinnovamento, non va di corsa, anche se si vive in un'epoca ossessionata dal nuovo che incalza. Questa seconda edizione, oltre a offrire un sistematico aggiornamento bibliografico, con l'aggiunta di tre brani, brevi e magistrali (di Italo Calvino, Carlo Dionisotti, Natalia Ginzburg), si arricchisce di due nuovi capitoli: Biografia e poesia e Scrittori allo specchio. Autopresentazioni e interviste.
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STORIA DEL ROMANZO ITALIANO

di Gino Tellini


Questa Storia del romanzo italiano non offre soltanto un affollatissimo campionario di opere e di autori, bensì intende tracciare la carta d'identità e il diagramma (anche biografico) d'un genere umiliato e offeso, che è giunto a imporsi oggi come il prodotto più appetibile e seducente nel paesaggio letterario contemporaneo. Ma è stato un percorso accidentato: la storia della lenta e faticosa conquista d'un primato. Importa nondimeno avvertire che questo non è un repertorio da consultare, per misurare il valore delle presenze, né per lamentare il numero delle assenze. E neanche è un'enciclopedia, dove cercare ragguagli, notizie, informazioni su determinati autori. E neanche è una galleria di profili preconfezionati, come tante ce ne sono in giro. È bensì (lo dice il titolo) una storia che intende ricomporre linee, ragioni, connessioni, intrecci: propriamente un reticolato di rapporti e intersezioni. L'ideale destinatario del libro è un lettore desideroso di essere informato su come le cose si sono svolte, ma anche curioso di interrogarsi sul perché si sono svolte in quel modo, e non altrimenti.
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NATURA E ARTE NELLA LETTERATURA ITALIANA

di Gino Tellini


Ripercorrere le alterne vicende del giardino letterario in Italia significa tracciare il diagramma d'un mito che ha affascinato artisti e scrittori nel volgere dei secoli, ma al tempo stesso vuol dire riflettere sulla storia civile e culturale dei luoghi dove ha trovato attuazione quell'originale connubio di natura e arte che distingue lo speciale spazio del giardino. Il rapporto stretto tra la poesia e la natura che coinvolge l'interesse e le emozioni di tanti autori invita a riflettere sulla possibilità di leggere il paesaggio naturale al pari d'un componimento poetico. Il viaggio proposto in questo libro muove dal Trecento e giunge al Novecento, attraverso la lettura di brani classici, da Petrarca a Montale, attraverso l'Umanesimo fiorentino e il Rinascimento ferrarese, fino alla poesia contemporanea. Per ogni protagonista è dato risalto ai testi antologizzati, in modo da non perdere di vista la dinamica legata al tema del giardino, che come un filo rosso si dipana nel correre del tempo. I testi sono annotati e commentati, con selezionata proposta di pagine critiche, da sole sufficienti a suggerire un fondamentale catalogo bibliografico.
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NATURA E ARTE NELLA LETTERATURA ITALIANA

a cura di Romano Luperini e Daniela Brogi

di Alessandro Manzoni


L'edizione aggiornata di un commento autorevole, solido e sempre attuale.
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