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LO SGUARDO CHE SPAZIA

Storia e teorie della percezione in arte e architettura

Paolo Amaldi

Questo testo è una storia non tanto delle forme percepite, in un quadro o in uno spazio tridimensionale, quanto del modo in cui esse sono percepite. Partendo dal principio che lo spazio esiste innanzitutto come luogo nel quale lo sguardo si muove, ci si addentra nella forma dello sguardo stesso. Negando gli approcci fissisti di molta storia dell'arte e dell'architettura, questo libro si propone di mettere in luce – con un approccio concretista – i modi nei quali la realtà pittorica, architettonica, urbana e paesaggistica è esperita e consumata dallo spettatore. Ne emerge un'idea nuova e non scontata: esiste una struttura percettiva, intrinseca al quadro o all'oggetto architettonico che pur non coincidendo con la forma geometrica, orienta – per così dire – lo sguardo. L'opera incita a essere consumata in un certo modo, creando lo spettatore con le sue intenzionalità e le sue attese. Così lo spazio è inteso come proprietà emergente dello sguardo. Si dimostra inoltre come, attraverso la storia, lo spettatore si è situato fisicamente e mentalmente ora all'interno e ora all'esterno dello spazio, due posture che si rifanno, in definitiva, a due concezioni filosofiche antinomiche: Platone da una parte e Aristotele dall'altra. Il vasto panorama storico tracciato in questo libro mostra che ogni epoca percepisce il mondo in modo diverso.

Autore/i e indice

L'autore

Paolo Amaldi è professore ordinario di storia dell’architettura presso l’Ecole supérieure d’architecture de Versailles. È autore di vari articoli e testi di storia della percezione in arte e architettura. È stato professore invitato presso l’Accademia di architettura di Mendrisio, l’Université de Montréal, l’Ecole d’architecture de Montpellier. È stato inoltre ricercatore presso l’Université de Genève e professore associato all’Université catholique de Louvain. Le sue ricerche sono state sostenute da diversi istituti, tra cui il Centre canadien d’architecture (CCA) e il Fonds pour la recherche scientifique suisse. Amaldi è inoltre architetto praticante e socio dell’ufficio Amaldi Neder con base a Ginevra che ha vinto vari concorsi di architettura. È autore di Espaces, Editions de la Villette, collana «Passage» diretta da Marc Bédarida, Paris, 2007; Espace et densité: Mies van der Rohe, Infolio, collana «Logique de l’espace», Gollion, 2006; Le false certezze del Padiglione di Barcellona, Universali di Architettura, collana fondata da Bruno Zevi, Torino, 2003. Lavora attualmente alla redazione di una monografia sull’opera dell’architetto svizzero Livio Vacchini.

Indice

Presentazione e ringraziamenti; Prefazione. Esteriorità e interiorità dello spettatore; 1. Vedere tutto per capire tutto; 2. La linea, presenza reale; 3. Chiarezza e descrizione; 4. Linee, indizi e grafi; 5. Lo spessore del vuoto; 6. Oltre lo sguardo; 7. Coscienza, subcoscienza; 8. Immersione-astrazione; 9. Spazio: forma o esperienza?; 10. Il teatro postmoderno della vacuità; Bibliografia; Indice dei nomi.

Versioni e acquisto

  • Edizione cartacea

    pp. XVIII-414 isbn: 9788800744713

    • € 38,00
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      su Mondadori Store

  • Edizione digitale

    pp. 432 isbn: 9788800744720

    • € 31,99
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      Versione Digitale

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