Calvino dentro il labirinto. Forme e idee per affrontare la sfida del reale

Gli obiettivi


Nonostante la sua apparente ‘facilità’, l’opera di Calvino è senz’altro una tra le più ricche e complesse del Novecento italiano, divisa com’è tra un retaggio umanistico e illuminista, che vorrebbe rappresentare e comprendere il proprio tempo nella scrittura, e una vertigine già postmoderna, che ritiene persa in partenza la sfida ermeneutica posta dalla realtà e si abbandona a un gioco combinatorio senza uscita. Analizzando alcuni testi letterari, l’epistolario e quell’autobiografia intellettuale incompiuta che sono Le lezioni americane, la lezione si ripropone di mettere in luce alcuni degli aspetti salienti della figura di Calvino, non solo facendo luce su alcuni aspetti della sua opera letteraria e del suo lavoro editoriale, ma mostrando anche l’attualità del suo pensiero.

 

Gli interventi


Calvino, nostro contemporaneo, di Mario Barenghi

Calvino appartiene a una generazione ben definita, e non ha mai cercato di fingersi più giovane di quello che era. Tuttavia, più di altri scrittori novecenteschi, appare più che mai vicino alla sensibilità contemporanea. Una delle ragioni principali è la maniera in cui nella sua opera ha saputo conciliare coerenza e variabilità, adattando a circostanze storiche e culturali mutevoli le medesime istanze di fondo.

Si parlerà di:

  • Varietà e coerenza nell’opera di Calvino. Come si legge nel capitolo I di Se una notte d’inverno un viaggiatore, Calvino è uno scrittore che cambia molto da libro a libro. In effetti Calvino è uno sperimentatore, attento agli sviluppi della ricerca letteraria; nello stesso tempo rimane però fedele a una serie di principî ideali, di valori stilistici, di atteggiamenti verso il reale. Nonostante le differenze nella forma dei testi, l’immaginario calviniano gravita sempre attorno ad alcuni grandi temi, declinati in maniera diversa a seconda delle mutevoli circostanze storiche.

  • Pagine e opere a confronto. Si stabiliranno dei paralleli fra Il barone rampante e La speculazione edilizia (la distruzione dell’ambiente, il valore dell’auto-affermazione); La strada di San Giovanni e Dall’opaco (concretezza e astrazione: memoria personale e forma della conoscenza). Infine, si proporrà un confronto fra due incipit di Se una notte d’inverno un viaggiatore (varietà di modi e di ambienti, costanza di gusto e di misura).

  • Il valore della consistency. L’equilibrio tra plasticità di forme e coerenza di principî proprio dell’opera di Calvino è a tutt’oggi esemplare. È possibile dialogare con un presente instabile, mutevole, caotico, senza per ciò adattarsi all’esistente.


Calvino, il libro, i libri, di Laura Di Nicola

Partiamo dalla fine. Come è noto, negli ultimi otto mesi di vita Calvino scrive le difficili Norton Lectures: riattraversa, nelle trame della memoria, tutti i libri della sua biblioteca, ripensa alla sua intera opera e ai libri che ha scritto. Lezioni americane sono l’abbozzo di un’opera incompiuta e interrotta che tuttavia rappresenta la più celata e organica autobiografia intellettuale di Calvino e la sua più autentica ricerca dei valori esistenziali e culturali su cui fondare una visione del mondo e, in essa, un’idea della letteratura. Un’idea di Calvino su Calvino da cui è difficile, oggi, sfuggire.

Si parlerà di:

  • Il libro incompiuto. Lezioni americane sono il libro che Calvino, in fondo, non ha mai scritto. Ciò che resta è un’officina preparatoria del lavoro per le conferenze che avrebbe dovuto tenere ad Harvard: un’ampia serie di scritture e letture allo specchio, interrotte.

  • I libri della biblioteca. Nelle Norton Lectures Calvino offre un catalogo ragionato della sua biblioteca ideale in cui la letteratura rifrange la sua immagine nella filosofia, nell’antropologia, nelle scienze e si pone come crocevia fra i saperi. I sei valori, scaffali della mente della sua  biblioteca ideale, sono l’estrema sfida al labirinto della conoscenza e dell’esistenza umane. Un sistema di anomalie e di associazioni che seguono le linee di un pensiero che si nutre dei propri classici e affonda le radici nelle profondità dell’essere.

  • I libri di Calvino. Quando Calvino si interroga sul «Perché leggere i classici», in fondo si chiede «Perché leggere Calvino». Nel tentativo estremo di raccontare la sua visione del mondo e della letteratura, Calvino cerca fondamentalmente se stesso. Cerca non solo il suo posto nella biblioteca del mondo, ma ancora prima il posto della letteratura nelle possibilità di leggere e raccontare il mondo.


Calvino nello specchio delle lettere, di Emilio Russo

Le lettere rappresentano un dossier prezioso per attraversare la biografia e l’opera di Calvino: centinaia di testi distribuiti lungo oltre quaranta anni, a scandire i momenti fondamentali del Calvino scrittore, lettore, dirigente Einaudi, intellettuale. Mentre sono in corso i lavori per un’edizione aggiornata dell’epistolario, l’intervento cercherà di sottolineare la ricchezza di questo dossier, nel dialogo di Calvino con alcuni protagonisti della cultura italiana del secondo Novecento.

Si parlerà di:

  • Il lavoro per i libri degli altri. Riprendendo la famosa indicazione sull’impegno dedicato ai «libri degli altri», verranno riprese alcune lettere importanti, utili per sottolineare apprezzamenti e idiosincrasie, rapidità e lucidità di giudizio del Calvino al lavoro per Einaudi. Ne emergerà una poetica del redattore, da proiettare, seppure in modo oculato, sulla produzione narrativa calviniana. 

  • Il commento ai propri libri. Nelle lettere sono frequenti, e importanti, i commenti riservati da Calvino ai propri libri in lavorazione, ai progetti di romanzo abbandonati, e ancora le riflessioni sui libri già pubblicati, nel dialogo con la relativa ricezione critica, con le prime recensioni, con le reazioni ricevute da amici e sodali. Con alcuni esempi si tenterà di illustrare il giudizio affilato di Calvino sulle proprie opere, recuperando alcuni passaggi relativi soprattutto agli anni Cinquanta e Sessanta.

  • Schegge di autobiografia. Le lettere sono anche un banco di prova per cogliere il tono della voce di Calvino, per ritagliare qualche scorcio di autobiografia in uno scrittore dalla fisionomia sempre assai sfuggente, imprendibile. Alcune lettere, selezionate da diverse stagioni, offriranno esempi di una scrittura giocata su un registro assai privato, seppure mai priva di schermi.


Relatori


Mario Barenghi (Milano, 1956) insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università di Milano Bicocca. Si occupa di teoria letteraria, di memorialistica, di narrativa otto-novecentesca; è stato fra i curatori dell’edizione dell’opera di Calvino nei «Meridiani» Mondadori. Su Calvino ha pubblicato due volumi – Italo Calvino, le linee e i margini (Il Mulino, 2007) e Calvino (Il Mulino, 2009) – oltre a numerosi saggi apparsi in varie sedi. Gli ultimi suoi libri sono Poetici primati. Saggio su letteratura e evoluzione (Quodlibet, 2020) e Il chimico e l’ostrica. Studi su Primo Levi (Quodlibet, 2022).

Laura Di Nicola insegna Letteratura italiana contemporanea alla Sapienza Università di Roma. A Calvino ha dedicato numerosi saggi, è in corso di pubblicazione la sua monografia per Carocci Ordine e caos. La biblioteca di Italo Calvino (prevista nel 2023). Ha partecipato alla curatela del volume «E io non scenderò più!». Il Barone rampante di Italo Calvino, 1767-2017 (2019). È direttrice del Laboratorio Calvino.

Emilio Russo insegna Letteratura italiana alla Sapienza Università di Roma. Tra le sue pubblicazioni: l’edizione commentata dell’Adone di Giovan Battista Marino (BUR, 2013), Guida alla lettura della Gerusalemme liberata di Tasso (Laterza, 2014); la monografia Ridere del mondo. La lezione di Leopardi (Il Mulino, 2017); l’edizione commentata dei Pensieri di Leopardi (Oscar Mondadori, 2022).

 

Moderatore


Matteo Tasca, Redazione Umanistica Secondaria di secondo grado Mondadori Education

 

 

Dal nostro Catalogo

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LETTERATURA ITALIANA

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I due volumi propongono un racconto della storia della letteratura italiana, dalle sue Origini fino alla fine dell'Ottocento, attraverso la selezione di autori e questioni fondamentali. Articolato in dieci epoche, il manuale si propone come uno strumento mirato agli studi universitari; offre dunque una trattazione avanzata dei momenti principali della tradizione letteraria, intrecciando in modo equilibrato la discussione storica con una lettura approfondita dei testi più rappresentativi. Uno spazio significativo è infine riservato ai classici maggiori, presentati e commentati in capitoli autonomi (10 nel primo volume, 10 nel secondo), e individuati come testi decisivi per il definirsi di un'identità culturale italiana.
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