Sviluppo e innovazione: il ruolo delle donne per un futuro più sostenibile

di Nicole Ticchi

  • Obiettivo Primario: 5 - Parità di genere

L’avevano soprannominata “Lady Clima”, ma il suo nome è Christiana Figueres ed è stata Segretaria esecutiva della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). Ha avuto un ruolo cruciale nell'organizzazione dell'Accordo di Parigi del 2015, che viene riconosciuto come un passo importante nella lotta al cambiamento climatico, sostenendo che prima di ogni altra cosa è necessario far diventare la sostenibilità parte della nostra quotidianità a tutti i livelli. Non facile come obiettivo, ma oggi sappiamo che è necessario. Accanto a lei sono tante le donne che in questi anni, in cui la sfida dello sviluppo sostenibile si è concretizzata con grande urgenza, stanno dando un contributo fondamentale in tanti ambiti della scienza, e non solo. Gli esempi di donne famose sono ormai numerosi, ma è ancora più utile ricordare che è la partecipazione attiva di tutte le donne, in tutte le aree dell’innovazione e dello sviluppo, a fare la differenza. Tutte coinvolte, nessuna esclusa.

 

Pari opportunità: di ascolto, partecipazione e fruizione

Il ruolo delle donne nello sviluppo sostenibile globale, infatti, è fondamentale e sempre più riconosciuto. Le donne sono agenti chiave di cambiamento in molte sfere, contribuendo significativamente alla promozione di un futuro più equo, inclusivo e sostenibile per tutti. Attraverso l'istruzione, l'occupazione, l'attivismo e la leadership, le donne hanno dimostrato di essere agenti catalizzatori essenziali per la trasformazione sociale ed economica che tende ad un futuro più sostenibile.

Sviluppo e innovazione scientifica sono strettamente correlati ed è ormai assodato che la partecipazione delle donne al processo di costruzione della conoscenza è fondamentale per raggiungere una crescita e una prosperità proprio nell’ottica della sostenibilità. In particolare, promuovere una rappresentanza equa nella produzione e nell'applicazione della conoscenza scientifica contribuisce a garantire che le esigenze, le prospettive e le esperienze delle donne siano prese in considerazione nello sviluppo di soluzioni sostenibili.

Per questo motivo, infatti, la diversità di genere nei team di ricerca porta a una maggiore varietà di idee, approcci e soluzioni, con una conseguente maggiore creatività e innovazione nel trovare soluzioni sostenibili per le sfide globali. Se pensiamo a tutto ciò che ha a che fare con la salute femminile e la medicina, per esempio, la storia ci insegna che diverse soluzioni che oggi abbiamo a disposizione non sarebbero disponibili se non ci fosse stato un maggiore coinvolgimento e ascolto delle esigenze espresse dalle donne. In sostanza, le donne possono pensare in maniera più efficace a soluzioni che siano più ottimizzate anche per le donne stesse.

La presenza di donne come figure di spicco nell'innovazione scientifica, inoltre, rappresenta l’opportunità di trasformare quello che oggi ancora rappresenta un circolo vizioso in virtuoso. Avere modelli di ruolo per le giovani ragazze e le donne che aspirano a carriere in ambito scientifico e tecnologico, soprattutto in ruoli apicali, incoraggia e ispira le future generazioni di scienziate e innovatrici. “Non puoi diventare ciò che non vedi”, è una frase che vale per molte situazioni e che calza perfettamente anche in questo caso.

Anche il coinvolgimento delle comunità è un elemento cruciale per lo sviluppo sostenibile. Le donne spesso giocano un ruolo centrale nelle loro comunità, fungendo da mediatrici e raccogliendo le istanze, con un impatto diretto sul benessere sociale, economico e ambientale di coloro che fanno parte di tali comunità. Il coinvolgimento diretto delle donne nell'innovazione scientifica assicura che le soluzioni proposte siano pertinenti, accettabili e fruibili per i contesti in cui vengono implementate, una visione che va in forte accordo anche con l’approccio intersezionale. Nelle comunità di molti paesi in via di sviluppo, inoltre, le donne sono spesso in prima linea nel fronteggiare le sfide legate allo sviluppo sostenibile fondamentali per la sopravvivenza delle famiglie e delle comunità in cui vivono e operano: accesso all'acqua, agricoltura sostenibile, sanità materna e infantile sono solo alcuni esempi che mostrano come il loro coinvolgimento permette di concentrarsi su questioni chiave e sviluppare soluzioni mirate e pratiche per la quotidianità.

 

Abbiamo bisogno di più donne: ma in quali campi?

Una maggiore partecipazione femminile è fondamentale in molti ambiti scientifici per promuovere lo sviluppo sostenibile e garantire che le soluzioni proposte siano efficaci, equilibrate e inclusive. Tuttavia, alcuni settori chiave richiedono una maggiore partecipazione delle donne proprio per dare maggiori opportunità di raggiungere in maniera più efficace gli obiettivi che ci siamo prefissati. Le donne sono infatti sottorappresentate nei settori tecnologici e dell'innovazione, ma la loro partecipazione è essenziale per garantire che le soluzioni tecnologiche siano inclusive, etiche e rispondano anche ai bisogni delle donne e delle comunità più affette da marginalizzazione e discriminazione. Abbiamo esempi virtuosi da seguire? Certamente sì.

Fei-Fei Li, per esempio, è una scienziata informatica e esperta di intelligenza artificiale, che si è impegnata nel promuovere l'etica e l'inclusività nell'uso di questo strumento, ormai irrinunciabile e proprio per questo così importante da conoscere.

Rana el Kaliouby, inoltre, scienziata egiziana e pioniera nell'ambito dell'emozione artificiale, ha lavorato per sviluppare tecnologie che comprendono e rispondono alle emozioni umane.

Hessa Al Jaber, ingegnera e dirigente originaria del Qatar, ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo delle telecomunicazioni e ha contribuito alla promozione della tecnologia e dell'innovazione nel paese, diventando anche prima ministra della tecnologia dell'informazione e della comunicazione in Qatar.

Le donne giocano un ruolo cruciale nello studio e nella gestione dell'ambiente. Sono coinvolte nella ricerca sulla conservazione della biodiversità, sulla mitigazione dei cambiamenti climatici, sull'inquinamento atmosferico e idrico, sulla gestione delle risorse naturali e molto altro ancora.

Sylvia Earle, oceanografa di fama mondiale, si impegna per la conservazione degli oceani e ha fondato Mission Blue, un'organizzazione dedicata alla protezione delle aree marine.

Jane Lubchenco, invece, è biologa marina ed è stata la prima donna a dirigere la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti lavorando attivamente per la conservazione marina.

 

Cruciale, in questo momento storico in cui la richiesta di approvvigionamento energetico impone una svolta tecnologica e di sistema, è lo sviluppo e l'implementazione di soluzioni energetiche sostenibili. Un campo che richiede competenze tecnologiche e che sempre di più dovrà contare anche su donne che contribuiscono alla ricerca e all'innovazione nel campo delle energie rinnovabili, alla promozione dell'efficienza energetica e alla diffusione di tecnologie “green”.

Prendiamo ad esempio Ellen Williams, fisica statunitense e ricercatrice nel campo delle energie rinnovabili, che è stata Direttrice della Divisione di Scienze Energetiche del Pacific Northwest National Laboratory ed è nota per il suo lavoro sulla conversione dell'energia solare.

Oppure Mercedes Maroto-Valer, ingegnera chimica esperta di cattura e stoccaggio di carbonio, che lavora per sviluppare soluzioni sostenibili per la produzione di energia.

 

E non possiamo non parlare di salute, uno dei settori dove le donne sono spesso più direttamente coinvolte e numerose, ma mai abbastanza. Il loro coinvolgimento nella ricerca e nell'implementazione di politiche sanitarie sostenibili è cruciale per affrontare sfide come la salute materna e infantile, la medicina di genere e la prevenzione, nonché la promozione del benessere generale.

A questo proposito ricordiamo Gro Harlem Brundtland, politica e medica norvegese, che è stata direttrice generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e ha promosso l'equità nella salute e la sostenibilità ambientale.

Ma anche Joia Mukherjee, medica e attivista per la salute globale, che lavora per migliorare l'accesso alle cure mediche nelle comunità svantaggiate di tutto il mondo.

La sostenibilità è spesso un concetto più culturale che tecnologico e parte anche dalla concezione di come viviamo e occupiamo gli spazi. Ecco perché l’urbanistica, e con lei tutto ciò che ha a che fare con la mobilità sostenibile, la logistica e l’edilizia è fortemente connesso a come vengono ascoltate e integrate nell’innovazione le necessità di chi vive nelle città e ne fruisce gli spazi e le risorse. E’ possibile emettere meno anidride carbonica anche ripensando il modo in cui organizziamo le città e i servizi, per esempio.

Jane Jacobs è stata una scrittrice e attivista urbanistica che ha influenzato profondamente il pensiero sulla pianificazione urbana, promuovendo l'importanza della diversità, della vitalità e della partecipazione comunitaria nelle città.

Shirley Chisholm è stata la prima donna afroamericana eletta al Congresso degli Stati Uniti; durante il suo mandato ha lavorato per promuovere politiche di housing equo e ha combattuto per i diritti civili e l'uguaglianza nelle città.

C’è spazio per tante altre scoperte e per tante altre donne, per pensare ad una innovazione che sia, prima di tutto, al servizio delle persone nel rispetto di un pianeta sempre più a corto di risorse. Lo sviluppo sostenibile è un obiettivo ambizioso, ma mettere a fattor comune il contributo di tutte le persone costituirà l’occasione per rendere il viaggio verso questa meta più interessante ed efficiente.


 

Attività per la classe

Costruiamo un album delle scienziate che contribuiscono allo sviluppo sostenibile!

Per ogni obiettivo dell’agenda 2030 individua con una ricerca su internet almeno 1 scienziata (oltre a quelle indicate nell’articolo) e compila una breve scheda per ognuna in cui inserire:

  • nome e cognome

  • formazione (cosa ha studiato)

  • percorso di carriera

  • come ha contribuito a quel particolare obiettivo a livello di innovazione e sostenibilità