Giornata Mondiale della Biodiversità: dalle parole ai fatti per un futuro sostenibile
di Chiara Anzolini
- Obiettivo Primario: 15 - Vita sulla Terra
- Obiettivo Secondario: 14 - Vita sott'acqua
- Materie: Biologia
Giornata Mondiale della Biodiversità: dalle parole ai fatti per un futuro sostenibile
Questo Accordo, raggiunto al termine di due settimane di confronto serrato, prevede di porre sotto protezione il 30% degli ecosistemi terrestri e marini del pianeta entro il 2030, attraverso l’istituzione di aree protette e altre misure di conservazione da attuare sul territorio. Non a caso, quindi, il tema della Giornata della Biodiversità di quest’anno è “Dall’accordo all’azione: ricostruire la biodiversità”, per incentivare le strategie, i piani e i programmi volti non solo a garantire un utilizzo consapevole della diversità biologica, ma anche a impegnarsi nella sua rigenerazione.
Secondo l’IPBES - Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services, gli attuali tassi di estinzione di specie e popolazioni sono da 100 a 1000 volte superiori a quelli a cui il Pianeta è stato abituato negli ultimi 10 milioni di anni, tanto che da tempo si parla di sesta estinzione di massa, causata dall’essere umano. Caccia, pesca, inserimento di specie invasive, inquinamento, deforestazione e pratiche agricole che portano alla distruzione degli habitat, nonché la crisi climatica, sono tra i principali fattori alla base della perdita di biodiversità.
Tale decimazione non è priva di conseguenze per le civiltà umane, che hanno costruito le loro stesse fondamenta sulle risorse fornite dalla natura. A oggi, i pesci forniscono il 20% di proteine animali a circa 3 miliardi di persone, oltre l’80% della dieta umana si basa sulle piante e la morte delle barriere coralline espone a rischio di inondazioni e uragani dai 100 ai 300 milioni di persone. Per non parlare della salute: è stato dimostrato che la perdita di biodiversità aumenta le zoonosi, cioè le malattie trasmesse dagli animali all’uomo, come quella che ha causato la pandemia da Covid-19.
A farne le spese sono soprattutto le zone più ricche in termini di biodiversità e più a rischio per quanto riguarda gli effetti della crisi climatica, come il Mediterraneo. In Italia circa il 45% delle specie animali e quasi il 55% delle specie vegetali sono a rischio di estinzione, così come circa il 30% degli habitat. L’alto tasso di estinzione di specie, abbinato alla perdita e frammentazione di ambienti terrestri, come la macchia mediterranea, e marini, come le praterie di fanerogame, sono fenomeni irrecuperabili, con un impatto devastante anche sulle risorse naturali e i cicli biogeochimici degli elementi.
Da qui la necessità di intervenire con strumenti appropriati, che siano in grado di rispondere alle disposizioni europee previste per il 2030. Tra questi vi è il National Biodiversity Future Center, uno dei cinque centri nazionali per la ricerca previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il NBFC, che prenderà ufficialmente avvio proprio il 22 maggio 2023, intende monitorare, preservare e ripristinare la biodiversità negli ecosistemi marini, terrestri e urbani della Penisola, valorizzare la biodiversità e renderla un elemento centrale su cui fondare lo sviluppo sostenibile.
Attività da proporre alla classe
La Mediterranean Biodiversity Platform è uno strumento digitale per inventariare, catalogare e archiviare i dati sulla biodiversità marina e costiera nel Mediterraneo e visualizzarli sulle mappe. Divisi a coppie o a piccoli gruppi scegliete una delle specie presenti nel database e fate una presentazione per spiegare al resto della classe la posizione e la dimensione degli areali in cui la specie è presente e ne spieghi l’importanza per la biodiversità.