Vaccini anti-COVID nel mondo: a che punto siamo?

di Ylenia Nicolini

È tuttora in atto la corsa alle vaccinazioni anti-COVID iniziata lo scorso 27 dicembre 2020 in Italia, così come nel resto dell’Unione europea. A distanza di un anno e mezzo dall’inizio della pandemia da SARS-CoV-2 che ha messo in ginocchio il settore economico, nonché il sistema sanitario di interi Paesi, il 43,3% della popolazione mondiale ha ricevuto almeno una dose di vaccino. Come illustrato in uno dei precedenti articoli, l’umanità si è spesso affidata ai vaccini per prevenire e debellare le malattie infettive; dato che i vaccini rappresentano il principale strumento di immunizzazione contro malattie gravi e talvolta mortali, il vero risultato rivoluzionario del 2020 è stato proprio lo sviluppo di più vaccini anti-COVID sicuri, altamente efficaci e approvati dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nell’arco di un solo anno dallo scoppio della pandemia.


Se per la prima volta nella storia dell’uomo una campagna vaccinale ha avuto inizio in tempi brevissimi dall’identificazione di un patogeno, ora la vera sfida sarà quella di garantire una distribuzione e somministrazione vaccinale rapida ed equa in tutto il Mondo. Sarà infatti indispensabile che il maggior numero di persone, anche nei Paesi a basso reddito e non solo nei Paesi “ricchi”, riceva un adeguato livello di protezione. Come sta proseguendo la campagna vaccinale in Europa e negli altri continenti? Quali sono i dati aggiornati forniti dai Ministeri della Salute e dai Governi dei diversi Paesi?


Considerando solo coloro che hanno completato il ciclo vaccinale e ricevuto quindi la seconda dose, in Europa la percentuale di persone vaccinate in data 19 settembre 2021 ammonta al 51%. Si osservano però differenze importanti tra Paesi diversi: se la Spagna e il Portogallo presentano percentuali, rispettivamente, del 77% e dell’82%, Romania e Bulgaria presentano tassi molto più bassi, del 27% e 18%. In Germania e Francia la corsa alla vaccinazione prosegue e la copertura vaccinale presenta tassi del 63% e 64%, appena al di sotto rispetto all’Italia, dove gli abitanti over-12 con ciclo vaccinale completo rappresentano il 66% della popolazione. Tra i Paesi extraeuropei, il Regno Unito e gli Stati Uniti (i primi produttori dei tre vaccini più diffusi in commercio) mostrano una copertura del 65% e del 54%, rispettivamente. La Russia, invece, con una percentuale del 28%, mostra tassi di vaccinazione piuttosto bassi, soprattutto se confrontata con Israele, dove il 64% degli abitanti è stato completamente vaccinato. In Africa, infine, solo il 3,8% della popolazione ha ricevuto entrambe le dosi  (Figura 1).


 



Figura 1: % di abitanti completamente vaccinati. Dati raccolti da Our World in Data, in continuo aggiornamento.


Queste differenze nella copertura vaccinale dipendono da diversi fattori. Innanzitutto, occorre considerare la data di inizio delle campagne vaccinali nazionali. Nel Regno Unito, per esempio, la somministrazione ha avuto inizio l’8 dicembre 2020, mentre in altri Paesi il 7 aprile 2021 la campagna non era ancora stata messa in atto. Anche se l’Unione europea attualmente è una delle prime aree del mondo per percentuali di vaccinati a ciclo completo, a fine aprile gran parte dei Paesi Europei, a differenza di Stati Uniti e Regno Unito, era in seria difficoltà per carenza di dosi da somministrare. In secondo luogo, Paesi diversi mostrano importanti differenze nei tassi di vaccinazione. Israele, per esempio, non solo è stato uno dei primi Stati ad avviare la campagna, ma ha anche mantenuto, nel corso del tempo, un elevato tasso di somministrazione. Lo stesso tasso non si è invece riscontrato nel Regno Unito che, a differenza di Paesi europei come la Germania, ha scelto di puntare su una somministrazione di massa della sola prima dose ritardando la seconda per raggiungere in tempi brevi una parziale copertura della popolazione.

Osservando i dati illustrati nella Figura 1 emerge che, nonostante in alcuni Paesi più del 50% della popolazione abbia ricevuto la doppia somministrazione, solo il 32% della popolazione mondiale ha completato il ciclo vaccinale. Se da un lato, quindi, una nuova ondata di casi di variante delta ha indotto i Governi a considerare la necessità di somministrare una terza dose alle popolazioni già vaccinate, dall’altro, la scarsa copertura vaccinale del continente africano (3-4% di copertura) e di diversi Paesi Asiatici suggerisce la stringente necessità di fornire questi vaccini alle persone che non hanno ancora ricevuto alcuna dose e che per questo rischiano di contrarre la COVID-19 in forma severa. Procedere secondo un approccio di questo tipo permetterebbe inoltre di scongiurare l’evoluzione di nuove varianti in grado di sfuggire alla copertura fornita dai vaccini attualmente disponibili e ancora in grado di proteggere dalla forma severa della malattia.

Attività da proporre alla classe

Il 43,5% della popolazione mondiale ha ricevuto almeno una dose di vaccino anti-COVID. A livello globale, sono state somministrate circa sei miliardi di dosi, ed ogni giorno vengono vaccinate 28,8 milioni di persone. Tuttavia, solo il 2% degli abitanti dei Paesi a basso reddito ha ottenuto almeno una dose di vaccino e per molti di essi probabilmente serviranno altri due anni per poter ottenere la vaccinazione. Questi Paesi costituiscono quasi la metà della popolazione mondiale, tuttavia hanno ricevuto solo una minima parte dei vaccini disponibili. Con il programma di vaccinazione COVAX, l’UNICEF si sta impegnando per una distribuzione equa dei vaccini. 

Realizza una ricerca in Internet e prepara una presentazione multimediale che illustri le caratteristiche e i principali obiettivi della COVAX Facility, l’iniziativa globale volta a fornire due miliardi di dosi di vaccino a circa un quarto della popolazione dei Paesi più poveri entro la fine del 2021.

 

Sitografia:


ISS

Ministero della Salute

Our World in Data

Vaccini e disuguaglianze nel mondo, dall’Europa all’Africa (video)


Bibliografia:


Krause, P. R., Fleming, T. R., Peto, R., Longini, I. M., Figueroa, J. P., Sterne, J. A., ... & Henao-Restrepo, A. M. (2021). Considerations in boosting COVID-19 vaccine immune responses. The Lancet, 02046-8.

Mathieu, E., Ritchie, H., Ortiz-Ospina, E., Roser, M., Hasell, J., Appel, C., ... & Rodés-Guirao, L. (2021). A global database of COVID-19 vaccinations. Nature human behaviour, 1-7.