UN'IRRESISTIBILE SALUTE PRECARIA

«La letteratura è salute», scriveva in uno dei suoi ultimi, bellissimi saggi Gilles Deleuze, affrettandosi a correggere il carattere paradossale che una simile affermazione avrebbe potuto contenere: è vero che molti fra i massimi scrittori del Novecento, se li analizziamo attraverso la loro biografia, ci possono apparire come degli ammalati o dei nevrotici, ma è anche vero che «non si scrive con le proprie nevrosi», e che tutta la loro opera sembra trascinarli semmai in un senso esattamente opposto. «Lo scrittore in quanto tale non è malato, ma piuttosto medico, medico di se stesso e del mondo. Il mondo è l' insieme dei sintomi di una malattia che coincide con l' uomo. La letteratura appare allora come un' impresa di salute», serve a prefigurare, ad anticipare una salute diversa. I saggi riuniti nel volume, quelli sabiani, ma non solo, ruotano intorno a questo concetto: «il Canzoniere non è» scriveva Saba in una celebre lettera del 1952 ad Antonello Trombadori «un'opera di salute, né poteva esserlo, dato che sono stato sempre, più o meno, contraddittorio ed ammalato. Fu appena un'opera di aspirazione alla salute. È altra cosa». Questa aspirazione segreta, questa «altra cosa», è la misura che si è cercato di applicare alle letture di Saba e Svevo, di Jahier e Calvino che vi si sono raccolte: notando come essa appaia incongrua per una letteratura, come quella italiana, che a una salute come questa, tanto compromessa con la malattia, raramente ha voluto prestare ascolto.

Autore/i e indice

Autori

Arrigo Stara insegna Teoria della letteratura presso il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa. Dopo essersi laureato a Roma con Enrico Ghidetti, ha lavorato a Bologna con Mario Lavagetto, a Pisa con Remo Ceserani e Francesco Orlando. Per i Meridiani della Mondadori ha curato i due volumi delle opere di Umberto Saba: Tutte le poesie (1988) e Tutte le prose (2001), entrambi introdotti da Lavagetto. A Saba ha dedicato numerosi studi, curando fra l’altro il carteggio con Joachim Flescher e Edoardo Weiss, Lettere sulla psicoanalisi (1991) per Studio Editoriale. La sua attività più recente comprende soprattutto volumi di carattere critico e teorico: con Laterza ha pubblicato Letteratura e psicoanalisi (2001), con Le Monnier un ampio studio sul concetto di personaggio letterario, L’avventura del personaggio (2004) e un volume di saggi, La tentazione di capire (2006), dedicato ad alcuni dei suoi più frequenti temi di ricerca: i rapporti fra letteratura e psicoanalisi, il saggismo, il bestiario novecentesco, la letteratura contemporanea. Attualmente sta lavorando a una serie di ricerche sul pensiero di Freud negli anni successivi al 1919, una parte delle quali sono già state pubblicate su «Allegoria» (Il disagio della fantasia), «Contemporanea» (Interpretare! Che brutta parola!) e nel volume collettivo Narciso e gli altri (Dell’insolenza dell’io. Homo Fictus nella cultura del Narcisismo), a cura dalla psicoanalista della SPI Marina Breccia.

Indice

Introduzione; Nota ai testi; Saba: 1. «Un’opera di aspirazione alla salute»; 2. Il testamento tradito; 3. «Solo come Saba». L’opera e la biografia; 4. Saba, ultimo poeta; Altri saggi di letteratura italiana: 5. Nello studio di Zeno; 6. L’anima del mondo. Immagini della vita organica nella Coscienza di Zeno; 7. Quello che so di Vincenzo Albagi; 8. Un incartamento dalla Beozia. Sulle Resultanze in merito alla Vita e al Carattere di Gino Bianchi di Piero Jahier; 9. «Una imperfezione perfetta». Il racconto italiano nell’età della Short Story; 10. «Consistency». Calvino, Bartleby e il progetto della sesta lezione americana; Indice dei nomi.

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PP. X+174 isbn: 9788800745857
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PP. 184 isbn: 9788800745949
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