STORIA DELLA LETTERATURA INGLESE
Dal secolo XIX al postmoderno
Seguendo lo sviluppo dei generi letterari, il testo compie un percorso che va da Beowulf al postmodernismo. La presentazione delle opere e delle figure chiave nella storia della letteratura inglese - da Anselmo e Chaucer a Spenser e Bunyan, da Swift e Johnson a Dickens e D.H. Lawrence, da Shakespeare a Pinter - è inserita nel contesto storico, politico, sociale e culturale in cui i vari autori hanno operato, mentre il canone letterario inglese viene colto nella sua genesi e nella sua evoluzione. All'interno del testo si trovano sezioni specifiche dedicate alla prosa e alla poesia della fine del Novecento (Seamus Heaney, Angela Carter, Jeanette Winterson e Salman Rushdie), alla poesia irlandese e al teatro. Un particolare spazio è riservato poi alla letteratura femminile così come agli autori di origine scozzese e gallese. La Storia della letteratura inglese, originariamente apparsa nel 1994, ha avuto una seconda edizione riveduta e ampliata nel 2000. Su quest'ultima è stata condotta la presente traduzione.
Autore/i e indice
Autori
Andrew Sanders è professore di letteratura inglese alla Durham University. Fra i suoi scritti ricordiamo The Victorian Historical Novel (1978), Charles Dickens: Resurrectionist (1982), Dickens and the Spirit of New Age (2000).
Indice
1 L’età del Romanticismo 1780-1830; 1.1 Paine, Godwin e i romanzieri «giacobini»; 1.2 La narrativa «gotica»; 1.3 Smith e Burney; 1.4 Cowper, Blake e Burns; 1.5 Wordsworth; 1.6 Coleridge, Southey e Crabbe; 1.7 Austen, il romanzo «provinciale» e Scott; 1.8 Byron, Shelley e Keats; 1.9 La saggistica «romantica»; 1.10 Clare e Cobbett; 2 Letteratura dell’età vittoriana 1830-1880; 2.1 «La condizione dell’Inghilterra»: Carlyle e Dickens; 2.2 Il romanzo sulla «condizione dell’Inghilterra»; 2.3 Macaulay, Thackeray e Trollope; 2.4 Le sorelle Brontë; 2.5 Tennyson e i poeti preraffaelliti; 2.6 I Browning; 2.7 Teatro, melodramma e «sensation novel»; 2.8 La nuova narrativa degli anni Sessanta: Meredith ed Eliot; 2.9 «Lo strano malessere della vita moderna»: Mill, Arnold, Clough e Ruskin; 2.10 La «seconda primavera» e Hopkins; 2.11 In coda: Carrol e Lear; 3 Letteratura tardo vittoriana ed edoardiana 1880-1920; 3.1 La narrativa «agnostica» di fine secolo; 3.2 «La lettera che uccide»: Hardy, Gissing e Moore; 3.3 Mistero e storia: Conan Doyle, Stoker e Stevenson; 3.4 «La nostra espansione coloniale»: Kipling e Conrad; 3.5 «Il nostro teatro negli anni Novanta»: Londra e Dublino; 3.6 L’età edoardiana191 3.7 Il romanzo edoardiano; 3.8 La poesia; 4 Il modernismo e le sue alternative: la letteratura dal 1920 al 1945; 4.1 «Bloomsbury» e oltre: Strachey, Woolf e Mansfield; 4.2 Richardson e Lawrence237 4.3 Tradizione e innovazione. Professionisti, sostenitori delle arti e «little magazines»; 4.4 Eliot, Firbank e i Sitwell; 4.5 Joyce; 4.6 Il teatro tra le due guerre: O’Casey, Coward, Priestley e Sherriff263 4.7 Retrospettive e memorie storiche: Graves e Jones; 4.8 «Comunità» e società: i nuovi romanzieri degli anni Venti e Trenta; 4.9 «Brillanti novità» e «nuovi mondi»: Wodehouse, Waugh e Huxley; 4.10 Il circolo di Auden; 4.11 «Elementi corrotti»: MacDiarmid, Upward, Koestler e Orwell; 4.12 La Gran Bretagna in guerra; 5 Dopoguerra e postmoderno; 5.1 «Divide et impera»: la Gran Bretagna degli anni Cinquanta; 5.2 Il nuovo teatro; 5.3 Il nuovo romanzo degli anni Cinquanta; 5.4 «Campi che non conosciamo»: Bunting e Larkin; 5.5 «Un’angoscia acuta»: oltre Larkin; 5.6 La «nuova moralità»: gli anni Sessanta e Settanta; 5.7 Gender e narrativa degli anni Sessanta e Settanta; 5.8 Il teatro dagli anni Cinquanta a oggi; 5.9 «Altre mammelle»: la poesia inglese e irlandese dagli anni Sessanta a oggi; 5.10 La narrativa di fine secolo; Nota bibliografica; Indice analitico.