Un ritorno all'economia della guerra: conseguenze per la produzione e il consumo

Dopo uno shock di natura finanziaria (2008) e uno di natura sanitaria (il Covid-19 dal 2020), l’Occidente si trova a fronteggiare un terzo shock nell’arco di 15 anni, questa volta di origine bellica. Era dai tempi della grande depressione degli anni ’30 del secolo scorso o della seconda guerra mondiale, che le economie occidentali non sperimentavano simili sconvolgimenti.
L’ultimo in ordine di tempo ha innescato repentini processi inflazionistici nelle economie europee, rallentamento della timida crescita post-pandemia, rafforzamento del dollaro Usa sull’euro, peggioramenti dei conti pubblici per sostenere famiglie e imprese. È riapparsa una parola scomparsa da quasi mezzo secolo, stagflazione, ovvero la concomitanza di stagnazione (o almeno recessione) e inflazione, che modifica i comportamenti di consumo delle famiglie e le decisioni di produzione e investimento delle imprese. Anche per effetto degli eventi bellici, il peso relativo delle grandi aree economiche mondiali (Usa, UE e Cina) si sta modificando con esiti che interrogano urgentemente i paesi europei sul futuro della UE e della moneta unica.

 

Raccogli dai tuoi studenti le domande che vorrebbero porre al relatore e, il giorno dell'evento, scrivile nel form dedicato: Flavio Delbono risponderà in diretta agli interrogativi dei ragazzi.

 

Relatore


Flavio Delbono è professore e coordinatore del corso di laurea in Economia e Finanza presso l’Università di Bologna. Per Mondadori Education è autore del corso di Economia politica Scelte sostenibili.

 

Moderatore


Davide Basile - Redattore Area Economico-giuridica Scuola Secondaria di Secondo Grado Mondadori Education