La cura delle parole. Nuove sfide per la grammatica a scuola

L’attuale società della comunicazione produce continuamente testi frammentari, destinati a una fruizione distratta e desultoria, mettendo a rischio l’abilità di comprendere e produrre un testo complesso. Se vuole recuperare centralità, allora, la grammatica non può limitarsi a riconoscere, classificare e analizzare le forme, ma deve raccogliere nuove sfide e nuovi bisogni (ben diversi da quelli dell’Italia che negli anni ’60 si affacciava all’italianizzazione di massa). Innanzitutto, puntando a rafforzare la capacità di interagire con gli altri in modo positivo, nella consapevolezza della responsabilità sociale che implica la parola. Rafforzando poi le competenze comunicative (saper comunicare il proprio pensiero e interpretare quello
degli altri). Infine, acquisendo la competenza testuale, cioè la capacità di pianificare e costruire un testo efficace.

Per ulteriori informazioni rivolgersi a Matteo Zella, cell. 340 8646166, e-mail: matteo@scuolaservice.com




Relatori


Giuseppe Antonelli è professore ordinario di Storia della lingua italiana all'Università di Pavia, dove presiede il Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei. Scrive su «7» e «la Lettura» del «Corriere della Sera»; per molti anni ha raccontato storie di parole su Rai3 e Rai Radio3. Con Matteo Motolese e Lorenzo Tomasin ha curato la Storia dell'italiano scritto in sei volumi (2014-2021; premio Cesare Pavese per la saggistica); con la collaborazione di Giovanni Battista Boccardo e di Federico Milone, è stato curatore scientifico della mostra Dante. Un’epopea pop (Museo d’Arte della città di Ravenna). Tra i suoi ultimi libri: Volgare eloquenza (Laterza, 2017), Il museo della lingua italiana (Mondadori, 2018), Il mondo visto dalle parole (Solferino, 2020) e Il piacere del significante (Cesati, 2022). Per Einaudi ha pubblicato da poco Il Dante di tutti. Un'icona pop (2022).