La città nella foresta: nel 2024 l’Indonesia avrà una nuova capitale

di Camilla Tuccillo

  • Materie coinvolte: Biologia e Scienze della terra

La città nella foresta: nel 2024 l’Indonesia avrà una nuova capitale

Prima di iniziare la lettura dell’articolo, cercate su internet a quanti metri sul livello del mare si trova Giacarta, la capitale dell’Indonesia situata sull’Isola di Giava. 8 metri? 20 in alcune zone? Ci sono numerose aree depresse?
Il fatto è che questo dato cambia continuamente perché la città sta letteralmente sprofondando per via di un fenomeno idrogeologico noto come subsidenza e della pressione antropica che lo esaspera. Nell’ultimo decennio è affondata tra 1 e 15 cm all’anno a seconda della zona considerata, con picchi di 25 cm se si considera il cuore della città, che affaccia sul Mare di Giava. Ne consegue che attualmente il 40/50% dell’intera Giacarta si trova già sotto il livello del mare e, secondo le previsioni, entro il 2050 potrebbe esserlo completamente.

Per questo, nel gennaio 2022 il parlamento indonesiano ha approvato il progetto che prevede lo spostamento della capitale, annunciato già nel 2019 dal presidente Joko Widodo. Anche se i lavori continueranno probabilmente fino al 2045, la nuova città dovrebbe essere inaugurata il 17 agosto 2024, giorno dell’anniversario dell’indipendenza nazionale.

Nusantara, che in giavanese vuol dire “arcipelago”, sarà situata sulla costa orientale dell’isola del Borneo, nella regione del Kalimantan orientale; occuperà inizialmente 56 mila ettari ma il totale previsto è di oltre 256 mila. La scelta del sito è dovuta al fatto che, differenza dell’isola di Giava, il Borneo offre una posizione strategica perché più centrale rispetto a tutto il territorio indonesiano e più vicina ad altri stati (l’isola è divisa tra Indonesia, Brunei e Malesia).

Tuttavia, nonostante le intenzioni progettuali siano volte alla sostenibilità, alle energie rinnovabili e al rispetto dell’ambiente, la costruzione di Nusantara causerà la distruzione di centinaia di migliaia di ettari di foresta pluviale. La maggior parte del territorio dell’isola, infatti, è ricoperto da foreste pluviali considerate tra le più ricche di biodiversità del pianeta: ospitano più di 230 specie di mammiferi, 420 di uccelli residenti, 100 di anfibi, 394 di pesci e 15.000 di piante – di queste, centinaia di specie animali e migliaia di specie vegetali sono endemiche, cioè originarie di quegli ambienti.

Per il Kalimantan Orientale la deforestazione rappresenta già un gravissimo problema ecologico: secondo il Global Forest Watch, nel 2001 la regione ospitava 12,6 milioni di ettari di foresta primaria, che si estendevano su oltre il 64% della sua superficie, e in soli venti anni ne ha persi circa 1 milione e mezzo. La causa principale sono gli incendi appiccati da coltivatori e proprietari terrieri per far spazio alle piantagioni di palma da olio (l’Indonesia è il principale produttore di olio di palma al mondo).

Negli anni il governo ha promosso alcune iniziative di contenimento e monitoraggio delle piantagioni, ma cosa succede se la deforestazione è il prezzo da pagare per la tutela e la sopravvivenza dei propri cittadini?

 

Attività da proporre alla classe

Secondo la Land Subsidence International Initiative dell’UNESCO circa l’8% della superficie terrestre presenta un rischio di subsidenza maggiore del 50%. Cercate online dei video per comprendere come funziona tale fenomeno; poi rispondete a una serie di domande. In che modo e in che misura le attività umane ne rappresentano una causa? Ci sono zone in Europa e in Italia in cui si sta verificando? Se sì, quali soluzioni vengono messe in atto?

La tutela degli esseri umani e del loro benessere a svantaggio degli altri esseri viventi e dell’ambiente naturale (costruire una città nella foresta per garantire un luogo in cui vivere a milioni di persone, deforestazione e agricoltura intensiva per produrre nutrimento per altrettante persone, etc.) può mettere in dubbio l’etica di una visione antropocentrica. Dividete la classe in due gruppi: un gruppo dovrà sostenere tale affermazione, l’altro dovrà confutarla. Facendo attenzione alle fonti che utilizzate, aiutatevi con internet per cercare informazioni e opinioni degli esperti. Quindi create una breve presentazione per condividere i risultati del lavoro.

 

Bibliografia e sitografia