Terapie avanzate e medicina personalizzata, fra potenzialità e barriere

di Nicole Ticchi
  • Obiettivo Primario: 3 - Salute e benessere
  • Materia: Biologia

Terapie avanzate e medicina personalizzata, fra potenzialità e barriere

La famosa pillola che con un poco di zucchero va giù non sarà più la cura d’elezione.
Se pensiamo a un farmaco o, più in generale, a una terapia, immaginiamo di solito una compressa o una polvere contenente una piccola molecola con un’azione ben definita; ma oggi la ricerca si sta concentrando su soluzioni innovative e dalla composizione ben diversa. Si tratta dei cosiddetti prodotti medicinali per terapie avanzate (Advanced Therapy Medicinal Products, ATMP), basati su geni, tessuti o cellule, che offrono nuove opportunità rivoluzionarie per il trattamento di malattie e lesioni.
Gli ATMP possono essere classificati in quattro tipologie principali:

 

  • per terapia genica: veicolano materiale genetico (come la copia corretta di un gene) che determina un effetto terapeutico, preventivo o diagnostico. Sfruttando la tecnologia del DNA ricombinante si inseriscono geni terapeutici nell’organismo per trattare una varietà di malattie, come quelle genetiche, oncologiche o malattie a lungo termine;
  • per la terapia cellulare somatica: contengono cellule o tessuti che sono stati manipolati per modificarne le caratteristiche biologiche, o cellule e tessuti non destinati a essere utilizzati per le stesse funzioni essenziali nell'organismo. Sono usati per curare, diagnosticare o prevenire malattie;
  • di ingegneria tissutale: contengono cellule o tessuti che sono stati modificati in modo da poter essere utilizzati per riparare, rigenerare o sostituire il tessuto umano;
  • per terapie avanzate combinate: alcuni ATMP possono contenere uno o più dispositivi medici come parte integrante del medicinale; ne sono un esempio le cellule incorporate in una matrice o struttura biodegradabile.

Gli scopi terapeutici principali che si stanno esplorando a livello di ricerca e di clinica con le terapie avanzate sono molteplici. Alcuni esempi sono la rigenerazione di tessuti danneggiati, come le articolazioni o parti ossee lesionate, la ricostruzione in toto dei tessuti mancanti (a causa di gravi malformazioni o asportazione di organi a seguito di interventi chirurgici) o la manipolazione del genoma di particolari cellule che vengono poi somministrate a pazienti affetti da gravi malattie genetiche.
Ci sono alcuni casi di successo, come ad esempio i prodotti per la ricostruzione della cornea. Grazie ad una moltiplicazione in vitro delle poche cellule staminali epiteliali residue ottenute da una cornea lesionata è stato possibile realizzare il successivo impianto e la ricostruzione del tessuto ha permesso di recuperare la vista. Oppure la pelle cresciuta espansa in vitro per il trattamento delle ustioni estese e delle ulcere croniche: in questo caso alcuni cheratinociti cresciuti su un substrato biodegradabile vengono amplificati in vitro fino ad ottenere dei nuovi lembi di pelle da innestare nel paziente.

 

Potenzialità e successi

Gli ATMP sono prodotti con un grande potenziale per la gestione, la regressione o la cura di patologie come il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson, il cancro, la distrofia muscolare.
Un esempio promettente sono le terapie Car-T in campo oncologico, ovvero immunoterapie a base di linfociti T che agiscono direttamente sul sistema immunitario del paziente per renderlo in grado di riconoscere e distruggere le cellule tumorali.
Si tratta di terapie geniche, poiché agiscono attraverso l'inserzione di materiale genetico all'interno delle cellule dell’organismo umano e sono frutto dei progressi scientifici nel campo della biotecnologia cellulare e molecolare. Con questa tecnica, infatti, si inseriscono cellule immunitarie specifiche (i linfociti T): queste vengono estratte da un campione di sangue del paziente, modificate geneticamente e coltivate in laboratorio (“ingegnerizzate”) per essere poi reintrodotte nel paziente al fine di attivare la risposta del sistema immunitario contro la malattia.
Un esempio di cura rivoluzionaria di questo tipo è stata la prima terapia genica approvata al mondo, nel 2016, per la cura di una rara immunodeficienza di origine genetica, chiamata ADA-SCID: a causa di una carenza di linfociti, presenti a livello estremamente bassi, l’organismo va incontro a continue e gravi infezioni da vari agenti patogeni. Questa cura ha rappresentato una vera svolta nella medicina, diventando in Italia il simbolo delle terapie geniche per malattie rare invalidanti.

 

Una medicina più mirata

Le terapie avanzate sono molto promettenti per un motivo molto importante: permettono di produrre più facilmente soluzioni terapeutiche adatte in maniera specifica ai pazienti. Sappiamo ormai bene che, per quanto la fisiologia del nostro organismo a grandi linee sia la stessa per tutti e tutte, alcuni processi e alcune patologie hanno un grado di unicità elevato e il fatto di poter curare in maniera specifica ogni persona ha una maggiore efficacia. Ma non si tratta solo di cura: a questa infatti è collegata, con pari importanza, anche la diagnosi. Questo aspetto è legato al fatto che il genoma di ciascun individuo, interagendo con l’ambiente, conferisce caratteristiche uniche a patologie complesse: con l’approccio della medicina personalizzata (o di precisione) possono essere diagnosticate e curate in maniera più efficiente. In oncologia, ad esempio, questo concetto si applica ormai in maniera molto frequente, grazie alla possibilità di studiare il genoma dei pazienti o alcune sostanze presenti nel sangue e individuare possibili mutazioni predittive per una certo tipo di tumore: grazie a questa conoscenza è possibile poi studiare terapie più mirate e personalizzate per il tipo di paziente e di persona.
Gli ATMP rivestono una grande importanza anche per alcune patologie rare, per le quali spesso non sono presenti terapie consolidate e largamente diffuse sul mercato. Sono definite rare quelle malattie che colpiscono 5 persone su 10.000 e oggi nel mondo si contano circa 300 milioni di malati rari. Sono circa 8.000 le malattie rare oggi, la maggior parte delle quali è di origine genetica e colpisce bambini in tenera età. In quest’ultimo decennio sono diverse le terapie avanzate che sono state approvate in Italia e in Europa a questo scopo, grazie alla ricerca scientifica che sta facendo notevoli progressi. E delle 17 terapie avanzate autorizzate finora nell'Unione Europea, ben 4 sono frutto della ricerca accademica italiana.
Si tratta di un approccio che va anche nella direzione di promuovere una medicina più sostenibile dal punto di vista sociale ed economico, oltre che ambientale e che rientra a tutti gli effetti nelle strategie per perseguire l’obiettivo legato alla salute e al benessere. Gestire la causa di una patologia agendo alla base di essa, invece di affrontare i soli sintomi e le manifestazioni secondarie, permette di ottenere risultati migliori anche in termini di qualità della vita dei pazienti e di dare loro l’opportunità di svolgere attività quotidiane in maniera più funzionale.

 

Prospettive e criticità: i punti di attenzione

La enorme potenzialità di questo approccio terapeutico al momento si scontra, purtroppo, con alcune difficoltà che rendono alcuni tipi di terapie ancora poco utilizzabili ad ampio raggio. Uno dei più importanti è quello economico: i costi di alcuni prodotti sono molto elevati, soprattutto quando sono concepiti per curare le malattie rare o per singoli pazienti. Il costo in alcuni casi può arrivare infatti anche ad alcune centinaia di euro per dose somministrata o trattamento ricevuto, ma è necessario aggiungere che in alcuni casi si tratta di interventi che possono essere risolutivi e che quindi permettono al paziente di recuperare totalmente (o quasi) la funzionalità per cui è stato trattato. I costi troppo alti e il fatto di non avere un ampio mercato spaventano anche le aziende del settore, che soprattutto in questo periodo si interrogano sulla convenienza di produrre questo tipo di terapie quando il numero di pazienti che le usa non è così elevato. Tuttavia, la grande sfida di questo comparto infatti è proprio ragionare sulla sostenibilità economica di questo tipo di approcci, per far sì che non rimangano un’opportunità non sfruttata e che possano invece diventare uno strumento da valorizzare il più possibile per i numerosi benefici che stanno dimostrando di poter apportare alla vita delle persone.

 

Attività per la classe

Gli ultimi dieci anni sono stati fondamentali per l’affermarsi delle terapie avanzate e l’Italia ha visto una intensa discussione sulla possibilità di fornire questo tipo di cure a più persone possibili.
Fai una ricerca online e trova almeno cinque articoli fra le notizie a partire dal 2022 dove si parla di questo aspetto e discutine in classe. Come spunti per la discussione potete considerare:

  • il tipo di problema che si cerca di risolvere e quante persone potrebbero beneficiare delle cure che hai trovato nell’articolo;
  • gli aspetti economici;
  • quali sono le ragioni dei costi così alti di queste terapie rispetto ai farmaci più diffusi sul mercato.

 

Per approfondire