Gli obiettivi


All’interno della tradizione romanzesca italiana, Verga è stato certamente un autore cardine, fungendo da anello di congiunzione tra realismo ottocentesco e sperimentalismo modernista. Per questa ragione, nel centenario della sua morte, sembra opportuno tornare a riflettere su uno dei padri del romanzo novecentesco italiano, analizzando da un lato il suo rapporto con la tradizione popolare e le strutture tipiche della fiaba, dall’altra discutendo con attenzione la sua collocazione all’interno di correnti europee quali naturalismo e modernismo. Inoltre, a conferma della modernità e della grande plasticità della scrittura verghiana, verrà presentato anche il suo rapporto con il teatro, l’opera e il cinema, mostrando sia le sue strategie di riscrittura, sia il modo in cui, riadattandole, Verga aggiorna il contenuto delle sue opere, soprattutto giovanili.

 

Gli interventi


Verga nel romanzo europeo, di Pierluigi Pellini

Tutti sanno che il verismo è la declinazione italiana del naturalismo; e che il romanzo del Novecento nasce da un programmatico rifiuto delle cultura positivista che nutriva naturalismo e verismo. Ma un’analisi ravvicinata dei temi e delle strutture narrative dei romanzi e delle novelle di Verga (e di Zola) mostra che questo schema storiografico deve essere precisato e corretto. C’è infatti anche una linea di continuità che da Flaubert porta al modernismo, e in questa linea si possono inserire anche i capolavori di Verga.

Si parlerà di:

  • Verga e la tradizione del realismo francese (Flaubert, Goncourt, Zola). Fra il livre sur rien e il documento umano: ambivalenze del naturalismo. Rifiuto della trama avventurosa e dell’eroe. L’impersonalità: un concetto asintotico (e le sue varianti).

  • I «fatti diversi», il vero, il verosimile. Verga fra Maupassant e Pirandello. Romanzo e novella. Soggettività e oggettività: una modernità che rinuncia alla psicologia.


 

La novellistica di Verga e l’archetipo della fiaba, di Angela Gigliola Drago

Enigmatica e policentrica, la novella Vagabondaggio, nel cui bacino compositivo sono confluiti gli abbozzi verghiani stesi per il Mastro-don Gesualdo, è la prova narrativa che reca in sé, stratificate e nascoste, alcune istanze profonde della scrittura verghiana, solo in parte recepite dal secondo grande romanzo verista. La lezione propone una nuova analisi del tessuto testuale della novella (con accenni alle altre raccolte e ai romanzi veristi), intesa a far emergere una struttura profonda di significato percepibile in filigrana: le tracce di un antico flusso di tradizione orale (fiaba, leggenda) al riparo dal mutamento storico.

Si parlerà di:

  • Genesi della novella Vagabondaggio. Dagli abbozzi per il Mastro-don Gesualdo (storia della formazione adolescenziale del protagonista) alla novella Vagabondaggio: ricostruzione della linea evolutiva di una scrittura in progress, oscillante tra moduli romanzeschi e archetipi culturali da fiaba.

  • Il racconto popolare nell’Ottocento. Dalle Fiabe del focolare dei fratelli Grimm ai «raccoglitori» siciliani (Giuseppe Pitré, Salvatore Salomone-Marino): indagine sul rapporto tra folktale e verismo. Il caso di Capuana. Fiaba, leggenda, fiaba letteraria.

  • Analisi della novella Vagabondaggio e del suo rapporto con la fiaba. Dal romanzo di formazione al plot fiabesco. Personaggi, formularità dello stile, uso dell’iterazione, ritmo narrativo, cronotopo.


 

Verga e il cinema, di Irene Gambacorti

All’interno della ricerca espressiva e stilistica verghiana assume particolare rilievo la pratica della trasposizione dei propri testi in diversi codici espressivi – narrativo, teatrale, operistico, cinematografico. Nel contesto dell’apporto degli scrittori al cinema muto italiano, si esaminano le strategie di adattamento cinematografico tentate da Verga per le proprie opere, soffermandosi su alcuni significativi esempi di più radicale riscrittura.

Si parlerà di:

  • Nel laboratorio verghiano. Esempi di riscrittura e transcodifica di testi dalla novella al teatro, al libretto d’opera, allo scenario cinematografico, tra motivazioni economiche e interesse sperimentale per le possibilità espressive dei diversi mezzi artistici (compresa la fotografia).

  • Il lavoro per il cinema. Il progressivo coinvolgimento dello scrittore nel lavoro cinematografico, nel contesto del rapporto fra scrittori e cinema negli anni Dieci in Italia, e le strategie di adattamento nelle sceneggiature realizzate.

  • Esempi di riscrittura. La riduzione cinematografica di opere giovanili assume il carattere di una riscrittura che incide a fondo su contenuti, struttura, intenti dell’opera: gli esempi di Storia di una capinera e Storie e leggende.


 

Eccezionalità di Verga, di Gino Tellini

L’intervento, di taglio molto sintetico, intende chiarire il significato e il valore dell’opera di Verga: i tratti distintivi rispetto alla narrativa coeva e gli obiettivi primari che più stanno a cuore allo scrittore.

Si parlerà di:

  • Alcuni discutibili luoghi comuni. «Verga ritrae la realtà così com’è», «Ritrae la realtà con oggettivo distacco e senza coinvolgimento emotivo»: sono luoghi comuni che non aiutano a capire l’opera dello scrittore.

  • Cosa sta a cuore a Verga? Gli sta a cuore la denuncia di tutta la società dell’Italia postrisorgimentale, perché disumanizzata dal primato della «roba»; a questo scopo, per rendere più credibile e più efficace la denuncia, ricorre alla tecnica dell’impersonalità, la quale richiede un’attiva collaborazione da parte del lettore.

  • Eccezionalità di Verga. Con i due romanzi maggiori, Verga scardina l’impianto del romanzo tradizionale e trasforma il «vero» del bozzetto ambientale in visionari paesaggi della mente; azzera la prospettiva soggettiva e individualizzante dell’io (tipica della nostra tradizione letteraria) e opta per il «noi», per una conoscenza intersoggettiva, collettiva, pluriprospettica.



Relatori


Pierluigi Pellini è professore ordinario di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Siena, dove insegna anche Letterature comparate e Letteratura francese. I suoi principali ambiti di ricerca sono la narrativa realista dell’Ottocento e del primo Novecento europee; il racconto fantastico nelle letterature dell’Ottocento; la poesia italiana del Novecento; le teorie critiche contemporanee. Per «I Meridiani» di Mondadori ha curato i Romanzi di É. Zola (3 voll., 2010-2015); per il Mulino ha scritto una monografia su Verga (2012).

Angela Gigliola Drago è professoressa associata di Letteratura italiana presso il Dipartimento di Ricerca e Innovazione umanistica dell’Università degli Studi di Bari. Ha al suo attivo numerosissime pubblicazioni scientifiche inerenti vari autori e temi della letteratura italiana: in particolare, Leopardi e Verga, con saggi che coprono l’intera produzione di questi autori (Paralipomeni, Zibaldone, Operette morali di Leopardi; romanzi e novelle di Verga). Si segnalano in particolare le due monografie: Il poeta nell’Ade. Commento ai Canti VII e VIII dei ‘Paralipomeni della Batracomiomachia’ di Giacomo Leopardi (Giardini Editori, Pisa-Roma, 2004) e Verga. La scrittura e la critica (profilo dell’autore e storia della fortuna critica), apparso nel 2018 per Pacini Editore.

Irene Gambacorti è professore associato di Letteratura italiana presso l’Università di Firenze. Si occupa di narrativa e poesia dell’Otto-Novecento in rapporto al contesto storico e sociale e alle altre forme d’arte. Ha pubblicato volumi e saggi su Manzoni, Verga, Palazzeschi, Bianciardi, su narrativa e poesia risorgimentale e scapigliata, sul duello in letteratura, sul rapporto tra letteratura e cinema.

Gino Tellini, professore emerito di Letteratura italiana dell’Università di Firenze, ha fondato il Dottorato internazionale di ricerca in Italianistica e il Centro di Studi «Aldo Palazzeschi» dell’Università di Firenze. Insegna dal 1994 alla Italian School del Middlebury College (Usa, Vermont e California). Ha tenuto corsi per vari anni all’Università di Bonn. Si è dedicato a ricerche sulla civiltà letteraria da Dante al Novecento. Per Le Monnier Università/Mondadori Education ha pubblicato: Metodi e protagonisti della critica letteraria (2010, 20192); Letteratura italiana. Un metodo di studio (2011, 20142); Natura e arte nella letteratura italiana. Tra giardini, orti e frutteti (2015); Storia del romanzo italiano (2017) e Didattica della Letteratura italiana (con Gino Ruozzi, 2020).