Arte. Una storia naturale e civile

Salvatore Settis

 L’arte è presente in tutte le culture umane e risponde a un bisogno naturale, che si manifesta in una dimensione individuale e, allo stesso tempo, collettiva. Facciamo arte perché è nella nostra natura: è un tratto dell’essere umano, come unirsi ai propri simili per formare una comunità. Perciò parlare di "storia naturale e civile dell’arte” vuol dire puntare sulle costanti culturali e antropologiche del fare arte, ma al tempo stesso considerare la tessitura del nostro patrimonio artistico e paesaggistico come uno strumento di consapevolezza civica, componente essenziale del diritto alla cultura, mirato alla mobilità sociale e all’esercizio della democrazia. Coerente con questa impostazione è la scelta di Matera come luogo di questo seminario. Da secoli, le città italiane rispecchiano le comunità politiche che le abitano. Le piazze, le chiese, i palazzi sono belli perché sono nati per essere di tutti. È per questo che la Repubblica – come afferma l’articolo 9 della Costituzione – ha preso sotto la propria tutela il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte, è presidente del Consiglio Scientifico del Louvre e ha diretto il Getty Research Institute di Los Angeles, la Scuola Normale Superiore di Pisa e ha tenuto la Cattedra della Scuola del Museo del Prado.

Tomaso Montanari è professore ordinario di storia dell’arte moderna presso l’Università per stranieri di Siena. Scrive per il Venerdì de «la Repubblica» e per «Il Fatto quotidiano».