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JIHAD

Definizioni e riletture di un termine abusato

Patrizia Manduchi, Nicola Melis

La parola jihad è sicuramente uno dei termini più equivocati e incompresi di sempre. Esiste un generale consenso nel tradurlo come 'guerra santa' dei musulmani, costruendo così una delle tante pregiudizievoli false verità sull'Islam. Questo volume si propone di restituire al termine antico della tradizione islamica, utilizzato oggi in diverse e inedite accezioni, la sua ricchezza semantica: jihad significa 'impegno', che deve essere, sempre e comunque, 'sulla via di Dio'. In questo senso la pratica dell'islam, a qualunque livello, si estrinseca in un impegno e tutte le declinazioni del termine possono essere accettabili. Solo una visione appiattita, deformata e ideologizzata come quella veicolata nel mondo occidentale da buona parte dell'informazione di massa, ma anche nello stesso mondo musulmano dalla narrativa strumentalizzata dall'estremismo religioso e dal jihadismo contemporaneo, può ridurre questo temine polisemico e complesso a semplice sinonimo di guerra 'contro gli infedeli'.

Autore/i e indice

Autori

I curatori
Patrizia Manduchi è professore associato di Storia del mondo arabo contemporaneo presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Cagliari. Sul tema del radicalismo islamico ha all’attivo numerose pubblicazioni tra cui: La collera di Allah (Quaderni di Orientalia Karalitana, Cagliari, 1995); Dalla penna al mouse. Gli strumenti di diffusione del concetto di jihad (curatela, Franco Angeli, Milano, 2006); Questo mondo non è un luogo per ricompense. Vita e opere di Sayyid Qutb, martire dei Fratelli Musulmani (Aracne, Roma, 2009); Voci del dissenso. Movimenti studenteschi, opposizione politica e transizione democratica in Asia e in Africa (Aracne, Roma, 2011).

Nicola Melis è docente di Storia e istituzioni dell’Africa mediterranea e del Vicino Oriente presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Cagliari. È specializzato in storia e istituzioni dell’Impero ottomano in Africa e nel Mediterraneo. Tra le sue pubblicazioni più recenti, si segnalano Riflessioni sulla pratica e la cultura dei confini nel tardo Impero ottomano, in «Afriche e Orienti» (2/2017).

Indice

Riflessioni sul ǧihād: note introduttive, di Patrizia Manduchi, Nicola Melis; 1. Rassegna di studi sul ǧihād, di Nicola Melis; 2. La riscoperta del ǧihād: la lettura rivoluzionaria di Sayyid Quṭb, di Patrizia Manduchi; 3. Il ǧihād dello spirito nel sufismo, di Francesco Alfonso Leccese; 4. Il martirio come morte nel ǧihād: breve storia di una definizione, di Roberta Denaro; 5. Il ǧihād dei sufi contro i colonizzatori, di Alessandra Marchi; 6. Ǧihād e donne: evoluzioni storiche e risignificazioni semantiche e teologiche in età contemporanea, di Renata Pepicelli; 7. Ǧihād e muqāwama. Hamas e il discorso sulla resistenza, di Pamela Murgia; 8. Ǧihād e jihadismo. Lotta e progettualità nella storia della violenza politica di matrice islamica, di Paolo Maggiolini; 9. Territorializzazione dello Stato Islamico e alcuni frammenti di utopia nel ǧihād in Siria e Iraq, di Montassir Sakhi; 10. La narrazione del ǧihād sulla stampa italiana, di Pamela Murgia; Bibliografia; Indice analitico; Indice dei nomi.

Versioni e acquisto

  • Edizione cartacea

    pp. VIII-328 isbn: 9788861848160

    • € 24,20
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      su Mondadori Store

  • Edizione digitale

    pp. 336 isbn: 9788861848177

    • € 17,99
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      Versione Digitale

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