Il volume si incentra sui problemi relativi al processo di integrazione ebraica avviatosi nell'età rivoluzionaria e napoleonica e continuato in forma progressiva e più intensamente coinvolgente nell'età del Risorgimento e durante il periodo liberale. Tale processo ha mostrato quanto elevata sia stata la partecipazione al movimento nazionale e alle guerre che fino al primo conflitto mondiale lo caratterizzarono e come grande sia stato l'impegno degli ebrei italiani nella costruzione dello Stato liberale, nella politica, nelle amministrazioni civili e militari, nelle magistrature e nella vita culturale della nazione. Questo processo è stato bruscamente interrotto con la promulgazione delle leggi razziali che hanno violato il principio d'eguaglianza, base dell'integrazione ebraica, sancito sin dal 1848 e ribadito dall'interpretazione liberale dello Statuto albertino. Ciò ha determinato un vulnus non facilmente sanabile nei rapporti tra gli ebrei italiani e lo Stato nel quale vivevano, inducendo alcuni di loro a ritrovare nell'Israele risorto la loro patria.