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Beppe Fenoglio, la guerra partigiana nelle Langhe
«Alba la presero in duemila il 10 ottobre e la persero in duecento il 2 novembre dellanno 1944.
«Ai primi dottobre, il presidio repubblicano, sentendosi mancare
il fiato per la stretta che gli davano i partigiani dalle colline (non dormivano
da settimane, tutte le notti quelli scendevano a far bordello con le armi, erano
esauriti gli stessi borghesi che pure non lasciavano più il letto), il
presidio fece dire dai preti ai partigiani che sgomberava, solo che i partigiani
gli garantissero lincolumità dellesodo. I partigiani garantirono
e la mattina del 10 ottobre il presidio sgomberò» (Beppe Fenoglio, I
ventitré giorni della città di Alba).
Fenoglio (1922-1969) dedica gran parte delle sue opere alla Resistenza, senza alcun intento celebrativo né polemico: ritrae nella sua verità storica la violenza della guerra civile, facendone una tragica metafora dellesistenza e del destino nei racconti della raccolta I ventitré giorni della città di Alba (1952), nei romanzi Primavera di bellezza (1959) e Una questione privata (postumo).
Fenoglio ha come modello la narrativa verghiana e risente linfluenza della letteratura inglese, di cui era un appassionato studioso.
Nella Prefazione a Il sentiero dei nidi di ragno Italo Calvino scrive riferendosi a Una questione privata, testo tratto dal ricco materiale narrativo rimasto incompiuto e pubblicato postumo col titolo Il partigiano Johnny: «E fu il più solitario di tutti che riuscì a fare il romanzo che tutti avevamo sognato
Il libro che la nostra generazione voleva fare adesso cè, e il nostro lavoro ha un coronamento e un senso, e solo ora, grazie a Beppe Fenoglio, possiamo dire che una stagione si è compiuta». Il romanzo racconta del partigiano Milton che cerca di liberare lamico e compagno di studi e di lotta Giorgio per avere una risposta su una questione personale, damore.
Oltre che nella narrativa di ispirazione resistenziale, il neorealismo di Fenoglio si realizza anche in racconti e romanzi langaroli, che hanno come tema centrale la realtà borghese e contadina. Tra questi citiamo La malora e una parte dei racconti della raccolta I ventitré giorni della città di Alba, tra cui Pioggia e la sposa, dove domina la cultura della comunità, la miseria, la solitudine colte attraverso gli occhi di un bambino.
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