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D'Annunzio: Il trionfo della morte
D'Annunzio: Le vergini delle rocce
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D'Annunzio: Le vergini delle rocce (1895)


L’orrore della barbarie moderna

Roma, la città eterna, era diventata una fogna in cui l’egoismo peggiore dominava. Non vi era neppure la grandezza del male (un bel delitto), ma solo la bassa volgarità delle plebi.

«Vivendo a Roma io [Cantelmo] era testimonio delle più ignominiose violazioni e dei più osceni connubii che mai abbiano disonorato un luogo sacro ... Come un rigurgito di cloache l’onda delle basse cupidige invadeva le piazze e i trivii, sempre più putrida e più gonfia, senza che mai vi scoppiasse almeno il lampo d’un bel delitto» (Libro primo).

«Sembrava che soffiasse da Roma un vento di barbarie ... Il contagio si propagava da per tutto, rapidamente. Nel contrasto incessante degli affari, nella furia feroce degli appetiti e delle passioni, nell’esercizio disordinato ed esclusivo delle attività utili, ogni senso di decoro era smarrito, ogni rispetto del Passato era deposto. ... Il piccone, la cazzuola e la mala fede erano le armi ... S’industriavano anch’essi [i Proci] a vendere, a barattare, a legiferare e a tender trappole, nessuno più facendo allusione all’arco micidiale» (Libro primo).

Roma è dominata dalle barbarie perché in essa vige soltanto la legge del guadagno e dell’utile. La nuova classe dirigente disprezza il passato e in nome del denaro distrugge e ricostruisce. Il piccone e la cazzuola rimandano ai nuovi quartieri che sorgevano nella Roma umbertina (la Roma sotto Umberto I, re d’Italia dal 1878 al 1900). La borghesia, secondo D’Annunzio, distrugge e corrompe il Passato. L’accusa di Cantelmo è rivolta anche al sistema parlamentare che vede il predominio della moltitudine sui grandi e solitari ingegni. Cantelmo sarà il nuovo Ulisse che, tornando a Itaca, ucciderà gli invasori Proci, i quali si erano approfittati della sua assenza per vendere e fare leggi.


Il destino eccezionale e straordinario di Claudio Cantelmo

Un nuovo re di Roma

Disarticolazione della struttura narrativa classica