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Svevo
e il romanzo psicoanalitico: La coscienza di Zeno (1923)
Da
malato nevrotico ad arrivista integrato
Durante la prima guerra mondiale Zeno si dà agli affari e si arricchisce; dichiarerà lui stesso al dottor S. di essere guarito dalla nevrosi, cioè di essersi integrato nellarrivista società borghese. Ma si tratta di una guarigione illusoria, in quanto, nella conclusione, la vicenda di Zeno si proietta sullo sfondo del futuro catastrofico che minaccia lumanità, produttrice di ordigni in grado di distruggere tutta la terra: «ci sarà unesplosione enorme che nessuno udrà e la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà nei cieli priva di parassiti e di malattie».
«La malattia è di tutti, dunque: di Zeno e degli altri; la differenza
tra i normali e il nevrotico consiste solo nel grado
e nellefficienza della rassegnazione; e la normalità è uno
stato precario, come il libro si è preoccupato di dimostrare. È tempo
di leggere lultima pagina, descrizione insieme mitica e scientifica della
condizione delluomo, in particolare delluomo attuale;
diagnosi del disagio della civiltà, che il testo totale del
libro deve sopportare, profezia coerente e tuttavia ambigua del futuro» (E.
Saccone, Commento a Zeno. Saggio sul testo di Svevo).
Psicoanalisi e letteratura
La psicoanalisi ha fornito a Svevo una serie importante di elementi:
- la giustificazione teorica di un diverso
tipo di logica, quella dellinconscio, opposta e altra rispetto
alla razionalità;
- materiale narrativo nuovo e stimolante, come la cura psicoanalitica, il sogno, gli scambi di persona, i lapsus ecc.;
- lo stimolo a infrangere la struttura tradizionale del romanzo, inscrivendola
in una giustificazione realistica (il procedere della ricostruzione attraverso
le associazioni e le interpretazioni dellinconscio).
La letteratura fornisce lo strumento per fissare unimmagine di sé: solo sulla pagina scritta si può fermare la vita, sempre sfuggente allanalisi e alla conoscenza.
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