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Svevo e il romanzo psicoanalitico: La coscienza di Zeno (1923)

Novità strutturale e ordine tematico

Il romanzo procede attraverso il monologo interiore di Zeno che ricostruisce gli episodi salienti della sua vita. Il romanzo segue un ordine tematico, non cronologico e va avanti e indietro nel tempo. A volte ripropone gli stessi episodi secondo i punti di vista espressi in momenti diversi da Zeno.
La crisi di identità del personaggio si riflette nella novità della struttura del romanzo: dissoluzione dell’identità del personaggio, disarticolazione dell’ordine cronologico, contaminazione del tempo (il presente è filtrato attraverso il passato e viceversa).

«Zeno si sforza di razionalizzare il suo comportamento, di darne una rappresentazione normale nella quale possa rispecchiarsi la sua rispettabilità borghese e una scala convenzionale di valori; ma di tale mistificazione egli è in genere consapevole, donde il fenomeno di autoironia e la costante riserva del racconto»
(G. Guglielmi, Glosse a Svevo).

Quando Ada gli dice, dopo il tentativo di suicidio del marito Guido, rivale in amore di Zeno, «Sei il migliore uomo della nostra famiglia, la nostra fiducia, la nostra speranza» egli si sente corrispondere a questo giudizio positivo, anche se aveva tradito la moglie Augusta con una giovane cantante e non aveva mai nutrito simpatia per Guido, che gli aveva sottratto Ada.


Salute e malattia

La diversità di Zeno si manifesta in una malattia psicosomatica nervosa e fisica (il sintomo è lo zoppicare). Ma il suo male è fondamentalmente l’incapacità di vivere, l’inettitudine; Zeno si propone di realizzare le sue aspirazioni (il fumo, il violino, l’amore per Ada), ma non ci riesce mai, manifestando la sua incapacità di aderire fino in fondo ai propri propositi e progetti.
Viene apprezzato nel ruolo di uomo d’affari, di buon marito ecc., per come appare, non per come sente di essere veramente.

Cerca di curarsi, salvo poi preferire la condizione di malato (consapevole della propria inettitudine) a quella conformista di sano alla maniera di Augusta.
La salute di Augusta si basa sulla sua fiducia acritica nelle regole del mondo borghese, nell’autorità politica o religiosa. Zeno sembra apprezzare e invidiare la sua salute, ma analizzandola ne mette in evidenza la fragilità e inconsistenza. La salute di Augusta rappresenta il suo conformismo e perbenismo borghese, mentre la malattia di Zeno è il segno della sua coscienza della crisi, della consapevolezza dell’intellettuale che non può più aderire semplicisticamente alla realtà.


Da malato nevrotico ad arrivista integrato; Psicoanalisi e letteratura

Protagonista e deuteragonista: Zeno e il dottor S.