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Svevo e il romanzo psicoanalitico: La coscienza di Zeno (1923)


« Zeno è evidentemente un fratello di Emilio e di Alfonso. Si distingue da loro per la sua età più avanzata e anche perché è ricco. Potrebbe fare a meno della lotta per la vita e stare in riposo a contemplare la lotta degli altri. Ma si sente infelicissimo di non poter parteciparvi. È forse ancora più abulico degli altri due. Passa continuamente dai propositi più eroici alle disfatte più sorprendenti. Sposa ed anche ama quando non vorrebbe. Passa la sua vita a fumare l’ultima sigaretta. Non lavora quando dovrebbe e lavora quando farebbe meglio ad astenersene. Adora il padre e gli fa la vita e la morte infelicissima. ... Ed è il destino di tutti gli uomini d’ingannare se stessi sulla natura delle proprie preferenze per attenuare il dolore dei disinganni che la vita apporta a tutti. “E scoprendo tanto imprecisa la nostra personalità piuttosto oscurata che chiarita dalle nostre intenzioni che non arrivano ad atteggiare la nostra vita, finiamo col ridere dell’attività umana in generale.” Ma Zeno si crede un malato eccezionale di una malattia a percorso lungo. E il romanzo è la storia della sua vita e delle sue cure.»

Nel brano, tratto dal Profilo autobiografico, Italo Svevo traccia un ritratto del protagonista de La coscienza di Zeno (1923) di cui si colgono alcuni tratti degni di attenzione da parte della psicoanalisi.
Svevo, in effetti, aveva conosciuto la psicoanalisi attraverso le cure dello stesso Freud cui si era sottoposto il cognato. Ma la sua opinione circa la teoria freudiana è scettica per quanto riguarda le sue possibilità terapeutiche, mentre la trova stimolante per la creazione letteraria.

Il titolo pone al centro del romanzo non il personaggio, ma la sua coscienza, ovvero la rappresentazione che egli dà di se stesso, proponendosi anche sotto la veste di narratore che ricostruisce, sotto forma di monologo interiore, la propria malattia (non la vita).
Il libro si presenta sotto forma di memoria destinata al medico terapeuta. L’autobiografia diventa romanzo analitico; la narrazione dei fatti viene sostituita dalla ricerca delle loro motivazioni e dall’analisi del loro significato. Gli eventi non vengono narrati ma presentati sotto forma di ipotesi interpretative, proposte ed eventualmente ritrattate e ricostruite da un diverso punto di vista, in un contraddittorio e mai concluso tentativo di autogiustificazione.


Protagonista e deuteragonista: Zeno e il dottor S.

«Io sono il dottore di cui in questa novella si parla talvolta con parole poco lusinghiere. Chi di psico-analisi s’intende, sa dove piazzare l’antipatia che il paziente mi dedica. … debbo scusarmi di aver indotto il mio paziente a scrivere la sua autobiografia; gli studiosi di psico-analisi arricceranno il naso a tanta novità. Ma egli era vecchio e io sperai che in tale rievocazione il suo passato si rinverdisse, che l’autobiografia fosse un buon preludio alla psico-analisi. … Sembrava tanto curioso di se stesso! Se sapesse quante sorprese potrebbero risultargli dal commento delle tante verità e bugie che egli ha qui accumulate!…»

Il romanzo è preceduto da una “prefazione” attribuita al dottor S. che mette in guardia il lettore rispetto alla veridicità e univocità del racconto di Zeno, costituito da «tante verità e bugie», poiché egli rivive continuamente il passato alla luce del presente, secondo le modificazioni che l’io stesso subisce continuamente. Ciò che egli scrive deve essere sottoposto a verifica, interpretazione e commento da parte di un medico capace di discernere il vero dal falso, come il paziente non è in grado di fare. Il dottor S. segnala anche il transfert negativo caratteristico della cura psicoanalitica.

La prefazione tuttavia raggiunge il risultato di porre anche il medico sotto una cattiva luce: appare irascibile, vendicativo (pubblica le memorie di Zeno perché questi ha interrotto la cura), interessato al guadagno. Da questo ritratto emerge un atteggiamento ambivalente da parte dell’autore verso la psicoanalisi, verso la quale esprime contemporaneamente interesse e critiche.



Novità strutturale e ordine tematico; Salute e malattia

Da malato nevrotico ad arrivista integrato; Psicoanalisi e letteratura