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Il superuomo


Il tema del superuomo attraversa la cultura europea della fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento. Nietzsche lancia la sua grande sfida all’Occidente e chiede la nascita di un uomo nuovo, creatore di valori che vanno al di là del bene e del male. Una grande impresa, quella della filosofia nietzschiana, che si pone il compito di decostruire i valori trascendenti su cui si è fondata la morale. Occorre abbattere le prigioni che sono state create per ingabbiare le forze istintuali dell’uomo. Occorre liberare le energie corporee e terrestri che la filosofia, la teologia, la morale e la scienza hanno tentato di addomesticare. Gli echi della filosofia di Nietzsche si diffondono rapidamente e si inseriscono in una più generale crisi del modello razionalista.

Alla fine dell’Ottocento il decadentismo rappresenta già un’ampia corrente letteraria (e non solo letteraria) che influenza le sensibilità artistiche. D’Annunzio, in Italia, si fa interprete privilegiato di queste nuove atmosfere che modulano poetiche raffinate in cui l’estetismo si unisce alla rivendicazione, per il poeta, di un ruolo di guida e di veggente. Nei romanzi d’annunziani il superuomo nietzschiano perde le sue caratteristiche prettamente filosofiche e si trasforma nell’artista che plasma la realtà con la parola, oppure nell’eroe che proviene da una illustre famiglia aristocratica. Il superuomo di D’Annunzio è il nuovo re di Roma che dovrà fustigare i vizi di un’Italia corrotta e dovrà riportare sotto il proprio potere la turpe folla. Appare evidente come la complessa analisi svolta da Nietzsche si immiserisca nella reinterpretazione che ne dà D’Annunzio e nell’uso improprio che ne fanno i sostenitori del nazionalismo. L’idea di superuomo, che faceva parte di un ambizioso progetto di critica della civiltà occidentale, ora diventa un semplice slogan per propagandare la guerra e l’impegno imperialista, per esaltare la potenza rigeneratrice della poesia e per legittimare le élite di governo.

Il percorso contiene, da un punto di vista filosofico, il Così parlò Zarathustra di Nietzsche. I diversi passi selezionati mettono in risalto le caratteristiche principali del superuomo. Da un punto di vista letterario è centrale la riflessione su due romanzi di D’Annunzio: Il trionfo della morte, in cui compare per la prima volta il tema del superuomo, e Le Vergini delle rocce, in cui il superuomo si identifica col nuovo re di Roma. Infine, gli aspetti storici riguardano il nazionalismo italiano che fece sue alcune volgarizzazioni del superuomo nietzschiano per strumentalizzarle contro la decadenza dello stato liberale e contro l’avanzata del socialismo.

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