Il surrealismo


Il surrealismo cinematografico di Louis Buñuel

Questi è pure molto interessante per come manifesta il suo fondo dissacratore, anarchico anticlericale e antiborghese con invenzioni filmiche di grande efficacia, dove surrealismo e lettura freudiana si fondono. Nelle prime pellicole sembrano prevalere gli accostamenti gratuiti e incongrui di pura fantasia (vedi Un chien andalou, 1929, L’age d’or, 1930), con la mitica sequenza in cui una nuvola che attraversa il cerchio della luna con dissolvenza diventa un rasoio che taglia una cornea; nei capolavori più recenti si attenua la surrealtà, ma si approfondisce l’introspezione psicologica e anche i termini dei titoli rimandano a campi d’indagine freudiani: in Bella di giorno (1966) una signora borghese pratica una doppia vita e rivela inaspettate pulsioni; in Quell’oscuro oggetto del desiderio (1977) femminilità ed Eros sono visti in un’ottica anche linguisticamente rivoluzionaria, con esaltazione dell’irrazionale (l’amore folle, il sogno, gli spiazzamenti temporali, simbologie sessuali attraverso gli oggetti quotidiani…).