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I trattati di pace

La conferenza di pace di Parigi ebbe inizio il 18 gennaio 1919. Furono escluse le nazioni sconfitte. Essa vide lo scontro tra Clemenceau, presidente francese, che voleva la totale distruzione della Germania, e Wilson, presidente USA, che voleva un nuovo ordine mondiale (quello tratteggiato nei “14 punti”) basato sull’equilibrio e sulla autodeterminazione dei popoli.

La conferenza diede origine a cinque trattati diversi. Il più importante fu quello di Versailles con la Germania. La Germania fu costretta:
- a concedere alla Francia il bacino della Saar per quindici anni;
- a restituire alla Francia l’Alsazia e la Lorena;
- a ridurre l’esercito e a creare una fascia smilitarizzata sul confine sud-occidentale;
- a cedere lo Schleswig del nord alla Danimarca;
- a pagare ingenti danni di guerra.

Il trattato di Saint-Germain con l’Austria sancì la scomparsa dell’impero asburgico e il suo smembramento. Nacquero molti nuovi stati.

L’Italia ottenne il Trentino e l’Alto Adige, Trieste e l’Istria, ma dovette rinunciare alla Dalmazia.
Il 28 aprile 1919 venne formata la Società delle nazioni, voluta da Thomas Wilson. Doveva garantire il disarmo e la pace mondiale. Vi era un consiglio di 9 membri di cui 4 di nomina elettiva e gli altri membri di diritto e permanenti (USA, Inghilterra, Francia, Giappone, Italia). Le decisioni erano prese all’unanimità. Si trattava di un organismo giuridico senza la possibilità di imporre sanzioni.
La Società fu, fin dal suo inizio, molto debole. Lo stesso Wilson non ottenne la maggioranza del parlamento americano per l’ingresso degli USA nella società.
La conferenza di pace e i trattati di pace posero molti più problemi di quanti non riuscirono a risolvere.

Questi furono i principali elementi che ispirarono gli statisti presenti alla Conferenza e alla stipula dei trattati:

- la preoccupazione per la Russia bolscevica e per il crollo di molti regimi europei. Occorreva isolare la Russia con un cordone sanitario (Finlandia, le 3 repubbliche baltiche, la Polonia, la Romania). Il tentativo di allargare il cordone sanitario al Caucaso fallì per un’alleanza tra Russia rivoluzionaria e Turchia;

- a volontà di tenere sotto controllo la Germania. Alla Germania fu imposta una pace punitiva. Perse dei territori e tutte le colonie;

- la ridefinizione della carta geopolitica per il crollo degli imperi russo, asburgico e ottomano. Si cercò di applicare il principio (sostenuto da Wilson) di creare in Europa stati nazionali su basi etnico-linguistiche. Questo principio creò molti problemi che sono vivi tuttora (guerra civile jugoslava, secessione della Slovacchia, secessione dei paesi baltici, contrasti tra ungheresi e romeni in Transilvania, separatismo della Moldavia). I nuovi stati creati dalla dissoluzione dell’impero asburgico e dell’impero russo furono, con l’eccezione di Austria e Ungheria, altrettanto multinazionali di quelli che li avevano preceduti. In Medio Oriente fu sancito il controllo francese e inglese. La Palestina era stata promessa dalla Gran Bretagna agli ebrei perché potessero costituirvi la loro patria;

- i timori per i problemi interni delle principali nazioni vincitrici, in specie degli USA, dove il Congresso rifiutò di ratificare i trattati di pace. Gli USA si svincolarono subito dagli impegni contratti a Versailles e nessun trattato avrebbe potuto essere rispettato senza l’appoggio USA. Ormai il mondo non era più eurocentrico, né eurodeterminato. Le scarse possibilità di mantenere la pace, poi, furono annullate dal rifiuto delle potenze vittoriose di reinserire gli sconfitti nel concerto delle nazioni. Russia e Germania rimasero isolate e per questo, nei primi anni Venti, si appoggiarono mutuamente. Forse la seconda guerra mondiale si sarebbe evitata se l’economia prebellica fosse stata restaurata come un sistema globale di crescita e espansione. Invece dopo che l’economia mondiale sembrò essersi messa alle spalle la guerra, nel ’29 ci sarà quella grande crisi che porterà al potere forze politiche di destra in Germania e in Giappone. Da quel momento una nuova guerra diventava certa;

- i tentativi di creare un assetto internazionale che garantisse la pace. La Società delle nazioni si dimostrò un fallimento totale. Il rifiuto USA di parteciparvi privò di ogni significato questa organizzazione.