Letteratura

Storia

Le origini della guerra
Guerra di posizione
L’intervento dell’Italia
I trattati di pace
Discussioni storiografiche

Bibliografia
Link











La prima guerra mondiale


Un’interpretazione storiografica sulle origini della guerra

Il saggio di G.E. Rusconi, Rischio 1914. Come si decide una guerra propone una interessante ricostruzione dell’inizio della guerra facendo ricorso ai seguenti concetti:

1. Dilemma della sicurezza. È la reciproca percezione di pericolo tra due o più stati. Quando uno stato aumenta la propria sicurezza armandosi aumenta l’insicurezza degli altri stati. Questi cominceranno, allora, ad armarsi di conseguenza. Vi è una corsa generalizzata agli armamenti. Vale per la Germania e l’Inghilterra.

2. Politica coercitiva. Consiste nell’imporre all’avversario comportamenti da lui non desiderati, senza mirare alla sua distruzione. Coercitiva è stata l’azione austriaca contro la Serbia. L’intervento austriaco minacciato viene visto come atto coercitivo e non come distruzione della Serbia. Tale attacco, poi, mira a colpire la Russia, protettrice del nazionalismo slavo. Per questo la Germania appoggia l’Austria e vuole umiliare la Russia e, con essa, la Francia alleata della Russia.

3. Disposizione strategico-militare offensiva. Alla vigilia del ’14 tutte le nazioni hanno piani di guerra di tipo offensivo.

4. Strategia di rischio. Riguarda i comportamenti che tengono conto delle incertezze dovute alla imprevedibilità dell’azione. È creazione di incertezza per l’avversario. Essa fu la componente principale nella politica tedesca. Il rischio, secondo Weber, è un tratto essenziale dello stato tedesco: senza rischiare la guerra la Germania avrebbe dovuto rinunciare alla creazione del Reich.

Il testo analizza l’arco temporale che va dall’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando e della sua consorte, il 28 giugno 1914, alla dichiarazione di guerra alla Russia da parte dell’Austria il 6 agosto 1914.