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Guerra di posizione
La prima guerra mondiale avrebbe dovuto essere una guerra rapida, in cui le nuove tecnologie impiegate negli armamenti avrebbero portato uno stato a vincere sullaltro in tempi molto stretti. In realtà fin dal primo anno di guerra, essa si rivelò più lunga e più immobile di quanto ci si aspettasse. Il Novecento, che veniva esaltato come il nuovo secolo della velocità, si apriva con una guerra di trincea in cui le linee contrapposte si disputarono per anni pochi chilometri. Ma la guerra non fu per questo meno atroce. Anzi, fu un massacro.
La trincea diventa il simbolo della Grande guerra e le testimonianze che abbiamo di come i soldati vi vivevano sono terrificanti.
Una delle tattiche più usate fu quella dello sfondamento, che prevalse
nel 1915. Consisteva nellattacco frontale alla trincea nemica che prima
era stata colpita con lartiglieria. Alla fanteria toccava poi di assaltare
le trincee. Le battaglie finivano per essere molto sanguinose.
Lo storico K.
Robbins (La prima guerra mondiale) riguardo alla battaglia di Verdun
(febbraio-agosto 1916) dice:
« Sui costi umani della battaglia di Verdun
le stime variano: grossomodo, si può calcolare che le perdite francesi fra
caduti, feriti e dispersi arrivassero a circa 500.000 uomini e quelle
tedesche a circa 400.000».
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