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Zola: L’opera (1886), un manifesto del naturalismo


L’opera è uno dei romanzi in cui Zola esprime più chiaramente la sua poetica. Il personaggio che più si identifica con lo stesso autore è Sandoz, un amico del protagonista Claude.

Sandoz è uno scrittore. E dice:
«Studiare l’uomo così com’è, non più il fantoccio metafisico, ma l’uomo fisiologico, determinato dal suo ambiente naturale, operante sotto la spinta di tutti i suoi organi. Non è ridicolo questo studio continuo ed esclusivo della funzione del cervello, col pretesto che il cervello è l’organo nobile? ... Il pensiero, il pensiero, eh maledizione! Il pensiero è il prodotto dell’intero corpo … D’altra parte, fisiologia, psicologia, non significano niente: l’una è parte dell’altra, tutte e due non sono che questa cosa elementare: il meccanismo dell’uomo che conduce alla somma totale delle sue funzioni».
Queste righe sembrano una sintesi del Romanzo sperimentale.

Lo studio dell’uomo è lo studio della sua materialità e dell’ambiente naturale in cui egli si muove. Ancora più esplicitamente Sandoz dice: «Prenderò una famiglia e ne studierò i membri, uno per uno, da dove vengono, dove vanno, come reagiscono, gli uni rispetto agli altri; infine un’umanità in piccolo, la maniera in cui l’umanità preme e si comporta…
D’altra parte metterò i miei pupazzi in un periodo storico determinato, per disporre dell’ambiente e delle circostanze, un brano di storia… Eh? Capisci, una serie di libretti, quindici, venti episodi che saranno connessi pur avendo ciascuno una propria autonomia, una serie di romanzi che mi procureranno una casa per la vecchiaia, sempre che non mi distruggano».

Qui è presente l’intero progetto di Zola sui Rougon-Macquart, ciclo di venti romanzi, che narra le vicende di una famiglia ai tempi di Napoleone III. Ed è indicato, in concreto, cosa significa fare un esperimento in letteratura (vedi Il romanzo sperimentale).

Zola studia i componenti di una famiglia come se essi fossero, in piccolo, ciò che in grande è l’umanità. Questi personaggi che Sandoz chiama «pupazzi» vengono calati in un ambiente storico determinato. I romanzi si costituiscono come una interazione controllata e verificata tra personaggi e milieu (ambiente). Scrivere romanzi è, allora, anche fare storia e fare scienza.



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