La formazione dell'UE

L'unione economica e monetaria

Banca centrale
Euro


La politica sociale dell'UE
Funzione e organi dell'UE
Bibliografia
Europa a venticinque
La Costituzione dei venticinque
Link



L’introduzione dell’euro


Come previsto dal trattato di Maastricht (1992) dal 1° gennaio 1999 è iniziata la terza fase dell’unione monetaria che prevede la sostituzione delle valute nazionali con l’euro. Per tre anni vige il principio “né obbligo, né divieto”: i cittadini possono continuare a utilizzare le vecchie monete nazionali, affiancando i conteggi in euro.

Gli Stati che adottano l’euro hanno dovuto soddisfare i criteri di convergenza stabiliti nel trattato riguardo a inflazione, tassi di cambio, tassi di interesse, bilancio e debito pubblico. Essi sono: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna. A Grecia e Svezia è stata concessa una deroga fino a quando rientrino nei criteri di convergenza; Danimarca e Regno Unito devono superare le loro riserve nei confronti dell’unione monetaria, ufficialmente espresse al momento del trattato.

Le tappe del pieno passaggio all’euro prevedono che il 1° gennaio 2002 vengano introdotte le monete e le banconote in euro e inizi il progressivo ritiro dalla circolazione delle monete nazionali, da completare entro il 1° luglio 2002, quando resteranno in circolazione solo le banconote in euro e le vecchie monete non potranno più essere utilizzate.