L’allargamento a venticinque nella stampa italiana

Merci in libero transito ma sui cibi c' è controllo
Il libero transito è già una realtà tranne che per alcuni prodotti agricoli
1 Maggio 2004

Il transito delle merci tra i 25 Paesi dell' Unione è già liberalizzato. Fanno eccezione pochi prodotti agricoli. Ma la facilità dei commerci, secondo la Commissione, non rappresenta un rischio per l' alimentazione dei cittadini. Bruxelles sostiene che esistono adeguati controlli sulla qualità dei prodotti esportati dall' Est. Carne, latte, uova, verdura e altri generi di largo consumo in arrivo dalla Polonia, piuttosto che dall' Ungheria, dalla Slovenia o da qualsiasi altro dei Dieci sono già filtrati da verifiche fitosanitarie. Tutto è pronto per l' «allargamento», sostiene Bruxelles. Per evitare dubbi la Commissione ha individuato 1.008 stabilimenti specializzati nell' alimentare che ancora non si sono messi in regola con gli standard europei (una quota pari all' 8% del totale). Queste aziende (spesso semplici fattorie o impianti di macellazione) avranno ancora tempo (uno, massimo tre anni) per adeguarsi. Nel frattempo potranno vendere i loro prodotti solo sui mercati interni. Non basta. L' altro problema è come garantire la qualità degli alimenti o degli animali da macello che entrando nell' Unione dai nuovi confini, per esempio dalla Ucraina via Polonia, Slovacchia o Ungheria, possono essere smistati in Italia (oltre che in Francia e altrove). Nel marzo scorso la Commissione ha approvato le procedure seguite in 22 «posti di ispezione alle frontiere», disseminati sui nuovi confini. Nei prossimi mesi saranno installate altre 15 «avanguardie» sanitarie. Bruxelles invierà «missioni periodiche» di controllo. L' Unione Europea intende rafforzare anche le «attività di coordinamento» nel campo delle «attività di prevenzione medica». Sotto osservazione sono soprattutto le epidemie e le malattie infettive, come l' Aids che mostra una preoccupante progressione in alcune aree dei Paesi baltici.

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