|
La Costituzione dei venticinque nella stampa italiana
Inviato a Dublino dietro le quinte, terminato il rituale sobrio e garbato affidato a melodie gaeliche e alle metafore poetiche del Nobel irlandese Seamus Heaney, la nascita dell'Europa a 25 è stata occasione di incontri dedicati soprattutto a una Costituzione europea che tutti a parole auspicano venga approvata entro giugno, ma che consistenti difficoltà deve ancora superare. La regia accorta del padrone di casa Berthie Ahern ha trasformato in summit informale - il primo dell'Ue allargata - la cena alla quale hanno partecipato i leader dei 25 Paesi e quelli dei futuri candidati bulgari, romeni e turchi, i presidenti della Commissione Prodi e dell'Europarlamento Cox, l'Alto rappresentante per la politica estera Solana. Alle 20,30, quando nelle strade del centro ancora continuavano concerti rock e spuntini multietnici, la «Giornata di benvenuto» si è chiusa fra consultazioni politiche bilaterali e di gruppo alla «Aras an Uachtaràin», la «casa del Presidente» al centro di Phoenix Park, il parco urbano più esteso d'Europa risparmiato per l'occasione dalla pioggia . Dei due obiettivi prioritari di Ahern, il primo è stato raggiunto con relativa facilità: sgombrare il campo dalle ambiguità spagnole che le prime dichiarazioni ufficiali dopo il cambio della guardia a Madrid non erano riuscite del tutto a dissipare. Ad Ahern, il nuovo primo ministro socialista ha chiarito che la Spagna è disposta ad accettare il principio della doppia maggioranza, abbandonando la rigidità di Aznar nella difesa delle regole di Nizza. Ma restano ancora aperte le modalità concrete - il rapporto fra le percentuali di popolazione e Stati - con le quali dare sostanza a uno dei principi chiave della bozza di Costituzione elaborata da Giscard d'Estaing. L'ammorbidimento di Madrid non significa dunque la fine di una trattativa che si annuncia al contrario nervosa e combattuta: «Non rinunceremo alla difesa degli interessi nazionali», ha chiarito Zapatero all'ospite, lasciando intendere che serviranno compensazioni in altri dossier e interventi significativi nell'alchimia delle percentuali per garantire alla Spagna un peso negoziale simile a quello assicurato dal meccanismo del «voto ponderato» stabilito a Nizza. La posizione spagnola è vicina a quella polacca: «In linea di principio la doppia maggioranza può essere accettata, ma a patto che il nostro peso nazionale venga riconosciuto», ha confermato ad Ahern il presidente Kwasnewski. Le prossime settimane serviranno a valutare nel dettaglio la nuova disponibilità di Madrid e Varsavia: il premier irlandese comincerà subito un tour completo delle capitali vecchie e nuove dell'Ue. «Dobbiamo trovare al più presto una soluzione per inviare un messaggio forte ai popoli d'Europa - ha detto Ahern ai suoi ospiti - serve un sistema di regole che ci consenta di affrontare i nostri nuovi compiti». |