Filosofia

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Altri contributi di pensiero

George Simmel in Schopenhauer e Nietzsche (1907) riprende il filone di pensiero dei due grandi filosofi e sostiene il divenire e la mobilità di qualsiasi cognizione: ogni conoscenza è in un continuo flusso, nell’onda mobile che avvolge l’incessante relatività della vita.
Wilhelm Dilthey (Introduzione alla scienza dello spirito, 1905) sviluppa il concetto di Erlebnis, cioè di esperienza-conoscenza come elemento unitario, per cui realtà affettiva, cognitiva, creativa si fondono (arte e vita coincidono).

La teoria del filosofo Henri Bergson attacca il concetto di tempo come entità omogenea e lineare e lo ridefinisce come dato psichico in cui ha più valore l’aspetto qualitativo che quantitativo (il concetto di «slancio vitale») e quindi richiama l’attenzione sulle suggestioni che possono derivare da aspetti quali la memoria e la simultaneità.

Negli stessi anni Albert Einstein elabora la sua teoria della relatività, in base alla quale supera la tradizionale dicotomia spazio/tempo e presenta l’esistente in termini di energia e la realtà come un dato in espansione. Metaforicamente Marinetti al punto 8 del suo Manifesto del futurismo esprime un concetto simile: «Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell’assoluto, poiché abbiamo già creata l’eterna velocità onnipresente».

Il poeta Apollinaire coglie i nessi tra le correnti di pensiero e forme artistiche e, riferendosi soprattutto alla disarticolazione, frantumazione e moltiplicazione dei punti di osservazione operate dai cubisti nota: «Oggi gli scienziati non si attengono più alle tre dimensioni euclidee. I pittori sono stati indotti naturalmente, e per così dire intuitivamente, a preoccuparsi delle nuove possibilità di misurare lo spazio…»