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Il manzonismo
Le parole



Il manzonismo di tutti gli Italiani
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Il lessico si amplia moltissimo grazie ai nuovi termini dovuti ai cambiamenti nella vita politica e sociale, allo sviluppo straordinario delle scienze, della tecnica e del giornalismo che portano un’accelerazione generale nell’esistenza favorita anche dall’aumento dei traffici, dei contatti, dei viaggi.

Molti termini riguardano i partiti politici, come liberale, destra (forze politiche conservatrici), sinistra (forze politiche progressiste), i cui rappresentanti nel Parlamento siedono rispettivamente a destra e a sinistra del presidente. Si tratta di latinismi come lo è plebiscito, comparso già nel 1852, che indica un istituto ampiamente usato da Cavour nella politica delle annessioni che portò all’Unità d’Italia. Altre voci sono bocciare (respingere una legge con una votazione), intransigente, ostruzionismo, libertario, che si diffondono alla fine del secolo. Lo sviluppo dell’economia capitalistica fa importare dalla Francia tasso, montante, libero scambio, mentre boicottare, inflazione, banconota, trade-mark («marchio di fabbrica») sono tutti anglicismi. Assegno bancario compare solo nel 1892, perché per vari anni si preferisce usare chèque (inglese check). Con il capitalismo si impone anche la questione sociale con tutta una serie di nuove voci come rosso (aderente a un partito di sinistra), sciopero, serrata, sabotare.

Se la parola burocrazia era già entrata nel Settecento, ora l’organizzazione dello Stato sempre più complessa produce nuovi termini, che indicano ad esempio istituti che rispondono a precise esigenze sociali, come il brefotrofio per i bambini abbandonati (1819), il manicomio per i malati di mente (1834). Si tratta in entrambi i casi di grecismi, come il più antico orfanotrofio, introdotti come eufemismi per evitare denominazioni troppo dure. E uno Stato che si preoccupa dei bisogni dei cittadini istituisce, nella seconda metà del secolo, anche il vigile.

Non si contano i termini dovuti a un progresso scientifico che raggiunge livelli mai visti prima. Ci limitiamo a citare per la chimica i vari elementi, come il cloro, il calcio, il sodio e inoltre la paraffina e la morfina, la dolomite; per la medicina i nomi di alcune malattie che ora si cominciano a studiare, quasi sempre derivati dal greco, come difterite e cirrosi. Profilassi (e l’aggettivo profilattico), che indica le misure per combattere le malattie infettive, e omeopatia (1828), un metodo di cura che si basa sulla somministrazione in minime dosi di sostanze che nell’individuo sano provocano gli stessi sintomi della malattia, sono anch’esse parole nate in questi anni. Il progresso della scienza permette innumerevoli applicazioni tecniche e consente la nascita delle relative denominazioni. Basterà ricordare treno, che è un francesismo, e i termini connessi come carrozza, vettura e locomotiva; strada ferrata, che poi diventerà ferrovia, è un calco dal tedesco Eisenbahn (Bahn = «strada», Eisen = «ferro»); dining-car (1869) è invece una voce inglese che sarà poi sostituita da vagone ristorante (modellato sul francese wagon-restaurant). Ci sono poi cliché, il nome della matrice zincografica per illustrazioni, dagherrotipo (1840), a cui succederà fotografia, fonografo (1875), che indica un dispositivo per la riproduzione dei suoni da cui si sviluppa il grammofono (1908), automobile (1892), bicicletta (1898), cinematografo (1898), tutti francesismi, a parte fonografo che viene dall’Inghilterra.

 
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