In laboratorio, per imparare a capire
L’esperienza di laboratorio è preziosa per la didattica:
sia per gli studenti, che si confrontano concretamente
con gli “oggetti” della biologia, sia per gli insegnanti,
che vi trovano spunti e agganci per le loro lezioni.
Inoltre, l’attività di laboratorio consente di sviluppa-
re e maturare un
metodo
che ci permette di capire non
solo la natura, ma anche le complessità di un mondo
in costante e rapidissimo cambiamento, aiutandoci a
mandare in soffitta luoghi comuni consolidati.
«Diffidate di guru, leader ed esperti, spesso afflitti dal
“complesso di Dio” nel ritenere di avere la verità in ta-
sca», scrive Tim Harford, giornalista economico e bril-
lante divulgatore nel suo recente saggio
Elogio dell ’errore
.
In un mondo sempre più complicato e imprevedibile, le
formule precostituite sono inutili e spesso dannose, dice
Harford; l’unico modo di procedere è quello della scien-
za:
costruire sull’esperienza
, facendo costantemente
tesoro degli
errori
propri e altrui, con il coraggio di ab-
bandonare formule preconcette per percorrere con cre-
atività strade nuove. Dopo tutto, dice ancora Harford, è
ciò che, selezionando costantemente, fa la natura stessa
nel processo di evoluzione e di adattamento.
Il laboratorio, dunque, può insegnarci molto più che
non la semplice prassi sperimentale: quello che si im-
para anche dalle esperienze sbagliate è sorprendente,
perché anche l’errore di colui che opera in un laborato-
rio, se considerato sotto la giusta prospettiva, può apri-
re strade inaspettate e imprevedibili.
Saper applicare è relativamente facile: dopo averci
“preso la mano” sembra quasi di stare in cucina a con-
sultare un libro di ricette. Tuttavia, la
creatività
dello
sperimentatore è altro: è la capacità di rielaborare tutto
quello che si è finora appreso, di far tesoro di un’espe-
rienza che fino a poco prima sembrava trascurabile e
che d’improvviso apre nella nostra mente percorsi in-
sperati, partorendo l’idea giusta.
L’errore va dunque celebrato, per quello che può in-
segnare a chi apre la propria mente, senza preconcetti.
Basti pensare ad Alexander Fleming, che poco meno di
un secolo fa, grazie a una distrazione scoprì la penicil-
lina, gettando le basi della moderna terapia antibiotica.
A volte, dunque, l’errore diventa “l’eroe”, il sopravvis-
suto alla precisione degli strumenti e alle raccomanda-
zioni degli insegnanti: non deve farci soffrire e vergo-
gnare, deve anzi stimolarci allo spirito di squadra anche
in laboratorio, smettendo di considerarlo un fallimento
da nascondere, quando per le persone intelligenti e te-
naci è invece una tappa importante verso il successo.
Una guida di laboratorio
sviluppata su due livelli
La nostra proposta di guida di laboratorio vuole esse-
re una
traccia di lavoro
a disposizione dello studente,
una “chiave” per entrare nell’anticamera della ricerca
scientifica con la finalità di insegnare a sperimentare,
incoraggiare all’approfondimento, alla riflessione sui
processi logici messi in campo e alla risoluzione di
semplici problemi.
L’insegnante può scegliere tra le nostre proposte
quelle che più si adattano al contesto della classe e al
programma svolto, integrandole a piacere con i propri
spunti personali.
Due sono i livelli di approfondimento su cui si può
lavorare:
1
Obiettivi di primo livello
: sono quelli di base che
qualificano l’attività laboratoriale:
■
applicare il metodo scientifico sperimentale
■
eseguire una procedura lavorando in sicurezza
■
acquisire dimestichezza con l’uso di materiali e appa-
recchiature
■
apprendere la teoria attraverso l’applicazione pratica
■
insegnare la collaborazione all’interno del gruppo di
lavoro
■
acquisire metodo e capacità organizzative.
Le esperienze proposte sono organizzate seguendo lo
schema generale di una relazione di laboratorio: obietti-
vi, materiali, procedimento, osservazioni e conclusioni.
L’attività
Organizza lo schema dell’esperimento
favorisce la costruzione del percorso, aiutando a foca-
lizzare le fasi salienti dell’esperienza.
Introduzione