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giunti simboli identitari appartenenti
alle diverse fazioni politiche. Il
tri-
colore
, però, non è il solo simbolo
dello Stato italiano. Vi sono anche
l’
emblema della Repubblica
, lo
stendardo del Presidente
e il
Can-
to degli italiani
, scritto da Goffredo
Mameli nel 1847 e adottato come
inno nazionale
ufficiale nel 1946.
L’
emblema della Repubblica
è com-
posto da tre elementi: i rami di uli-
vo e di quercia, la ruota dentata e la
stella. Il ramo di ulivo simboleggia lo
spirito pacifista della nazione, sia nel
senso della concordia interna che
della fratellanza internazionale. Il ra-
mo di quercia esprime la forza e la
dignità del popolo italiano. La ruota
dentata sottolinea l’importanza del
lavoro, mentre la stella personifica
l’Italia stessa. L’emblema della Re-
pubblica entrò in vigore nel 1948. Il
suo creatore è Paolo Paschetto.
Stato italiano. Con l’uso del verbo
«ripudiare» l’Assemblea Costituente
(
unità 15, par. 3) intese sottoli-
neare la rinuncia a qualsiasi guerra
che non fosse unicamente difen-
siva e, al tempo stesso, condannò
qualsiasi politica militarista. Inol-
tre l’articolo undici ha reso possi-
bile la partecipazione dell’Italia a
organismi internazionali come le
Nazioni Unite
(ONU) e la
Comu-
nità Europea
, volte ad assicurare
pace e giustizia.
Art. 12
La bandiera della repubblica è il tri-
colore italiano: verde, bianco e rosso,
a tre bande verticali di eguali dimen-
sioni.
L’articolo dodici stabilisce in modo
perentorio quale sia l’
emblema na-
zionale
, affinché non vengano ag-
ti statali nel settore della
scuola
e
della ricerca siano
inferiori
rispetto
alla media degli altri Paesi europei.
Lo Stato si assume anche il compito
di tutelare sia il
patrimonio storico-
artistico
presente sul nostro territo-
rio – ricco di monumenti, musei ed
edifici storici – sia il
paesaggio
. Ciò
che manca all’art. 9 è un riferimen-
to esplicito alla
tutela ambientale
e all’idea di
sviluppo sostenibile
attraverso un uso più accorto delle
risorse naturali, in linea con quanto
affermato nel Trattato di Lisbona,
firmato dai membri dell’Unione eu-
ropea ed entrato in vigore nel 2009.
Art. 10
L’ordinamento giuridico italiano si
conforma alle norme del diritto inter-
nazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello stranie-
ro è regolata dalla legge in conformi-
tà delle norme e dei trattati interna-
zionali.
Lo Stato italiano rispetta le norme del
diritto internazionale
; garantisce la
tutela dei
cittadini stranieri
residenti
sul suo territorio; riconosce il
diritto
di asilo
, ovvero l’accoglienza in Italia
degli individui perseguitati nei loro
paesi d’origine e ne impedisce l’estra-
dizione, cioè l’espulsione, per motivi
politici. Si tratta di principi importanti
che tutelano i
diritti dell’uomo
.
Art. 11
L’Italia ripudia la guerra come stru-
mento di offesa alle libertà degli altri
popoli e come mezzo di risoluzione
delle controversie internazionali […]
L’articolo undici sancisce la natura
pacifista
e
internazionalista
dello
La scuola di tutti
Manifestazione di studenti a Genova contro i tagli alla scuola pubblica e alla cultura (ottobre 2011).
Sviluppo sostenibile
L’espressione “sviluppo sostenibile” indi-
ca lo sviluppo sociale ed economico del
pianeta compatibile con la disponibilità
di risorse di cui esso dispone, in relazione
alle esigenze della popolazione presente
e senza compromettere quelle delle ge-
nerazioni future.
Il tema dello sviluppo sostenibile è stret-
tamente correlato ai problemi causati
dalla crescita rapidissima e per molto
tempo incontrollata (e quindi incuran-
te dei danni ambientali e sociali da essa
causati) dei Paesi industrializzati. Questa
crescita ha prodotto squilibri economici,
sociali e produttivi, distruggendo pro-
gressivamente le risorse della Terra.
Attività
Investire nella scuola pubblica signica investire nel futuro del Paese. Leggi
l’estratto dalla lettera-appello inviata al Presidente della Repubblica Giorgio Na-
politano e rmata dai maggiori editori italiani, e discutine in classe. Puoi leggere
il testo completo all’indirizzo:
http://www.laterza.it/ns-lettera.asp
La scuola è risorsa essenziale per il libero sviluppo delle persone e per la crescita
sociale, economica, culturale e civile di ogni Paese. In Italia lo è sempre stata: ha
reso un insieme di sudditi analfabeti degli antichi stati una comunità di cittadini
italiani. Lo è ancora più oggi, in un’epoca in cui il “capitale umano”, l’insieme delle
conoscenze di cui disponiamo, è il fattore decisivo per il successo degli individui
e delle nazioni.[…]Purtroppo l’investimento nella scuola pubblica statale è stato
inadeguato […], al punto che oggi spesso non è in grado di garantire neppure i
servizi minimi. Di questa situazione ognuno di noi deve preoccuparsi […]. Dob-
biamo tutti fare qualcosa per la scuola di tutti.
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