SCIENZA E TECNOLOGIA
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Passato e presente
Il design industriale italiano mantiene ancora oggi i livelli di
cellenza che lo hanno contraddistinto dal dopoguerra. Scegli –
necessario documentandoti – un oggetto (veicolo, piccolo el
trodomestico, accessorio per la tavola o la casa, complemento
arredamento ecc.) progettato e prodotto dall’industria del nost
Paese e presentalo in una scheda, spiegandone le 5 caratteris
che tecniche e di design che lo rendono un esempio signicati
te Giacosa
,
Giorgetto Giugiaro
,
Sergio
Pininfarina
e della carrozzeria
Bertone
.
•
A contribuire all’affermazione del
“made in Italy” nel mondo furono va-
ri fattori. Innanzi tutto il riaffermarsi di
un’
immagine positiva dell’Italia
, tornata
a essere il simbolo dell’
eleganza
e della
raffinatezza
: un’immagine che fu veico-
lata all’estero anche dal
cinema
e si ri-
verberò con effetti positivi sui prodotti
italiani. E proprio la straordinaria
fertilità
creativa
, coniugata a notevoli
capacità
imprenditoriali
degli stilisti italiani, capa-
ci di coniugare le suggestioni provenien-
ti dall’estero con la tradizione, costituì
un altro dei fattori vincenti del “made in
Italy”. Infine, la
flessibilità del sistema
italiano
(in particolare in settori leggeri
come il tessile o l’arredamento), caratte-
rizzato da un
fitto tessuto di piccole e
medie imprese
, costituì l’
agile infrastrut-
tura produttiva
necessaria per tenersi al
passo con l’evoluzione del mercato.
•
Tuttavia, il
grande successo
del
“made in Italy”, la sua stessa
capacità
di imporsi
rispetto ai grandi concorrenti
stranieri, furono dovuti alla
capacità
dei
suoi protagonisti
di intuire le grandi tra-
sformazioni della società di massa
, di-
L
a
seconda metà del XX seco-
lo
vide nella produzione italia-
na, particolarmente destinata
all’esportazione, il progressivo
affermar-
si del “made in Italy”
, legato al settore
del
design industriale
e a quello della
moda
. In nessuno dei due l’Italia aveva
in
precedenza
brillato, non andando ol-
tre un
onesto artigianato
; ma con l’aria
nuova che spirava nel Paese, entrambi si
posero presto all’avanguardia nell’
inno-
vazione tecnica
e nel
rinnovamento del
gusto
. La prima invenzione della “nuova
era” fu lo
scooter
Vespa
, disegnato nel
1946
dall’ingegnere aeronautico Corradi-
no D’Ascanio per la
Piaggio
, che affermò
e diffuse nel mondo un nuovo modo di
muoversi su due ruote. Dagli anni
Cin-
quanta
iniziò l’
età d’oro
del design italia-
no. Grazie all’incontro e alla fusione tra il
lavoro dei progettisti e le ricerche dell’in-
dustria — in cui si distinsero in particolare
la
Olivetti
(progettazione industriale di
macchine da scrivere
e
calcolatrici
) e
le
industrie automobilistiche
, che inve-
stirono grandi energie nel
design delle
automobili
— nacque un filone produttivo
di altissimo livello, che avrebbe portato
sulla ribalta internazionale i nomi di
Dan-
Tra i fattori che consentono l’affermazione del “made
in Italy” un ruolo di primo piano spetta alla capacità
dei suoi protagonisti di intuire le grandi trasformazioni
della società di massa, allargando l’offerta di beni
di qualità al mercato del consumo quotidiano,
coinvolgendo così un pubblico molto più vasto.
venute in quegli anni evidenti. La grande
intuizione dell’industria italiana fu quella
di
allargare l’offerta
di beni di qualità
e di alto valore estetico
al mercato del
consumo quotidiano e degli usi comuni
,
per un pubblico decisamente più vasto.
Così, il campo del
design
si allargò all’
ar-
redamento
e
agli
oggetti di uso comu-
ne
, come televisori, radio, macchine da
scrivere — con aziende quali le milanesi
Kartell e Brionvega — e costituendo una
vera e propria alternativa alla monotona
standardizzazione cui la produzione di
massa aveva abituato il pubblico. Succes-
sivamente, il design industriale italiano
ha poi visto affermarsi una serie di
azien-
de
— come la lombarda Foppa Pedretti, la
piemontese Alessi, la marchigiana Guzzi-
ni — che ne hanno rinnovato “i fasti” con
una produzione di
accessori per la casa
e la cucina
e di
oggettistica
, che offre a
designer non solo italiani una “palestra”
in cui mostrare la propria creatività e
competenza tecnica.
Il design industriale italiano e la
fortuna del “made in Italy”
La macchina da scrivere
Valentine
,
disegnata nel 1968 da Ettore Sottsass
per Olivetti e prodotta dall’anno successivo.
La Vespa V98,
prodotta dalla
Piaggio nel 1946.
La radio portatile
TS502, più nota come
Cubo
, disegnata da
Marco Zanuso e
Richard Sapper per
Brionvega nel 1964.
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