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TRA STORIA E GEOGRAFIA. SCENARI DEL MONDO DI OGGI
Trasformazioni economiche e sociali nell’Italia
del nuovo millennio
La sfida della
globalizzazione
e della
modernità
, il rapido
aumento della
popolazione immigrata extracomunitaria
, la
disoccupazione
, il
precariato giovanile
, il sorgere di nuovi
distretti e comparti produttivi
insieme al declino di altri: su
questi punti si giocano oggi le capacità del modello italiano
di sviluppo economico e si concentra il maggiore impegno
dei governi contemporanei che affrontano la
sfida
della
mo-
dernizzazione
e della
globalizzazione
con un
settore
im-
prenditoriale
nuovo
, svincolato dai rapporti con il sistema
politico tradizionale e dall’orizzonte del mercato nazionale,
che contribuisce a diffondere i prodotti del made in Italy nel
mondo e conferma la grande vivacità dell’economia italia-
na in alcuni
settori particolari
, come la
moda
, il
design,
le
produzioni di lusso
(automobili, calzature, mobili ed
arredamento ecc.), ma anche la
meccanica fine
o ancora
alcune
produzioni agricole ed alimentari ad alto valore
aggiunto
, come quelle casearia e vitivinicola.
Ma all’interno di un
mercato globale
molto più vasto e
complesso – in cui l’Italia si trova a competere con giganti
come la Cina, l’India o il Brasile –, nel corso dell’ultimo
decennio numerosi
settori tradizionali
di produzione in-
dustriale si trovano ad affrontare
gravi difficoltà
.
Una
sfida cruciale
che lo Stato e la società tutta so-
no chiamati a raccogliere è quella dell’
integrazione
e
dell’
apertura
alle tante
culture
che oggi compongono il
panorama italiano, nel quale la
popolazione straniera
residente ufficialmente (proveniente dai Paesi dell’Euro-
pa dell’Est, dal Nord Africa e da alcune regioni dell’Estre-
mo Oriente), supera già i 4.570.000 (dati Istat 2011).
Il
rapido invecchiamento
della popolazione italiana
produce una domanda crescente di
servizi alla perso-
na
, svolti in prevalenza dagli
immigrati
, il cui apporto
si dimostra prezioso per l’economia nazionale anche
in comparti come l’
edilizia
, l’
agricoltura
, i lavori in
fabbrica
meno qualificati, dove la richiesta di manodo-
pera è molto alta in relazione alla scarsità dell’offerta
e i lavoratori migranti colmano rapidamente i vuoti,
permettendo alle industrie di continuare a funzionare,
alle famiglie di assistere gli anziani, a molte attività
commerciali di non chiudere e così via.
Anche questi elementi (e forse più di altri) contri-
buiscono a delineare un quadro di
crisi complessiva
del
modello
italiano
di sviluppo economico
: oggi
più che mai risulta evidente la necessità di recupe-
rare
competitività
e
coesione sociale
per poter
raccogliere le sfide lanciate dalla globalizzazione.
Sopra, una anziana signora assistita da una immigrata
ucraina.
A sinistra, locandina di un’iniziativa contro il precariato
giovanile.
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