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UNITÀ
I trattati di pace e i problemi del dopoguerra
6
La dissoluzione dell’Impero
ottomano
La Prima guerra mondiale ha forti
ripercussioni
anche ai
margini dell’Euro-
pa
e fuori dai sui confini: l’impegno bellico della Turchia a fianco della Germania e
dell’Austria ha infatti causato il
definitivo crollo
dell’antico e ormai decadente
Im-
pero ottomano
, il cui territorio è stato per lo più occupato dalle forze degli Alleati.
La società turca ha bisogno di una radicale opera di
modernizzazione
che il vecchio
Stato non è in grado di compiere.
Nel
1923
il generale nazionalista e indipendentista
Mustafa Kemal
(1881-1938)
– che una decina di anni prima ha avuto un ruolo marginale nei
Giovani Turchi
[ unità 2, par, 11] – si pone a capo di un
movimento di riscossa nazionale
e riesce
a
impedire la perdita di autonomia della Turchia
. Egli blocca i progetti di sparti-
zione delle aree di influenza della Francia e dell’Inghilterra nella regione e procede
a una
riforma
dello Stato
in senso laico e nazionale
, trasformandolo in una
repub-
blica presidenziale
, della quale sarà a capo fino alla morte; nel
1934
, quando l’uso
del
cognome
“all’europea” diventa obbligatorio, l’Assemblea nazionale gli conferi-
sce quello di
Atatürk
(“Padre dei Turchi”). La
nuova Repubblica di Turchia
– la cui
maggiore città,
Costantinopoli
, nel 1930 riprende ufficialmente l’antico nome turco
di
Istanbul
– attua una serie di
riforme
che portano alla notevole
modernizzazione
del Paese, in profonda
discontinuità col suo passato
anche recente; essa si confer-
ma tuttavia in
continuità
con esso per quanto riguarda la
negazione dell’identità
etnica delle minoranze
armene [ scheda a fianco], curde e arabe.
Le
regioni
del Medio Oriente che facevano parte dell’antico Impero ottomano
si staccano
ora definitivamente dalla Turchia, ma non conquistano l’indipendenza,
poiché
restano assoggettate
per mandato internazionale alla
Francia
– la
Siria
e il
Libano
– e alla
Gran Bretagna
– la
Palestina
, la
Giordania
e i nuovi Stati dell’
Iraq
e dell’
Arabia Saudita
. Durante la guerra, queste popolazioni hanno appoggiato gli
Inglesi contro la Turchia, ricevendo in cambio la promessa della futura
indipenden-
za
: quando questa viene
disattesa
, esse riescono a conquistarsi alcuni
margini di
autonomia
: non diventano infatti vere e proprie colonie, ma
si costituiscono come
Stati
e vengono dichiarate
protettorati
delle grandi potenze europee.
È in questi anni, però, che si fondano anche le premesse della
questione pa-
lestinese
[ unità 14, par. 5 e unità 17, par. 9], che devasterà a lungo la regione e
che tuttora non è risolta
: nel 1917 la Gran Bretagna – che occupa la Palestina – ri-
conosce infatti il diritto del popolo ebraico a una “sede nazionale” nella regione e
vi autorizza l’insediamento di coloni ebrei, provenienti da numerosi Paesi europei;
ben presto iniziano gli scontri fra questi ultimi e le popolazioni arabe che vi sono
storicamente stanziate.
A sinistra, Mustafa Kemal
durante le manovre
dell’esercito.
A destra, un campo di
profughi armeni nel
deserto. La foto è di Armin
T. Wegner, un militare
tedesco che testimoniò
con i suoi scatti la tragedia
del popolo armeno.
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