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UNITÀ
I trattati di pace e i problemi del dopoguerra
trovando l’appoggio di contadini, artigiani, impiegati ed esponenti della piccola
nobiltà e della borghesia urbana che hanno visto le proprie sicurezze economiche
e i propri stessi modi di vita sgretolarsi sotto l’impatto dell’industrializzazione.
Il
mondo agricolo
è duramente
colpito
dall’
arrivo dei prodotti d’oltreoce-
ano
con il conseguente abbassamento dei prezzi, mentre l’
introduzione
sul
mercato di
manufatti a basso
costo cancella il mercato dei prodotti artigia-
nali, colpendo anche i guadagni integrativi delle famiglie contadine. In Italia,
per esempio, il crollo dell’allevamento del baco da seta, causato dall’avvento
delle
nuove fibre tessili artificiali
(viscosa, acetato, bemberg), distrugge un
equilibrio che durava da secoli nelle campagne.
Allo stesso modo, lo
sviluppo delle grandi industrie
determina il generale
inaridirsi
delle
produzioni artigiane
, che contano milioni di piccole aziende nei
diversi Paesi europei: molte devono licenziare gli apprendisti e, nella sola Germania,
si arrivano a perdere 230.000 posti di lavoro, con un considerevole aumento della
disoccupazione. Ai contadini e agli artigiani si sommano gli esponenti della
piccola
borghesia
, gli
impiegati
statali e comunali, il cui numero è notevolmente cresciuto
dopo la guerra.
Colpiti
dagli effetti dell’
inflazione
e
spaventati
dai
disordini sociali
del biennio rosso, essi diventano
ostili
tanto al
socialismo
quanto a una
società li-
berale
che non li protegge, né riconosce le loro esigenze e i loro diritti. Nasce così e
si diffonde la
protesta
di classi sociali che aspirano a una
società conservatrice
, che
abbia a cuore la nazione e la patria, sia fautrice di concordia sociale, sia in grado di
garantire l’ordine
e di
proteggere la piccola proprietà
. Questa protesta si concre-
tizza politicamente nell’affermazione in tutta Europa di
movimenti autoritari
di tipo
fascista
[ par. 11], che si presentano come una sorta di
terza via
tra il liberalismo
e il marxismo rivoluzionario, capace di difendere i
valori tradizionali
dell’identità
nazionale contro gli
assalti della modernità
: le divisioni sociali devono scomparire
di fronte al
superiore interesse nazionale
, incarnato dallo
Stato
. Ma
non
più quello
liberale
, basato sui partiti e sulla vita parlamentare, che deve cedere il posto a una
nuova forma di Stato
, così come i partiti devono cedere il campo a un
leader cari-
smatico
, solo interprete della volontà popolare.
Berlino, 1920: operai non
qualificati mostrano le loro
carte d’identità in un’agenzia
per il lavoro.
FACCIAMO IL
PUNTO
I problemi del dopoguerra
crisi dell’agricoltura
crisi della produzione
artigianale
gli operai si a¡dano
ai partiti comunisti
“biennio rosso”
(1918-20)
i ceti medi e i borghesi, allarmati
dal di¦ondersi del comunismo,
si volgono ai movimenti autoritari
inazione e svalutazione
provocano licenziamenti e
l’aumento della disoccupazione
nasce un forte malcontento
crisi della democrazia liberale
calo della domanda di beni
e prodotti
Arrivo di prodotti a costo
inferiore d’oltreoceano
Introduzione di manufatti
a basso costo
Necessità di riconvertire
l’industria postbellica
Crollo demograco
terza via
Ipotetico itinerario politico e ide-
ologico che cerca uno spazio al-
ternativo alla contrapposizione
storica tra socialismo e capitali-
smo nella sua accezione liberale.
leader carismatico
Figura trascinante di “capo uni-
co”, chiamato a esercitare tale
funzione in virtù di innate qua-
lità o attributi, che riesce a rap-
presentare un’intera collettività.
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