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Democrazie e dittature fra le due guerre mondiali
UNITÀ DI APPRENDIMENTO
come il
“biennio rosso”
. Si susseguono gli
scioperi
, le
manifestazioni
di piazza, le
occupazioni
di terre, gli
scontri
con le forze dell’ordine: in
Gran Bretagna
,
Francia
e
Italia
la
conflittualità sociale
è
altissima
. La
borghesia
e i
ceti medi
, gli
industriali
,
i
proprietari terrieri
sono
spaventati
dall’ondata di proteste, che considerano il prelu-
dio di una presa di potere della classe operaia – peraltro minoritaria. È infatti alla
Ri-
voluzione d’Ottobre
che in tutta Europa si guarda come a un
possibile modello
per
garantire l’
emancipazione dei lavoratori
, ponendosi in conflitto con gli altri partiti,
come quello liberale e quello cattolico. Sull’esempio della Russia bolscevica, si verifi-
cano anche due
concreti tentativi rivoluzionari
.
Nel
novembre 1918
in
Germania
, dopo l’abdicazione dell’imperatore Guglielmo
II, si forma un
governo
costituito da
socialdemocratici
e
socialisti indipendenti
, sot-
to la guida di
Friederich Ebert
; nel
gennaio 1919
, il
Partito comunista
– nato dalla
Lega di Spartaco
, guidata da
Rosa Luxemburg
e
Karl Liebknecht
– proclama a Berlino
la
rivoluzione
, per trasformare la
Germania
in uno
Stato dei lavoratori
; e in aprile,
anche in
Baviera
si costituisce un
governo comunista
. Nel
marzo 1919
la
rivolu-
zione bolscevica
scoppia anche in
Ungheria
, proclamata dal comunista
Bela Kun
.
Ma le
divisioni
tra riformisti e rivoluzionari
interne al movimento operaio
, in-
sieme alla
resistenza
opposta dai
partiti di centro e di destra
, determinano il rapi-
do
fallimento
delle due esperienze. Decisivo si dimostra l’atteggiamento delle forze
armate, che, quasi ovunque si schierano contro i rivoluzionari. A
Berlino
i due capi
spartachisti – la
Luxemburg
e
Liebknecht
vengono assassinati dai corpi fran-
chi
, gruppi paramilitari di ex combattenti; il
regime di Monaco
è
represso
in sole
tre settimane; a Budapest
Bela Kun
è
messo in fuga
dall’arrivo in città delle truppe
dell’ammiraglio Horthy.
Contribuiscono all’insuccesso le
divisioni del movimento socialista
determina-
te dal diverso atteggiamento nei confronti della Russia sovietica: in
Francia
(1920)
e in
Italia
(gennaio 1921) le correnti rivoluzionarie abbandonano i partiti socialisti
per fondare
partiti comunisti
.
L’assenza di risultati genera nei lavoratori
stanchezza
e
delusione
, che si river-
sano anche sui
sindacati
: in Francia la
CGT
(
Confederation général du travail
) perde,
nel 1920, due milioni di iscritti; le Trade Unions britanniche, tra il 1920 e il 1922, ne
perdono due milioni e mezzo; e anche in Italia la CGdL perde terreno a favore delle
associazioni cattoliche e di quelle comuniste.
Il
“biennio rosso”
si conclude con una serie di
insuccessi
per il
movimento ope-
raio
, mentre i
partiti
e i
movimenti di destra
conoscono una
rapidissima crescita
,
A destra, un gruppo di reduci
si improvvisano venditori
ambulanti.
biennio rosso
Il biennio 1918-20, caratteriz
zato dal conœitto sociale e dall
grandi mobilitazioni contadin
e operaie, così dežnito dal colo
re predominante nelle bandier
delle organizzazioni e dei movi
menti partecipanti.
Lega di Spartaco
Movimentopoliticodi estrema si
nistranato inGermanianegli ann
della Prima guerra mondiale co
me corrente interna del Partit
socialdemocratico e successiva
mente del nuovo Partito comu
nista tedesco (1919). Prese nom
dal celebre gladiatore trace ch
capeggiò lapiù importante rivolt
di schiavi nellaRomadel I sec. a.C
A sinistra, la fucilazione dei
militanti spartachisti da parte
dei gruppi militarizzati della
destra, in un dipinto (1919) di
Heinrich Ehmsen.
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