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no al tema che abbiamo scelto, per evitare di porre domande sbagliate o che hanno già
ottenuto una risposta consolidata. Occorre dunque una
ricerca bibliografica
, che può
partire dai mortori di ricerca su Internet ma dovrà poi estendersi alle biblioteche ben
fornite (di solito le biblioteche universitarie o, nelle maggiori città, alcune biblioteche
civiche). Si scoprirà allora, per esempio, che da vent’anni l’istituto di ricerca Iard pro-
duce e pubblica un’indagine periodica sulla condizione giovanile in Italia, ricca di in-
formazioni e interpretazioni.
Per procedere con l’esercizio di applicazione, noi simuleremo di aver deciso d’indaga-
re i consumi culturali dei giovani nella prospettiva degli stili di vita. Giddens defini-
sce lo stile di vita quell’insieme di pratiche «che l’individuo abbraccia non solo perché
tali pratiche soddisfano bisogni utilitaristici, ma perché danno forma materiale a una
particolare narrazione dell’identità». Vogliamo capire in che modo i consumi culturali
vengano eventualmente usati dai giovani per caratterizzare il proprio stile di vita e de-
finire la propria identità, e lo faremo sondando un aspetto particolare che evidenzia le
differenze tra vari stili di vita al giorno d’oggi, quello dell’interesse per la problemati-
ca della sostenibilità.
La nostra ipotesi iniziale, dunque, sarà formulata così: “esiste una correlazione fra de-
terminate modalità di consumo culturale e una spiccata sensibilità per le problemati-
che della sostenibilità ambientale e sociale?”. Detto in altri termini: è possibile consi-
derare determinate forme di consumo culturale degli indicatori certi di propensione
positiva verso le pratiche sostenibili?
2 
Il disegno della ricerca
Stabilita l’ipotesi da verificare, bisogna ora elaborare il disegno della ricerca. È la fase
in cui si devono definire e precisare i passi concreti necessari per giungere alla verifi-
ca empirica della nostra ipotesi. È opportuno che il disegno della ricerca venga scritto,
cosicché si abbia in seguito memoria delle scelte che sono state fatte.
La base empirica
Si definisca anzitutto la base empirica della nostra ricerca. Definire
la base empirica equivale a chiedersi quale sia l’universo di riferimento. Potrebbe trat-
tarsi della totalità dei giovani italiani, oppure di quelli della nostra città. Per una ricer-
ca da svolgere come esercizio didattico sarebbe utile circoscrivere di molto l’universo,
per collocarsi a una scala che si è in grado di governare pur con le modeste risorse di
cui si dispone. Per esempio si potrebbe identificare l’universo con la totalità dei giova-
ni che frequentano la nostra scuola. Altri criteri di definizione della base empirica pos-
sono essere l’età (del tipo: solo i giovani tra 18 e 24 anni), il sesso (solo i maschi), la
nazionalità ecc. L’importante è tenere presente per tutto il processo della ricerca che ci
stiamo occupando di questo universo e non di altri. Perché ciò che consumano gli al-
lievi di un liceo non dice granché su ciò che consumano gli altri giovani della loro città.
Le fonti d’informazione
Nell’individuare le fonti d’informazione conviene anzitutto
chiedersi se disponiamo di documenti intorno ai consumi culturali dei giovani. È ab-
bastanza certo che non ne esisteranno relativamente ai giovani della nostra scuola, ma
probabilmente possiamo trovare molti dati statistici sui consumi culturali dei giovani
italiani in generale (per esempio all’Istat). Anche le regioni producono spesso statisti-
che, e se si vive in una grande città si può interrogare anche l’ufficio statistico del Co-
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