Q
ualche domanda
➜
Da un punto di vista percettivo, cosa distingue la vita di
campagna dalla vita metropolitana?
➜
Quali effetti comporta la vita metropolitana sulla sfera
psichica delle persone?
➜
Che cosa intende Simmel con l’espressione “neutrale
oggettivo”?
2
La mobilità nella società globale come fattore di stratificazione
di Zygmunt Bauman
L’autore
Zygmunt Bauman (1925) è
un sociologo e filosofo polacco. È stato
professore presso le università di Leeds
e Varsavia. Durante il periodo trascorso
nella città inglese, si è occupato princi-
palmente del rapporto tra modernità e
olocausto. Successivamente ha rivolto la
sua attenzione verso i problemi riguar-
danti i processi di globalizzazione.
L’opera
Nel saggio
Dentro la globalizza-
zione
.
Le conseguenze sulle persone
(1998)
Bauman analizza il fenomeno della glo-
balizzazione, allo scopo di individuarne
le origini e gli effetti sulla società.
Il brano
Secondo il sociologo, l’enfasi con
cui viene esaltata la grande opportunità
che ci si offre oggi di abbattere i vincoli
spaziali rischia di porre in secondo piano
notevoli elementi di contraddizione. La
condizione del moderno viaggiatore co-
smopolita non può infatti essere per nulla
equiparata a quella di un profugo. Ciò che
apparentemente può sembrare un fat-
tore di uguaglianza, ovvero la mobilità,
costituisce al contrario un nuovo criterio
di discriminazione o, quantomeno, un
criterio di stratificazione.
La stratificazione
della società
moderna
Come tutte le società che conoscia-
mo, anche la società postmoderna
dei consumi è stratificata. Ma è pos-
sibile distinguere un tipo di società
dalle altre guardando ai criteri in base a cui esse stratifica-
no i propri membri. Il criterio che definisce chi sta “in
alto” e chi sta “in basso” in una società di consumatori è
il loro
grado di mobilità
, la libertà di scegliere dove stare.
[...]
Chi sta “in alto” ha il piacere di viaggiare tutta la vita
cisione, una certezza nella definizione di identità e diffe-
renze, una chiarezza nei contratti e negli accordi sono sta-
te introdotte nelle relazioni della vita, proprio come, nelle
loro manifestazioni esterne, esse sono state prodotte dalla
diffusione universale degli orologi da taschino
7
. Tuttavia
le condizioni della vita metropolitana sono insieme causa
ed effetto di questa caratteristica: le relazioni e gli affa-
ri del tipico abitante della metropoli sono generalmente
così complessi e vari che, data la concentrazione fisica di
tante persone dagli interessi così differenziati, senza la più
rigida puntualità negli accordi e nelle prestazioni tutto
rovinerebbe in un caos indicibile.
Se a Berlino tutti gli orologi sui campanili e ai nostri pol-
si dovessero improvvisamente segnare un tempo diverso,
anche per una sola ora, tutta la vita economica e sociale
sarebbe compromessa a lungo.
(G. Simmel,
Le metropoli e la vita dello spirito
, Armando, Roma 1995)
1.
Si pensi per esempio all’effetto dei rumori sulla capacità di percepirli:
un rumore costante, anche forte, può passare inosservato; uno improvviso
fa sobbalzare.
2.
Le basi sensoriali della vita psichica sono le impressioni e
percezioni che abbiamo del mondo esterno, su cui si fondano i nostri stati
d’animo e i nostri pensieri. Simmel nota come tali impressioni e percezioni
producono stati d’animo diversi nell’uomo di città e in quello di campa-
gna.
3.
La sentimentalità è conservatrice perché si affeziona alle cose, alle
persone e ai luoghi, e mal si adatta al cambiamento.
4.
S’intende il carattere
impetuoso e vigoroso degli stimoli urbani.
5.
Cioè dell’economia basata
sul denaro anziché, come nei villaggi tradizionali, sullo scambio di merci o
sulla solidarietà comune.
6.
Per esempio in un villaggio rurale.
7.
Si tenga
presente che Simmel scrive questo brano all’inizio del Novecento.
Commento
Simmel riflette sul contrasto tra la vita di
campagna e la vitametropolitana. Si trat-
ta di un contrasto profondo, che emerge già a livello percetti-
vo: mentre il mondo rurale è fatto di situazioni e di immagini
statiche, che si presentano con regolarità abitudinaria, il mon-
do metropolitano presenta il susseguirsi incessante di imma-
gini diverse, in continuo cambiamento.
Secondo Simmel, questo cambiamento ha degli effetti precisi
sulla vita psichica dell’abitante metropolitano. Infatti, la di-
versità tra le impressioni percepite stimola la sua facoltà ana-
litica, ossia la facoltà attraverso cui l’intelletto distingue tra
cose di natura differente. In questo senso, la psiche dell’uomo
metropolitano ha un carattere intellettualistico. Al contrario,
quella dell’uomo di campagna ha un carattere sentimentale:
infatti, l’uomo di campagna sviluppa relazioni affettive, basate
non su distinzioni analitiche, ma su abitudini stabili e radicate
nell’animo.
Il carattere intellettualistico della vita metropolitana si ma-
nifesta attraverso una molteplicità di fenomeni. Tra questi, il
principale viene indicato da Simmel nella“neutralità oggettiva”,
con cui le persone e le cose vengono trattate. L’espressione sta
a indicare la natura impersonale delle relazioni umane, assieme
alla durezza che talvolta le caratterizza: nella vita metropolita-
na, la singola persona viene spogliata delle sue caratteristiche
individuali e ridotta a numero. Sotto questo aspetto, la vita
psichica metropolitana può essere accostata a strumenti come
il denaro e l’orologio da taschino, anch’essi neutrali e indifferenti
rispetto al carattere individuale delle persone.
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