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ficiali, quali il linguaggio dei computer, l’alfabeto Morse, il
Braille
ecc., che pure sono
stati inventati proprio per ampliare la comunicazione e facilitarla.
Il linguaggio come istituzione sociale
Ciò nonostante, il linguaggio (con la sola ecce-
zione, forse, di alcuni aspetti della mimica facciale, come il sorriso) non è mai un ca-
rattere naturale dell’essere umano, come l’altezza o il peso, ma il frutto di un “patto”
implicito tra tutti coloro che appartengono a una certa cultura. Il
linguaggio
è una
convenzione sociale
.
Che in italiano “burro” significhi quel particolare alimento derivato dal latte vaccino
non sta scritto da nessuna parte nel patrimonio genetico degli italiani. Al contrario, è
qualcosa che tutti noi abbiamo imparato nella nostra infanzia attraverso i processi di
socializzazione. Se fossimo nati in Inghilterra, avremmo imparato a chiamare il mede-
simo alimento con un’altra sequenza di suoni (“butter”). Se fossimo nati in Portogallo
o in Spagna avremmo imparato a usare la sequenza di suoni “burro” per indicare non
il derivato del latte, ma l’asino.
In quanto convenzione sociale, il linguaggio è un tipico
esempio d’istituzionalizza-
zione di norme sociali
, cioè di quel processo attraverso cui comportamenti ripetuti
e condivisi da tanti membri della società si cristallizzano in regole da rispettare. Che
la sequenza di suoni “burro” serva per indicare il burro anziché l’asino è frutto di una
decisione arbitraria, come dimostra il fatto che altri, per esempio i portoghesi, hanno
preso la decisione opposta. Ma nel momento in cui in una certa cultura la “decisione”
è stata presa, essa vale come regola per tutti i membri di quella cultura. Essa vale co-
me norma sociale.
In Italia vale per esempio la norma sociale che la sequenza di suoni “burro” serva a in-
dicare il burro, esattamente come vale la norma sociale che per salutarsi ci si stringa la
mano destra. Nessuno è obbligato con la forza a sottomettersi a quella norma, ma chi
non lo fa è destinato a non farsi capire e accettare dalla società.
Come aveva compreso Émile Durkheim, il linguaggio è una tipica istituzione sociale,
e in quanto tale appare alle persone esterno e “coercitivo” rispetto alla loro volontà e
ai loro desideri.
Lessico
Braille
Sistema di scrittura
per non vedenti che consi-
ste in una serie di combina-
zioni di punti in rilievo che
si leggono scorrendovi so-
pra i polpastrelli.
Q
ualche domanda
Che cosa si intende
per “linguaggio”?
In che senso il
linguaggio è
un esempio di
istituzionalizzazione
di norme sociali?
La comunicazione che non
fa uso di parole, cioè del
linguaggio in senso stretto,
è detta comunicazione non
verbale.
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