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Pregi e limiti dei due orientamenti
Gli studi di psicologia transculturale e culturale for-
niscono importanti contributi per la conoscenza di culture diverse; consentono una mi-
gliore comprensione del rapporto tra sviluppo e cultura; permettono infine di analizzare
i fattori che incidono sullo sviluppo. Tuttavia non è semplice la ricerca in tale direzione.
Alla psicologia transculturale si rimprovera che spesso i ricercatori hanno impostato lo
studio a partire dai
 propri riferimenti culturali,
utilizzando gli strumenti della pro-
pria cultura di provenienza che possono essere poco efficaci in un contesto completa-
mente diverso: per esempio, un questionario può contenere concetti sconosciuti ai de-
stinatari o fare riferimento a situazioni incomprensibili e lontane dalla loro esperien-
za. D’altra parte, l’utilizzo di questionari diversificati a seconda delle culture, potrebbe
comportare difficoltà nella comparazione dei dati.
Della psicologia culturale si evidenziano i limiti nei metodi, principalmente qualitativi,
e la difficoltà ad attuare procedure di controllo, poiché si tratta di
metodi non stan-
dardizzati
e oggettivi. Inoltre l’osservazione, le interviste o le storie di vita possono ta-
lora dar luogo a
distorsioni
nell’interpretazione.
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Cultura e sviluppo
Fattori diversi per lo sviluppo
Gli elementi che possono influenzare lo sviluppo sono
molteplici:
fattori prenatali
(come l’alimentazione della madre durante la gravidanza
o il livello di stress cui è sottoposta), differenze nel
patrimonio genetico
individuale,
fattori ambientali
(contesto culturale e sociale, pratiche di allevamento).
In questo paragrafo ci concentreremo sui
legami tra la cultura di appartenenza e lo 
sviluppo individuale
. Studi su neonati e bambini appartenenti a
popolazioni diverse
hanno infatti evidenziato alcune
differenze
nello
sviluppo motorio
,
cognitivo
,
affettivo
.
Lo sviluppo motorio
Studi recenti hanno messo per esempio in luce che alcune
popo-
lazioni africane
(in Congo e Mali) e i
Mongoli
(popolazioni dell’Asia centro-orientale)
mostrano una
precocità nello sviluppo motorio
, probabilmente dovuta alle pratiche di
allevamento e all’importanza attribuita dagli adulti alle abilità motorie e all’assunzione di
determinate posture. I primi a camminare sembrano essere i bambini dell’Uganda, dove
un bambino sano cammina in media all’età di 10 mesi. Diverse
ricerche sulla
percezione visiva
hanno invece evidenziato una
maggiore sensibilità degli
occidentali
alle illusioni percettive.
Lo sviluppo cognitivo negli studi di Cole
Tra gli studi sul-
le
differenze cognitive
sono famosi quelli di
Michael Cole 
(1938), uno psicologo culturale statunitense contemporaneo,
che ha fatto conoscere negli Stati Uniti l’opera di Vygotskij.
Alla fine degli anni Sessanta lo psicologo effettuò una ricer-
ca in
Liberia
(Africa Orientale) sui bambini
Kpelle
, una
popolazione di coltivatori di riso. La ricerca si proponeva di
studiare le
differenze nelle capacità cognitive
. I bambini
Kpelle presentavano molte difficoltà in matematica, non ri-
uscivano a comporre dei puzzle, anche semplici, e avevano
difficoltà nelle classificazioni. Dimostravano invece buone
capacità nell’
apprendimento a memoria
, che miglioravano
Q
ualche domanda
Qual è il punto
di partenza
della psicologia
transculturale?
Qual è il punto
di partenza della
psicologia culturale?
Bambine del Kashmir, regione
tra India e Pakistan, dedite alla
pastorizia.
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