284
Percorrere i generi
enormi Troll, potenti e feroci, ma paghi di quel che avevano. Nelle colline e
nelle foreste le piccole, astute creature che ora chiamiamo Gnomi. Molte bat-
taglie combatterono gli Uomini contro gli Gnomi per il possesso di territori
durante gli anni successivi alle Grandi Guerre, e questi conflitti infersero duri
colpi a entrambe le razze. Ma lottavano per sopravvivere e non vi è posto per
la ragione nella mente di una creatura che lotta per la vita.
«L’Uomo scoprì quindi l’esistenza di un’altra razza… una razza di uomini
che si erano nascosti sotto terra per sfuggire agli effetti delle Grandi Guerre.
Gli anni vissuti nelle immense caverne sotto la crosta terrestre, lontano dai
raggi del sole, ne avevano modificato l’aspetto. Erano diventati bassi di statura
e tarchiati, con braccia e torace possenti, gambe corte e tozze per arrampi-
carsi e strisciare sotto terra. Al buio vedevano meglio di altre creature, ma al
sole la loro vista era inferiore. Rimasero nelle caverne per diverse centinaia
di anni, finché ricominciarono a emergere per vivere di nuovo sulla terra. Ma
poiché i loro occhi non sopportavano il sole, cercarono alloggio nelle foreste
più cupe delle Terre dell’Est. Svilupparono un loro linguaggio, benché più
tardi tornassero a quello umano. Quando l’Uomo scoprì i superstiti di que-
sta razza perduta li chiamò Nani, dal nome di una popolazione fantastica dei
tempi antichi.»
La sua voce si spense e egli rimase in silenzio per qualche minuto fissando
le verdi sommità delle colline che scintillavano alla luce del sole. Shea riflet-
teva sui commenti dello storico. Non aveva mai visto un troll, e soltanto uno
o due Gnomi e Nani, e non li ricordava bene.
«E gli Elfi?» domandò infine.
Allanon lo guardò e chinò il capo.
«Sì, non li avevo dimenticati. Una razza notevole, quella degli Elfi. Forse
la più grande, anche se nessuno se ne è mai reso completamente conto. Ma
per la storia degli Elfi dovremo aspettare un’altra volta; ti basti sapere che es-
si vissero sempre nelle grandi foreste delle Terre dell’Ovest, sebbene le altre
razze li abbiano raramente incontrati in questa fase storica.»
Adesso abbiamo un
quadro più completo
di questa realtà, ma la
maestria dell’autore
introduce un nuovo
elemento per sollecitare
il nostro interesse e
tenere desta la nostra
attenzione: qualcosa di
cui ci parlerà più avanti.
35
40
45
50
55
60
I temi
La sub-creazione
Come già Tolkien,
anche Brooks (che del resto deriva
dal primo molti elementi narrativi)
compie un attento processo creati-
vo: partendo da un ricco
apparato
di simboli
e
di elementi tradizionali
,
egli fonda il suo mondo immagina-
rio su un background che compren-
de
nuovi linguaggi
, una
cosmologia
e una
mitologia
, una
storia
com-
plessa e
leggende
ancora più com-
plesse. Si tratta di un classico esem-
pio di
“sub-creazione”
, termine con
cui già Tolkien indicava il processo
di definizione di una realtà diversa
dalla nostra ma coerente al suo in-
terno e autonoma, quindi credibile
come se esistesse davvero.
Inquietanti premesse
Molte volte
il fantasy si presenta come
meta-
fora dell’esistenza
e le sue vicende
adombrano spesso rischi e paure che
assillano la nostra vita. Nel caso di
questo brano, i riferimenti sonomol-
ti ed espliciti: l’uomo sarà sempre in
grado di controllare le sue scoperte
tecnologiche o ne verrà travolto? Si-
mili domande ci portano a riflettere
su quanto il
desiderio di evasione
— e
quindi il successo che la letteratura
di questo genere incontra presso il
pubblico — sia determinato proprio
dalla
precarietà
e dai
dubbi
che ca-
ratterizzano la
nostra epoca
.
Lo stile
mistero e attesa
Questo episodio
stimola la curiosità del lettore con
un sapiente
dosaggio delle informa-
zioni
e con altrettanto sapienti
anti-
cipazioni
. Il personaggio di Allanon
è volutamente misterioso ed il suo
ruolo di
maestro
del giovane Shea si
chiarirà solo nel seguito della vicen-
da. L’accenno solenne a fatti terribili
(le Grandi Guerre, il sovvertimento
del mondo umano, la regressione
delle condizioni di vita) crea un’at-
mosfera di
pathos
, accentuata dagli
enigmatici accenni alle strane crea-
ture che popolano le Terre scono-
sciute. Il ruolo particolare riservato
alla razza elfica viene solo suggerito
e rimanda a successive rivelazioni.
Insomma, l’autore
calibra
attenta-
mente le informazioni, tiene salda-
mente le fila del racconto e conduce
per mano il lettore verso un mondo
misterioso che lui solo conosce.
guida alla lettura
272_P03_b3.indd 284
05/01/