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Percorrere i generi
libero corso alla propria immaginazione; tuttavia
essi si presentano anche come una
metafora della
realtà
, grazie alla quale lo scrittore può sviluppare
riflessioni e osservazioni critiche che riguardano
il mondo reale. Così, per esempio, la Contea dove
vivono gli
Hobbit
di Tolkien assomiglia all’Inghil-
terra preindustriale, pacifica e operosa, che l’autore
idealizza e a cui contrappone il mondo “di ferro”
nato con l’industrializzazione, che ha portato con
sé guerre e violenza. Il regno di Fantàsia di Ende
è un mondo parallelo a quello reale, in cui il gof-
fo protagonista Bastiano, che a scuola e in fami-
glia subisce umiliazioni e violenze, può riscattarsi,
trasformandosi in un eroe senza macchia e senza
paura. Il mondo di Narnia di Lewis offre all’auto-
re l’occasione per riflettere sui valori morali a cui
dovrebbe ispirarsi ogni società.
L’evoluzione del genere
Il fantasy è un genere
molto popolare
, che nel cor-
so della sua breve vita ha avuto
notevole sviluppo
, assumendo
forme piuttosto varie, e che con-
tinua a evolversi rapidamente.
John R.R. Tolkien
, con la sua
passione per la letteratura me-
dievale, resta il principale pun-
to di riferimento, grazie ai due
capolavori,
Lo Hobbit
e
Il Signo-
re degli anelli
. Amico e collega
di Tolkien all ’università di Ox-
ford,
Charles S. Lewis
è autore
di un ciclo narrativo ambienta-
to nel fantastico reame di Nar-
nia, in cui lo scrittore si avvi-
cina maggiormente al modello
delle fiabe per bambini.
In anni più recenti, un successo
straordinario hanno avuto i romanzi del ciclo di
Shannara
[ p. 282]
, pubblicati dallo statunitense
Terry Brook
; un’altra statunitense,
Marion Zim-
mer Bradley
, ha creato il magico mondo di
Avalon
,
ispirato alle storie di re Artù e dei suoi cavalieri e
composto da una serie di sette romanzi, il primo
dei quali si intitola appunto
Le nebbie di Avalon
. Dal
canto suo,
La storia infinita
di
Michael Ende
gioca
(come la saga di Narnia) sul confronto tra due mon-
di paralleli, quello reale e quello fantastico, in cui il
protagonista entra leggendo un libro magico.
Il fenomeno fantasy più rilevante degli ultimi anni
è, comunque, la serie di Harry Potter, creata dal-
la scrittrice britannica
Joanne K. Rowling
: i sette
volumi del ciclo parlano di un mondo parallelo a
quello reale, in cui il giovane mago protagonista
lotta contro Voldemort, un «Signore Oscuro» de-
ciso a instaurare un potere dittatoriale e a sotto-
mettere tutti i «babbani», cioè coloro che non so-
no dotati di poteri magici e che egli considera una
razza inferiore.
Il fantasy si conferma quindi come un genere di
intrattenimento e di evasione, ma va osservato che
le opere più significative sottendono spesso
proble-
matiche tutt’altro che fantastiche
, che fanno rife-
rimento alla realtà
politica e sociale
a noi contem-
poranea. La contrapposizione tra il bene e il male,
ad esempio, non è quasi mai generica come accade
nelle fiabe, ma rimanda a situazioni ben precise:
il nazi-fascismo in Tolkien, il bullismo in Ende, il
razzismo nei testi della Rowling…E mentre Tolkien
esprime nelle sue opere un’ideologia di tipo mode-
ratamente conservatore, scrittrici come la Rowling
o come la statunitense
Ursula K. Le Guin
− autrice
di un fortunato ciclo fantasy che comprende il noto
romanzo
Il mago
− assumono posizioni decisamente
progressiste, e non a caso riesco-
no a suscitare dibattiti e prese di
posizione da parte di esponenti
politici di primo piano.
Infine, bisogna ricordare che
la grande fortuna e diffusione
del genere presso il pubblico ha
trovato riscontro anche a
livello
cinematografico
: specialmen-
te nell’ultimo ventennio, non si
contano gli
adattamenti
per lo
schermo di opere classiche (
La
storia infinita
,
Il Signore degli anel-
li
,
Le Cronache di Narnia
…), cui
si affiancano film con
soggetto
originale
, del tutto indipenden-
ti dai modelli letterari (
Dragon-
heart
Cuore di drago
).
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