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VI - L’Età delle cattedrali
LA FORZA DELLE IMMAGINI
Architetti e scultori lavorano insieme
Oltre all’architettura romanica, la seconda grande novità dell’arte
nell’XI e nel XII secolo fu il
nuovo rapporto
che si instaurò
tra
architettura e scultura
, che portò all’integrazione tra il lavoro
degli architetti e quello degli scultori, che lavoravano alle deco-
razioni delle chiese romaniche, come era già accaduto in passato
per esempio nell’arte greca, quando architetti e scultori collabo-
ravano nella costruzione dei templi.
Dopo aver limitato per secoli l’uso di immagini scolpite per evita-
re che il popolo scambiasse le statue per idoli,
la Chiesa dell’XI
secolo riscoprì la grande forza delle immagini
per catturare
l’attenzione dei fedeli.
I costruttori delle chiese romaniche cominciarono pertanto a la-
sciare appositi spazi a disposizione degli scultori, in particolare
sui timpani che sovrastavano i portali d’ingresso agli edifici: qui
venivano inseriti rilievi che avevano come tema il
Giudizio Uni-
versali
e che “raccontavano” le tematiche del Bene e del Male,
della salvezza e della dannazione eterne. Un esempio significa-
tivo di bassorilievo dedicato a questo tema e a quello del
tim-
pano della chiesa di Saint-Lazare
ad Autun in Francia (
Fig. 19
).
Le «storie» di Wiligelmo e Antelami
In Italia emersero due grandi figure di scultori:
Wiligelmo
(ope-
rativo a cavallo tra l’XI e il XII secolo) e
Benedetto Antelami
(1150 ca-1230 ca.).
La fama di
Wiligelmo
è testimoniata dall’epigrafe incisa sulla fac-
ciata del Duomo di Modena: «Di quanto onore tu sia degno, o
Wiligelmo, è ora reso manifesto nella tua scultura».
A questo scultore dobbiamo infatti gli splendidi
rilievi della
Cattedrale modenese,
che comprendono una lastra con le sto-
rie tratte dalla
Genesi
, il libro della Bibbia dedicato alla creazio-
ne del mondo (
Fig. 20
), una composizione semplice ma capace di
trasmettere un’intensa emozione ai fedeli; alcuni elementi, come
il panneggio degli abiti, ricordano lo stile degli scultori francesi:
ciò testimonia che
all’epoca vi era circolazione di idee e con-
cezioni artistiche
.
Fig. 19
Gisleberto,
Giudizio Universale,
timpano del portale
della chiesa
di Saint-Lazare,
1120-1135;
Autun, Francia.
Cristo Giudice
Cristo siede sul trono celeste circondato
di luce e, con le palme delle mani rivolte
in avanti, mostra le stimmate.
Nell’XI secolo gli scultori iniziarono a realizzare figure che avevano
lo scopo di insegnare le storie sacre ai molti fedeli che a quel tempo
non sapevano né leggere né scrivere. Oltre alla rappresentazione
del Giudizio Universale, presente nei portali
delle chiese, i rilievi raccontavano
episodi dell’Antico
e del Nuovo Testamento.
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