Se la città in cui vivi
ha una funzione
prevalente, di quale
si tratta? Quali altre
funzioni si svolgono in
misura prevalente?
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Indipendentemente dall’importanza, tutte le città svol-
gono poi una funzione residenziale. Nelle città di ori-
gine antica le abitazioni sono ancora presenti in forma
diffusa, intercalate agli edifici che svolgono funzioni
diverse, ma nelle città moderne tendono a concentrarsi
in zone particolari, i
quartieri residenziali
.
La struttura delle città moderne
Le trasformazio-
ni economiche e sociali hanno ovunque prodotto un
mutamento nella
struttura urbana
, che nel corso del
Novecento si è andata sempre più differenziando in
quartieri. La loro disposizione cambia da città a città,
come pure mutanomolti altri aspetti, ma quasi sempre in
esse si possono riconoscere tre parti fondamentali.
Il centro
rappresenta il “cuore” delle aree urbane, dove
gli spazi sono limitati e i prezzi elevati, per cui in esso si
concentrano le attività terziarie più redditizie, come ban-
che, uffici direttivi e studi professionali. Nelle città euro-
pee il centro coincide con il
centro storico
, dove si adden-
sano i monumenti e gli edifici antichi e nel quale risiede
la popolazione più benestante. Nelle città americane,
australiane o del Giappone, edificate in tempi recenti, il
centro storico manca e al suo posto sorgono i
quartieri
centrali
, dove si concentrano le funzioni amministrative
e direzionali. Qui il valore dei terreni è molto elevato e
a ciò si deve la frequente presenza di grattacieli. Anche
in Europa oggi succede qualcosa di analogo, perché le
attività amministrative che non trovano più posto nel
centro storico si spostano in appositi
centri direzionali
, i
cui altissimi edifici fanno spicco nel panorama della città.
L’insalubrità e il degrado dei quartieri operai attirarono
l’attenzione dell’opinione pubblica e degli intellettuali,
che promossero
interventi urbanistici
atti a migliorare le
condizioni di vita dei quartieri poveri e rendere più fun-
zionale la struttura delle città. Verso la fine dell’Ottocen-
to in molte città si abbatterono i quartieri più insalubri, si
aprirono ampi viali e si costruirono fognature, acquedot-
ti, sistemi di illuminazione pubblica e parchi. In seguito, i
centri urbani si dotarono anche di reti elettriche e telefo-
niche, di strade adatte alla circolazione delle automobili
e di sistemi di trasporti urbani, che nelle città più grandi
furono integrati da reti di metropolitane (
1
).
Il nuovo ruolo delle città
Tra la fine dell’Ottocento e la
prima metà del Novecento molte città si trasformarono.
Le fabbriche si spostarono all’esterno delle città, sempre
più congestionate e inquinate, e i centri urbani divennero
il luogo deputato a svolgere due funzioni fondamentali:
ospitare attività nel campo dei servizi e fungere da resi-
denza per una popolazione sempre più numerosa.
Tutte le città ospitano una grande varietà di attività di
servizio: negozi e botteghe di ogni tipo, uffici ammini-
strativi, ambulatori medici, istituti scolastici, servizi di
trasporto, per l’igiene pubblica, per la sicurezza ecc. Ed
è proprio la disponibilità di servizi, più o meno ampia,
che permette di valutare la gerarchia delle città che sor-
gono su un determinato territorio. Le città più importan-
ti, infatti, non sono necessariamente le più popolose, ma
sono quelle che hanno servizi numerosi e di livello più
elevato (università, tribunali, uffici finanziari ecc.) e dun-
que dispongono di un maggiore
potere di attrazione
sul
territorio circostante (
2
).
Potere di attrazione
Capacità di un insediamento di richiamare attività
economiche, popolazione residente e manodopera,
che risulta proporzionale alla quantità e qualità dei
servizi offerti.
1.
Le maggiori città europee si dotarono dei
primi tram a fine Ottocento.
2.
Mumbai, capitale
economico-finanziaria
dell’India, genera
da sola il 5% del Pil
nazionale.
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