pienti vuoti (gusci di noce o piattini leggeri): risultava vinci-
tore colui che ne affondava di più.
Il vino
Il vino veniva servito in un grande vaso, chiamato cra-
tere, da cui un servo attingeva con un mestolo e riempiva le
coppe dei convitati. Il vino poteva essere servito freddo, ma
anche caldo, profumato o aromatizzato; talvolta veniva mi-
scelato con il miele ed era comunque mescolato con acqua,
in proporzioni che variavano a seconda della decisione del
simposiarca («il signore del banchetto»). Se il simposiarca
preferiva conversare, il vino veniva molto annacquato; se
preferiva che i convitati si ubriacassero, il rapporto tra acqua
e vino era tutto a favore di quest’ultimo.
Un giovane attinge vino
da un enorme vaso
– il cratere –
in una pittura su vaso
del 480-490 a.C.
ateniese una costituzione democratica, la prima di tutta
la storia (
10
).
La divisione del territorio
Innanzitutto Clistene
suddivise il territorio dell’Attica in tre grandi zone: la
costa, la pianura e la montagna. Ciascuna zona fu a sua
volta divisa in dieci circoscrizioni: le trittìe (che, quindi,
in tutto erano trenta).
La popolazione fu divisa in dieci tribù, ognuna delle
quali era composta dagli abitanti di una trittìa della
costa, di una della pianura e di una della montagna.
In ciascuna trittìa prevaleva una diversa classe socia-
le: nelle trittìe della pianura gli aristocratici; in quelle
della montagna i piccoli contadini; in quelle della costa
i commercianti e gli artigiani.
Ogni tribù, quindi, rispecchiava tutte le componenti
sociali della
polis
ateniese, poiché in ciascuna erano rap-
presentati sia i mercanti e gli artigiani, sia i contadini, sia
gli aristocratici proprietari delle terre.
Le tribù
Il potere di eleggere i magistrati non spettava
più ai nobili o ai ricchi, ma a ogni tribù. Nessun gruppo
e incontrastato appoggio popolare. Atene era ormai una
grande potenza e Pisistrato si occupò anche del ruolo cul-
turale della città: ospitò artisti stranieri che abbellirono
Atene con splendide opere d’arte; promosse la costruzio-
ne di edifici e strade; istituì delle feste durante le quali si
svolgevano concorsi teatrali. Dopo la sua morte il potere
venne preso dal figlio Ippia che nel 510 a.C. fu cacciato
dagli aristocratici, appoggiati militarmente da Sparta.
6.La riforma di Clistene avvia Atene
versoun regime democratico perché
allarga la partecipazione dei cittadini
alla vita politica
La scelta democratica di Clistene
Dopo l’espe-
rienza di Pisistrato non era più possibile restaurare un
regime aristocratico senza considerare le esigenze del
demos
. Di ciò si rese conto proprio un nobile, Clistene,
che nel 508 a.C. fu eletto arconte e che diede alla
polis
Megara
Beozia
Oropo
Salamina
Egina
VIII
VIII
VIII
VII
V
VI
VII
VII
VI
VI
III
III
V
V
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X
X
X
IX
IX
IX
IV
IV
I
I
V
I
Atene
LetrittìeattichesecondoClistene
La carta mostra la suddivisione del territorio attico in trittìe. Le trittìe non
erano geograficamente contigue; ognuna era collocata in una diversa
zona del territorio, una in pianura, una sulla montagna, una sulla costa.
In questo modo all’interno di ogni tribù venivano rappresentati i diversi
interessi degli aristocratici della pianura, dei contadini della montagna, dei
commercianti e degli artigiani della costa.
10.
Atena pensierosa, in un rilievo
votivo del secolo
v
a.C.
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