I
l complesso scultoreo del
Laocoonte
racconta un
episodio della guerra di Troia, diffuso dalla poesia
epica greca e che ha ispirato anche un passo del II
libro dell’
Eneide
di Virgilio. Il sacerdote troiano Lao-
coonte aveva cercato di opporsi all’introduzione den-
tro le mura della città del cavallo di legno, ideato da
Odisseo per far entrare con l’inganno i guerrieri achei
dentro Troia.
Per punirlo del suo tentativo, Atena, protettrice dei
Greci, inviò dal mare due serpenti perché uccidessero
il sacerdote e i suoi due figli.
Il dramma vissuto dalle figure è evocato dalla forte
contrazione dei corpi nel tentativo di divincolarsi dal-
la morsa dei serpenti, dal contrasto del chiaroscuro e
dall’accentuata espressività dei volti. Per esaltarne il
movimento, le figure sono colte in pose articolate di-
stinte tra loro, che però le spire dei serpenti unificano
all’interno di una composizione unitaria.
Il
Laocoonte
•
Athenodoros,
Haghesandros, Polydoros
•
Laocoonte
•
Marmo
•
Altezza 242 cm
•
copia ellenistica
di un originale bronzeo
risalente al II-I secolo a.C.
•
Città del Vaticano,
Musei Vaticani
f
Fig. 47a
- Le tre figure
sono unificate dalle spire
dei serpenti.
Contenuto e funzione
Il gruppo scultoreo rappresen-
ta un episodio della mitica guer-
ra di Troia: il sacerdote troiano La-
ocoonte aveva tentato di oppor-
si all’introduzione del cavallo di
Odisseo dentro la città di Troia e
perciò era stato fatto uccidere, in-
sieme ai suoi figli, da Atena, pro-
tettrice dei Greci.
Composizione
La contrazione del corpo di Laoco-
onte, i suoi movimenti e le espres-
sioni del suo volto sottolineano il
dramma vissuto dal personaggio.
Gli scultori hanno unificato le tre fi-
gure circondandole e avvolgendole
nelle spire dei serpenti.
Indicazioni storiche
La copia romana risalente al II-I
secolo a.C. dimostra il successo
della scultura ellenistica presso i
Romani, che oltre a trasportare a
Roma sculture originali dalla Gre-
cia, importavano copie o ne face-
vano realizzare di apposite.
Parole chiave
• Soggetto tratto
dall’epica greca
• Il movimento convulso
delle figure esprime
il loro dramma
• Funzione avvolgente
e unificante dei serpenti
• Copia ellenistica
di un bronzo più antico
Il volto di Laocoonte,
contratto in un’atroce
smorfia di dolore,
supera l’espressività
raggiunta dal fregio
pergameno
della
Gigantomachia
dell’altare di Pergamo.
Gli occhi rivolti al cielo
e la bocca aperta
nello spasmo accrescono
l’effetto patetico della figura,
la cui sofferenza fisica
si combina con quella
spirituale generata
dall’assistere alla morte
dei propri figli.
Lettura
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